Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06946

Atto n. 4-06946

Pubblicato il 29 giugno 2004
Seduta n. 621

IOVENE. - Al Ministro delle comunicazioni. -

Premesso:

che negli ultimi anni i processi di riorganizzazione realizzati da Poste Spa in Calabria hanno determinato la perdita di circa 1000 posti di lavoro, di cui quasi 400 nella provincia di Reggio Calabria;

che nelle scorse settimane i sindacati postali calabresi (Slc-CGIL, Slp-CISL, UilPost, Failp-Cisal, Sailp-Confsal e Ugl-Com) hanno indetto uno sciopero di 24 ore e organizzato una manifestazione di protesta presso il Palazzo direzionale delle Poste Spa di Reggio Calabria;

che i sindacati lamentano un clima intollerabile fatto di atteggiamenti provocatori e arroganti, prestazioni oltre l'orario di lavoro non riconosciute, trattenute sullo stipendio, anche per ritardi di pochi minuti, uffici postali con servizi igienici non consoni, senza climatizzazione e non rispettosi della normativa sulla sicurezza;

che a questo si aggiunge la situazione dei 57 lavoratori interinali del call center delle Poste di Reggio Calabria, su cui l'azienda aveva puntato;

che il 31 maggio 2004 18 di questi lavoratori hanno terminato il loro rapporto di lavoro per scadenza dei termini contrattuali, a cui il 30 giugno si aggiungeranno gli altri 39, dopo circa 3 anni di lavoro;

che Poste Spa, dopo aver formato, e utilizzato per tre anni, questi 57 giovani lavoratori, con altissimi standard di qualità e professionalità, divenuti patrimonio non solo dell'azienda ma per tutto il territorio, decide, senza alcun preavviso, di smantellare il call center di Reggio Calabria infliggendo un colpo molto forte in una provincia, quella di Reggio Calabria, ed in una regione come la Calabria dove il lavoro manca;

che questi 57 giovani lavoratori e le loro famiglie, dopo aver creduto nel progetto di rinnovamento dell'azienda, hanno dato il massimo nella speranza di garantirsi un posto di lavoro stabile, dando un contributo essenziale al rilancio del gruppo, e si ritrovano oggi nell'incertezza e nella precarietà;

considerato:

che in Calabria c'è un malessere diffuso circa le prestazioni offerte dalle Poste;

che i disservizi più frequenti sono quelli legati alle lunghe attese agli sportelli, ai ritardi nel recapito della corrispondenza, a disservizi a causa di uffici non presidiati adeguatamente, ad uffici aperti a giorni alterni o solo per pochi giorni al mese, chiusi o addirittura soppressi definitivamente;

che secondo le organizzazioni sindacali di categoria calabresi tutto questo provocherà il totale disfacimento della struttura delle Poste regionali che, già con lo svuotamento della Direzione regionale territoriale delle Poste ed il passaggio delle sue funzioni a Napoli, ha perso qualsiasi ruolo autonomo e potere decisionale in proprio;

che il caso dei lavoratori interinali del call center di Reggio Calabria è emblematico di come l'azienda, dopo aver utilizzato per il proprio rilancio i lavoratori, oggi, invece di ampliare l'organico, anche in relazione ai successi ottenuti, e per rendere più efficiente il servizio, dà loro il benservito e smantella il call center;

che, differentemente, Poste Spa stabilizza i lavoratori interinali del call center di Roma, con contratto non più rinnovabile, assumendoli a tempo indeterminato, dimostrando così che l'azienda utilizza due pesi e due misure a seconda delle situazioni che è chiamata ad affrontare,

si chiede di sapere se non si ritenga di intervenire presso le Poste Spa per salvaguardare e migliorare il servizio in questione e garantire l'occupazione dei 57 lavoratori interinali del call center nella città di Reggio Calabria.