Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01640
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Atto n. 3-01640
Pubblicato il 15 giugno 2004
Seduta n. 615
DONATI, DE PETRIS, TURRONI. - Ai Ministri dell'ambiente e per la tutela del territorio e delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
si è appreso da fonti giornalistiche (“Il Quotidiano della Calabria” del 19 maggio 2004, articolo “Olio combustibile nel mare di Villa”) che le acque dello Stretto sono state coperte durante il fine settimana di sabato 15 e domenica 16 maggio, da Punta Pezzo a Marina Grande di Scilla, da uno strato di olio combustibile,
sabato in giornata la Capitaneria di Porto di Villa San Giovanni è intervenuta, ha rilevato le chiazze oleose, ha predisposto l’uscita in mare di unità navali per il disinquinamento e ha vietato la balneazione;
la Capitaneria di Porto attribuisce tale inquinamento alle acque di sentina, gettate in mare dopo il lavaggio delle stive di una petroliera di passaggio;
l’inquinamento delle sostanze oleose provoca in mare l’impedimento dell’ossigenazione delle acque e quindi la morte del plancton, il primo elemento della catena alimentare marina; sulle coste produce la stratificazione di residui di catrame che, oltre a produrre danni ecologici, pregiudicano la fruibilità delle spiagge, essenziale prerogativa del turismo;
considerato che:
il numero delle navi transitanti giornalmente nello Stretto di Messina sono alcune centinaia, e tra queste solo qualche decina sono petroliere;
lo sversamento rilevato sabato 15 maggio era recente, in quanto le sostanze volatili erano ancora presenti nella massa oleosa, che non risultava ancora addensata in masse catramose;
i venti dominanti nelle ore dello sversamento erano da Nord-Ovest e nella massa oleosa risultavano inclusi resti di pomice, molto verosimilmente provenienti dalla cava a cielo aperto di Lipari;
per quanto esposto è fondato ritenere che la nave che ha lavato le cisterne in mare si sia trovata, al momento dello sversamento, tra le isole Eolie e Capo Vaticano;
lo sversamento di acque di sentina è vietato dall’articolo 16 della legge n. 979 del 1982 e dalle convenzioni internazionali vigenti sulla navigazione marittima;
si pone in evidenza che con delle verifiche tecnico-amministrative relative alle petroliere transitanti, all’effettuazione del lavaggio delle cisterne nei porti di partenza, dopo lo scarico o, nel porto di arrivo, prima del carico e all’uso della tecnologia satellitare per individuare rotte e posizioni sussistono le condizioni per rendere possibile l’individuazione della nave che si è resa responsabile di tale sversamento,
si chiede di sapere:
quali siano le valutazioni dei Ministri in indirizzo sull'evento sopra descritto;
se, nel caso specifico, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ritenga di attivarsi perché sia condotta un’indagine approfondita da parte della Capitaneria di Porto competente ed affinché siano individuati i responsabili dell’inquinamento marino e costiero in quanto, come si è appreso informalmente, l’indagine conoscitiva avrebbe individuato le cause tecniche e gli effetti dell’inquinamento, ma non i responsabili;
se i Ministri in indirizzo ritengano accettabile la sostanziale intangibilità dei responsabili di simili reati contro l’ambiente che in generale, come nel caso specifico, difficilmente si riescono ad individuare;
se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ritenga di attivarsi affinché le Capitanerie di Porto intensifichino le verifiche nei porti ed i controlli in mare, in particolare per prevenire gli sversamenti di sostanze inquinanti.