Atto n. 4-02314

Pubblicato il 16 ottobre 2019, nella seduta n. 156

DE BERTOLDI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che a quanto risulta all'interrogante:

il quotidiano "Il Sole 24-Ore" ha pubblicato un articolo, all'interno del quale si evidenzia la richiesta da parte dei sindacati dei commercialisti all'Agenzia delle entrate della rimessione in termini, per chi ha aderito allo sciopero proclamato lo scorso 30 settembre e 1° ottobre e versato il proprio modello F24, con due giorni di ritardo, a causa dello stato di agitazione dell'intera categoria professionale, in relazione alle molteplici difficoltà legate all'applicazione di numerose norme tributarie, da ultimo il caos generato dall'utilizzo degli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa);

nella comunicazione firmata dalle nove sigle sindacali, che hanno proclamato l'astensione, viene ricordato all'Agenzia che la rimessione in termini, rappresenta peraltro un atto dovuto, sottolineando al contempo la necessità di informare tutti gli uffici periferici per evitare inutili emissioni di atti; inoltre, gli stessi sindacati hanno chiesto nella medesima missiva che la rimessione in termini sia recepita anche dai sistemi operativi e dai software di controllo dell'Agenzia;

al riguardo, prosegue l'articolo, il sindacato dei commercialisti auspica che l'Agenzia delle entrate provveda all'emanazione di una circolare ai propri uffici, in cui si precisa che la scadenza fiscale stabilita sia a decorrere dal 2 ottobre 2019, anziché come detto, il 30 settembre 2019 ed il 1° ottobre;

secondo il presidente dell'Aidc, una risposta dell'Agenzia rappresenterebbe un atto di rispetto verso la categoria, con la quale più spesso si confronta e pertanto la rimessione in termini rappresenta un atto dovuto, come previsto dal Codice di autoregolamentazione dello sciopero;

dello stesso parere i presidenti di altre categorie sindacali dei commercialisti quali: Anc e Ungdcec, i quali chiedono immediati interventi applicativi da parte dell'Agenzia delle entrate, al fine di disporre quanto in precedenza evidenziato, aggiungendo inoltre che nei prossimi giorni una analoga richiesta di sollecitazione sarà indirizzata alle Commissioni tributarie;

tali osservazioni, a giudizio dell'interrogante, delineano un quadro complessivo grave e preoccupante, in relazione alle sempre più difficili condizioni, in cui operano quotidianamente i commercialisti e gli esperti contabili, alle prese con l'interpretazione di norme complesse e numerose, il cui ginepraio di disposizioni tributarie alimenta i sentimenti di sconforto e negatività da parte dei contribuenti, accrescendo, al contempo, sempre più il distacco e diffidenza nel rapporto tra fisco e contribuenti;

la necessità di intervenire al fine di sostenere l'intera categoria dei commercialisti, anche attraverso la richiesta di rimessione dei termini, per chi ha aderito allo sciopero dello scorso 30 settembre e 1° ottobre, rappresenta pertanto, una necessità urgente e indifferibile, in relazione alle condizioni di estremo disagio, con le quali lavorano gli operatori del settore fiscale attualmente,

si chiede di sapere:

quali valutazioni di competenza il Ministro in indirizzo intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;

se non convenga sulla necessità di intervenire nei riguardi dell'Agenzia delle entrate, al fine di disporre quanto richiesto da sindacati dei commercialisti.