Atto n. 4-02283

Pubblicato il 10 ottobre 2019, nella seduta n. 154

PAPATHEU - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

secondo i recenti dati forniti dall'Istituto nazionale di statistica, aggiornati al 2018, la Sicilia è la regione italiana con l'utilizzo abituale più basso di mezzi ferroviari. Solo l'1,2 per cento di lavoratori, scolari e studenti utilizzano il treno abitualmente per recarsi a lavoro, asilo o scuola (contro una media nazionale pari al 6 per cento). Al Nord, ad esempio, la Liguria si attesta al 10,8 per cento, la provincia autonoma di Bolzano al 10,5 per cento) e la Lombardia all'8,9 per cento;

sempre in Sicilia, si riscontra anche la più bassa incidenza di soggetti che hanno usato almeno una volta nel 2018 i mezzi di trasporto ferroviario (9,8 per cento, contro una media nazionale pari al 33,2 per cento). Tutte le altre regioni italiane totalizzano incidenze a doppia cifra, con punte massime pari al 51 per cento nella Provincia autonoma di Bolzano. Inoltre, bisogna sottolineare il netto peggioramento della situazione in Sicilia: basti considerare che nel 1997 il 22,6 per cento dei cittadini aveva preso i mezzi ferroviari almeno una volta nel corso dell'anno;

il principale motivo per il quale in Sicilia in pochissimi utilizzano i trasporti ferroviari negli spostamenti quotidiani risulta essere l'assai elevato livello di insoddisfazione da parte degli utenti a fronte del servizio che viene dato con un sistema di collegamenti inadeguato e certamente ben diverso da quello della rete ferroviaria del centro-nord Italia. Meno di un siciliano su due utilizzatore del servizio si dichiara soddisfatto (48,7 per cento) nei sette parametri di riferimento presi in considerazione dall'Istat: ovvero, frequenza corse, puntualità, possibilità di trovare posto a sedere, pulizia delle vetture, comodità degli orari, costo del biglietto ed informazioni sul servizio. Un indice peggiore di soddisfazione si evidenzia solo in Molise (44,1 per cento) e Calabria (44,8 per cento). Dall'altra parte della classifica troviamo la Provincia autonoma di Bolzano (79,9 per cento), la Provincia autonoma di Trento (71,5 per cento) e il Friuli Venezia Giulia (66,5 per cento). Il risultato riguardante gli standard di qualità in Sicilia è in netto peggioramento rispetto al passato (era pari al 53,6 per cento nel 1997);

non si registrano, insomma, i necessari margini di crescita e sviluppo in un contesto dove permane invece la più assoluta arretratezza logistica e una evidente condizione di disparità infrastrutturale in raffronto ad altre zone del Paese. Il Governo ha dimenticato la Sicilia e le grandi opere condannando questo territorio ad avere i treni più obsoleti d'Italia, che viaggiano su un solo binario ed alimentati a gasolio. L'alta velocità rimane una chimera e si registrano ritardi nell'espletamento di opere strategiche già dotate di copertura finanziaria come nel caso della conferenza dei servizi ed appalto per il previsto raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo,

si chiede di sapere quali siano gli intendimenti del Ministro in indirizzo a fronte di tale quadro disastroso e se ritenga opportuno convocare con urgenza un Tavolo tecnico di confronto con Rfi alla presenza dei vertici del Governo siciliano.