Pubblicato il 1 agosto 2019, nella seduta n. 141
DE BERTOLDI , CIRIANI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico. -
Premesso che:
la legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio per il 2019), con l'articolo 1, commi 35-50, ha istituito l'imposta sui servizi digitali, cosiddetta digital tax (abrogando la precedente l'imposta sulle transazioni digitali) che si applica ai soggetti (grandi player del settore informatico che prestano tali servizi) che hanno un ammontare complessivo di ricavi pari o superiore a 750 milioni di euro, di cui almeno 5,5 milioni realizzati nel territorio italiano per prestazione di servizi digitali;
gli effetti derivanti dall'introduzione di tale imposta, secondo quanto risulta dalla trattativa svolta dal Governo con la Commissione europea, dovrebbero contribuire a incrementare le entrate per l'erario per circa 150 milioni di euro per il 2019 e 600 milioni di euro per il 2020, a partire dal 1°gennaio 2019;
le disposizioni normative al riguardo prevedono, ai fini dell'applicazione delle misure fiscali indicate per i soggetti passivi della digital tax, il necessario decreto attuativo di concerto da parte dei Ministri in indirizzo, che sarebbe dovuto essere emanato entro 4 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio 2019, ovvero il 1° gennaio 2019, come recita il comma 45;
al riguardo gli interroganti evidenziano come la mancata emanazione del decreto attuativo (strumento indispensabile per l'effettiva applicazione delle norme) rischia di determinare una falla nei conti pubblici dello Stato per circa 1,5 miliardi di euro per il triennio, esponendo pertanto il Paese all'ennesimo deficit di bilancio, alimentando peraltro le disparità e il disequilibrio nei riguardi di tutte le aziende che pagano regolarmente le già elevatissime imposte e i tributi esistenti all'interno del sistema fiscale nazionale;
introdurre rapidamente il decreto attuativo, in grado di consentire la determinazione dei parametri, a parere degli interroganti, si rende inoltre necessario in considerazione del fatto che l'assenza di tale disposizione rischia di determinare un sistema inefficace e iniquo proprio in favore dei grandi operatori, oltre, come in precedenza richiamato, al deficit derivante da mancate entrate già scontate in bilancio;
a giudizio degli interroganti, tali osservazioni confermano, anche in questa occasione, la scarsa azione del Governo nell'ambito delle misure di politica economica e fiscale introdotte sin dall'inizio della XVIII Legislatura, rivolta principalmente ad una politica fatta di annunci (come ad esempio le recenti dichiarazioni secondo le quali è prossima l'intenzione dell'Esecutivo di eliminare le norme di agevolazione in favore delle cooperative e delle organizzazioni non governative), a cui non seguono in realtà interventi efficaci e condivisibili in grado di determinare realmente la crescita e lo sviluppo del Paese,
si chiede di sapere:
quali siano i motivi della mancata emanazione del decreto attuativo che stabilisce le disposizioni applicative per l'imposta sui servizi digitali, come previsto dal comma 45 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2019;
se i Ministri in indirizzo non convengano sul fatto che il ritardo dell'emanazione del medesimo decreto rischi di determinare, oltre a gravi ripercussioni per i conti pubblici, anche disparità economiche nei riguardi delle aziende italiane del settore, costrette a sostenere oneri fiscali (notoriamente elevatissimi), rispetto ai grandi colossi del settore quali ad esempio Google, Amazon, Facebook e Apple, che invece attualmente non sono ancora sottoposti al versamento dell'imposta digitale, proprio a causa del ritardo nell'introduzione del decreto stesso;
quali iniziative urgenti e necessarie intendano conseguentemente intraprendere al fine di emanare il decreto attuativo e rendere pertanto pienamente operativa la digital tax.