Atto n. 4-02031

Pubblicato il 25 luglio 2019, nella seduta n. 138

VALENTE , MALPEZZI , CIRINNA' , ALFIERI , BELLANOVA , BITI , BOLDRINI , COMINCINI , CUCCA , D'ARIENZO , FARAONE , FEDELI , FERRAZZI , GARAVINI , GIACOBBE , GINETTI , MAGORNO , MANCA , MARGIOTTA , MARINO , MISIANI , PARENTE , PARRINI , PINOTTI , PITTELLA , ROJC , ROSSOMANDO , SBROLLINI , SUDANO , TARICCO , VERDUCCI , IORI - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

a quanto risulta agli interroganti in data 24 luglio 2019, nel Comune di Napoli, in via Acton, arteria centrale di grande passaggio, sarebbe stato affisso uno striscione all'ingresso della galleria, ben visibile a chiunque passasse, con la scritta "Parlateci Di Bibbiano", rivolta esplicitamente al Partito democratico;

l'iniziativa porterebbe la firma del partito politico Fratelli d'Italia, con il simbolo del partito ben riconoscibile e recante, peraltro, il nome del leader nazionale, affisso a fianco allo striscione più grande;

come riportato dagli organi di stampa locali, dai quotidiani on line, nonché come rivendicato dagli stessi responsabili, una delegazione di Fratelli d'Italia, composta tra gli altri dalla responsabile nazionale Sanità e da almeno un esponente eletto nel Consiglio comunale, avrebbe affisso lo striscione di prima mattina con l'obiettivo di associare strumentalmente il Partito democratico alla tragica vicenda che nel comune di Bibbiano ha visto coinvolte alcune onlus e operatori socio sanitari accusati di fatti particolarmente gravi, ma non già alcun esponente del Partito democratico,

si chiede di sapere:

come sia stato possibile che una tale iniziativa, non autorizzata e abusiva, si sia svolta in assoluta libertà senza alcun intervento tempestivo delle forze dell'ordine, nonostante l'orario mattutino e nonostante gli autori fossero esponenti politici ben riconoscibili;

per quale motivo siano trascorse diverse ore tra la denuncia del fatto e la rimozione dello striscione da parte degli agenti della Polizia;

se il Ministro in indirizzo, che in qualità di responsabile dell'ordine pubblico ha ritenuto di far rimuovere più volte alcuni striscioni affissi ai balconi di appartamenti privati soltanto perché esprimevano una contestazione, peraltro non ingiuriosa, rivolta nei suoi confronti in qualità di capo politico della Lega, non ritenga necessaria una maggiore vigilanza affinché non si ripetano episodi come quelli esposti premessa, ove all'affissione abusiva di striscioni si accompagnano allusioni e accuse false, prive di alcun riscontro e gravemente lesive dell'onorabilità di un partito politico e dei suoi esponenti.