Atto n. 3-01077 (in Commissione)

Pubblicato il 25 luglio 2019, nella seduta n. 138

PAPATHEU - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

negli ultimi 10 anni lo Stato italiano risulta aver accumulato un fondo di 634 milioni di euro costituito da assegni circolari non incassati dai beneficiari, per dimenticanza o soprattutto per non conoscenza delle vigenti leggi. Questi assegni circolari, utilizzati ad esempio come cauzioni in aste poi non riscosse, o come depositi a garanzia di danni poi non incassati, hanno una scadenza e restano validi per tre anni, dopo di che escono dalla disponibilità dei titolari per confluire, a norma di legge, in un fondo dello Stato;

nel 60 per cento dei casi, tra l'altro, ordinante e beneficiario coincidono: ciò succede spesso, specie per ragioni di opportunità fiscale, come per abbassare il livello Isee o più semplicemente per far apparire meno consistente il proprio patrimonio nell'eventualità di riscossioni coatte. Più in generale succede che, sebbene i titolari o i loro parenti debbano essere avvertiti per legge da banche e intermediatori finanziari della scadenza imminente, questi si trincerino dietro la giustificazione dell'impossibilità burocratica di ricevere per esempio un certificato di morte oppure l'ultimo indirizzo di un beneficiario;

i 634 milioni di euro, infine, sono la quota di assegni di un tesoro più grande del valore di 2 miliardi euro, tutti rapporti "dormienti", costituito da conti correnti non movimentati per 10 anni, polizze vita non riscosse, e appunto assegni circolari non incassati. La Corte dei conti sulla questione ha rilevato che "sui rapporti potenzialmente dormienti è necessario dare vita, anche attraverso l'utilizzo dell'anagrafe tributaria, a una serie di action plan per rafforzare le attività di riscontro dei decessi e l'identificazione e ricerca dei beneficiari al fine di escludere l'ipotesi di 'dormienza'",

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo abbia attivato le opportune azioni di accertamento dell'ingente fondo transitato nella disponibilità di Stato e se siano state avviate le opportune azioni per l'utilizzo delle somme e quali esse siano.