Pubblicato il 11 giugno 2019, nella seduta n. 120
FERRAZZI - Ai Ministri per il Sud, delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze. -
Premesso che, a parere dell'interrogante:
in data 15 marzo 2019 è stata sottoscritta dal Consiglio comunale di Venezia la lettera di intenti al fine di invitare il Governo ad avviare, entro il 31 dicembre 2019, il procedimento per l'istituzione di una "zona economica speciale" (ZES) nell'area metropolitana di Venezia e Rovigo;
le ZES corrispondono a territori ben definiti, dove è possibile usufruire di benefici fiscali e la possibilità di avvalersi di alcune semplificazioni procedurali e doganali per realizzare condizioni favorevoli alle imprese;
in particolare, l'articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea prevede la possibilità, per il periodo 2014-2020, di costituire delle ZES anche in alcune aree del Nord Italia, tra cui le zone di Porto Marghera, Campalto, Murano, arsenale, zona portuale e Tronchetto nel comune di Venezia e, nella provincia di Rovigo, i comuni di Bergantino, Ceneselli, Trecenta, Bagnolo di Po, Fiesso Umbertiano, Polesella, Canaro, Occhiobello, Stienta, Gaiba, Ficarolo, Salara, Calto, Castelmassa, Castelnovo Bariano e Melara;
considerato che:
secondo il piano industriale che Confindustria Venezia-Rovigo ha elaborato, l'istituzione di una ZES in Veneto, limitatamente alle sole aree libere che oggi non producono alcun reddito, pari a 385 ettari (suddivisi in 215 ettari a Porto Marghera e 170 ettari nei comuni della provincia di Rovigo) potrebbe attrarre 2,4 miliardi di euro di investimenti (6,2 milioni per ettaro), creando 26.600 posti di lavoro tra diretti ed indiretti (un posto di lavoro ogni 320.00 euro di investimento);
l'istituzione della ZES può svolgere un ruolo strategico per il rilancio economico non solo di Venezia, ma dell'intero Nord Est;
attualmente la legge italiana consente le ZES soltanto per le Regioni del Sud Italia, pertanto, serve una modifica che ne autorizzi la creazione anche al Nord nelle aree depresse, come da definizione europea, e uno stanziamento a copertura del beneficio fiscale per allargare la zona franca che potrebbe produrre ingenti benefici dal punto di vista non solo economico, ma anche sociale, trattandosi in questo caso di aree che altrimenti resterebbero improduttive;
il Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, in una nota stampa, pur dichiarandosi disponibile a collaborare per la realizzazione della ZES a Venezia, nell'area di Porto Marghera e delle zone ammissibili della provincia di Rovigo, afferma che in nome di un necessario principio di omogeneità, non è possibile dare il via libera per una singola ZES al Nord, ma che è necessario intervenire, attraverso un piano organico;
tale presa di posizione rischia di allungare almeno fino alla prossima legge di bilancio, se non oltre, i tempi per la costituzione della ZES di Venezia e Rovigo,
si chiede di sapere quali atti il Governo abbia adottato, o intenda adottare, affinché si possa procedere all'istituzione della ZES nell'area di Venezia e Rovigo in tempi certi, tenendo conto che andrebbero convocate prioritariamente le categorie economiche, sindacali e politiche della città, al fine di promuovere un'azione collettiva nella definizione del suddetto piano.