Atto n. 3-00722 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 20 marzo 2019, nella seduta n. 100

CASTALDI , ANGRISANI , LANNUTTI , ROMANO , FEDE , DONNO , CORRADO - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

la riforma della geografia giudiziaria introdotta dal decreto legislativo n. 155 del 2012 ha previsto, nella Corte d'appello de L'Aquila, il mantenimento dei soli Tribunali di Chieti, L'Aquila, Pescara e Teramo;

anche in Abruzzo, come già accaduto nel resto del Paese, la riforma della geografia giudiziaria ha quindi previsto la soppressione di tutte le sezioni distaccate di tribunale;

secondo tale progetto, a parere degli interroganti poco accorto e ancor meno lungimirante, dovranno essere soppressi, e ricompresi nel circondario del Tribunale de L'Aquila, i Tribunali di Avezzano e di Sulmona; analogamente, dovranno essere soppressi, e ricompresi nel circondario del Tribunale di Chieti, i Tribunali di Lanciano e di Vasto;

già in sede di entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria, l'art. 11, comma 3, del decreto legislativo aveva previsto, in considerazione delle condizioni di inagibilità in cui versavano gli edifici che ospitano i Tribunali de L'Aquila e Chieti, gravemente danneggiati dal terremoto del 2009, che per tali tribunali la riforma della geografia giudiziaria acquistasse efficacia a partire dal 13 settembre 2015;

successivamente è intervenuto l'art. 3-bis del decreto-legge n. 150 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 15 del 2014, che, per il distretto di Corte d'appello de L'Aquila, ha posticipato l'efficacia della riforma al 13 settembre 2018. Tale termine è stato ulteriormente differito al 13 settembre 2020 dal decreto-legge n. 8 del 2017, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 45 del 2017. È bene sottolineare che le motivazioni di tale ultima proroga hanno fatto riferimento non più al terremoto del 2009 bensì alle "esigenze di funzionalità delle sedi dei tribunali de L'Aquila e di Chieti, connesse agli eventi sismici del 2016 e 2017";

da ultimo l'art. 1, comma 1139, lett. d), della legge n. 145 del 2018 ha differito al 14 settembre 2021 l'entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria, in relazione alle modifiche delle circoscrizioni giudiziarie de L'Aquila e Chieti e alla soppressione delle relative sedi distaccate;

considerato che:

ad avviso degli interroganti la riorganizzazione degli uffici prospettata dalla riforma messa a punto dal precedente Esecutivo priva di fatto i territori e i cittadini del basso Abruzzo di fondamentali presidi di legalità;

la piena operatività degli uffici è stata messa in seria difficoltà dalla scelta del Ministro della giustizia pro tempore, in contraddizione con quella del Consiglio superiore della magistratura che provvede tempestivamente a nomine e trasferimenti di magistrati, di azzerare sin dal 2013 le piante organiche del personale amministrativo;

la relazione svolta dal presidente della Corte d'appello de L'Aquila in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2019, oltre ad avere segnalato e ribadito le numerose criticità derivanti dall'applicazione della riforma, ha esplicitato in maniera chiara che "l'ulteriore recente proroga nell'applicazione della legge che l'ha previsto, ormai molti anni addietro, e che ha ad oggetto anche i Tribunali di Lanciano e Vasto, da accorpare al Tribunale di Chieti, sia l'occasione per un definitivo e meditato ripensamento delle problematiche da più parti evidenziate, altrimenti sarà solo un passo per stabilizzare temporaneamente la precarietà, ossimoro che ancora per diverso tempo impedirà agli uffici di pianificare il lavoro dei prossimi anni";

evidenziato che:

il Tribunale di Vasto, ad esempio, a fronte del calo complessivo (pari al 5,3 per cento) delle controversie di lavoro e previdenza nei Tribunali del distretto, con riferimento al periodo 1° luglio 2017-30 giugno 2018, è stato caratterizzato da un incremento percentuale della pendenza (pari al 31,21 per cento) e, unito a quello del Tribunale di Lanciano, rappresenta il 14,22 per cento di tutti i Tribunali del distretto;

per i flussi in entrata, nell'anno giudiziario 2017-2018 si è registrato un aumento generalizzato dei flussi in entrata nei singoli Tribunali, ivi compreso il Tribunale di Vasto;

rispetto alle caratteristiche tipologiche della giustizia penale nel distretto, la citata relazione segnala "la preoccupazione espressa dal Procuratore della Repubblica di Vasto per il concreto pericolo di infiltrazioni criminali dovuto alla vicinanza ad aree ad altra concentrazione malavitosa e per l'insediamento di soggetti appartenenti alla criminalità organizzata";

dinanzi al Tribunale di Vasto si è celebrato, tra gli altri, un complesso e articolato processo per il delitto di cui all'art. 416-bis del codice penale e altri gravi delitti, relativo a fatti intimidatori in danno di imprenditori della zona;

il procuratore della Repubblica di Vasto ha segnalato, come evidenziato nella relazione, "la carenza di specializzazione delle forze di polizia del territorio, nonostante il fatto che la presenza nel circondario di un importante polo industriale, di diverse discariche e del più importante sito italiano di metano sollecitino un più solerte interesse investigativo";

evidenziato ulteriormente che nella relazione, rispetto al personale, viene certificato il gravare sul distretto della Corte d'appello de L'Aquila della permanente indisponibilità di posti derivata "dall'interpello distrettuale del 2012, posti che non possono essere coperti in quanto riservati ai 'perdenti posto', a seguito della revisione della geografia giudiziaria (prevista soppressione dei Tribunali di Lanciano, Vasto, Sulmona e Avezzano). La procedura avrebbe dovuto avere una durata limitata, ma com'è noto, dati i ripetuti rinvii, da ultimo fino al settembre 2021, i quattro Tribunali continuano ad operare",

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

se e quali interventi urgenti intenda adottare al fine di scongiurare la soppressione del Tribunale di Vasto e garantire alla collettività e ai territori interessati la permanenza di tali uffici, a presidio di diritti e garanzie irrinunciabili;

se intenda prendere in considerazione, rispetto alle previsioni attese dalla riforma della geografia giudiziaria, l'ipotesi di un accorpamento funzionale dei Tribunali di Vasto e di Lanciano al fine di mantenere in questa parte di territorio abruzzese un riconoscibile presidio di legalità;

se intenda operare per trovare soluzioni all'acclarato fabbisogno di personale, anche con provvedimenti d'urgenza, superando i vincoli di destinazione del personale previsti dalle regolamentazioni presenti nei contratti dei pubblici dipendenti.