Pubblicato il 28 gennaio 2019, nella seduta n. 84
LUCIDI , BOTTICI , CORRADO , CROATTI , DE LUCIA , DONNO , GALLICCHIO , MORONESE , NOCERINO , PACIFICO , RICCARDI , ROMAGNOLI , VANIN - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -
Premesso che:
con ordinanza n. 2 del 27 dicembre 2016 la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, costituisce l'Ufficio speciale per la ricostruzione (USR) a Foligno (Perugia), che vede a capo l'architetto Alfiero Moretti con la qualifica di coordinatore della struttura, con motivazione la forte esperienza fatta sul campo del terremoto emiliano del 2012;
il 3 ottobre 2018, dopo due anni dal terremoto che ha colpito il Centro Italia, proprio a ridosso della ricorrenza del 24 ottobre 2016, lo stesso Moretti viene nominato direttore generale di territorio, paesaggio, protezione civile, infrastrutture e mobilità della Regione Umbria. La nomina arriva dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore Bartolini, che, secondo un criterio di merito assoluto, motiva il fatto affermando: "La scelta di Moretti ha tenuto conto indubbiamente delle sue esperienze e del suo curriculum che lo ha visto ricoprire diversi ruoli di direttore e di coordinamento in varie e diverse aree di interesse, quali il Governo del territorio, protezione civile, ricostruzione post sismica, ambiente, e manageriale avendo rivestito anche la qualifica di direttore generale di ente locale. Rilevante è anche la sua produzione scientifica attinente e didattica";
in tal contesto va rilevato anche il salto economico fatto, perché per il coordinatore USR i compensi si attestano su circa 94.000 euro annui (dato Regione 2017-2018) e 84.000 euro nel 2016, mentre per un dirigente regionale si arriva alla cifra di 120.000 euro; a questo si è aggiunto tra le polemiche pubbliche anche un premio ai dirigenti umbri arrivato a fine 2018 per un ammontare di circa 3,2 milioni di euro;
considerato che:
il 15 dicembre 2018 un articolo del "Corriere dell'Umbria", titolato "Ricostruzione ferma al palo solo 10 pratiche autorizzate", riporta numeri drammatici relativamente alle migliaia di istanze in corso, circa 1.000, che riguardano la ricostruzione pesante, di cui 100 per danni gravi. Di queste ne risultano autorizzate 10, mentre i cantieri finiti sono 3. Per i danni lievi 95 cantieri e 550 pratiche ancora in istruttoria;
l'articolo citato muove da un'intervista fatta proprio all'architetto Moretti, chiamato in causa nella nuova veste di direttore generale della Regione, che certifica i dati fallimentari dell'altro suo ufficio, quello di Foligno, l'Ufficio speciale per la ricostruzione;
il 16 gennaio 2019 l'agenzia di stampa "ANSA" Umbria riporta alcune affermazioni della presidente Catiuscia Marini: "Ormai abbiamo tutti consapevolezza di quali sono le criticità che sono emerse in questa prima fase della ricostruzione e che devono essere affrontate, soprattutto per evitare che nel corso di questo anno si verifichi quel 'collo di bottiglia' che potrebbe realizzarsi a causa del grande numero delle pratiche che saranno presentate. Dunque, occorre immaginare una modifica del modello organizzativo, rendendolo più dinamico e flessibile, tale da poter far fronte al 'boom' delle domande che saranno presentate in questo anno e nel prossimo". E relativamente a un incontro con il Presidente del Consiglio previsto per il 17 gennaio 2019, la stessa ha dichiarato: "Porrò anche, sempre al riguardo la necessità che tale modello sia il più prossimo possibile ai centri operativi più impegnati nella ricostruzione, a partire dal ruolo dei Comuni e dei sindaci";
considerato infine che risulta agli interroganti che il direttore dell'Ufficio speciale per la ricostruzione sia contemporaneamente anche il progettista di alcune opere temporanee, quelle relative al famoso deltaplano di Castelluccio. L'USR vede tra le competenze dichiarate solo "la gestione relativa alle richieste di contributo presentate dai soggetti privati relative alle delocalizzazioni temporanee delle attività produttive", mentre paradossalmente il coordinatore ha come compito quello di decidere "in ordine ai conflitti di competenza tra le unità organizzative dell'USR Umbria",
si chiede di sapere:
se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto;
se intenda rivedere il modello degli USR per il centro Italia al fine di velocizzare i tempi del procedimento autorizzativo delle pratiche per la ricostruzione privata e le procedure che riguardano la ricostruzione pubblica, anche considerando la possibilità di consolidare le competenze dei Comuni, nonché dell'ufficio sismico regionale;
se ritenga conformi ai dettami meritocratici le nomine e le vicende descritte.