Pubblicato il 24 gennaio 2019, nella seduta n. 83
LANNUTTI , BOTTO , GIARRUSSO , LOMUTI , FENU , ROMANO , ENDRIZZI , FEDE - Ai Ministri dello sviluppo economico e della giustizia. -
Premesso che, per quanto risulta agli interpellanti:
il gruppo Green Network, operatore elettrico e del gas, ha adottato una politica che gli interpellanti considerano scorretta nell'acquisizione dei clienti, mediante l'attivazione di forniture senza esplicito consenso degli utenti, contratti inviati con firme falsificate e registrazioni telefoniche manipolate. Come si evince dalle ripetute denunce delle associazioni dei consumatori, dai singoli utenti e dall'istruttoria affidata alla Guardia di finanza dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, sono state deliberate sanzioni contro il gruppo per pratiche commerciali scorrette;
la Green Network, con sede legale a Roma, è stata destinataria nel novembre 2015 di una sanzione di 240.000 euro per aver messo in atto pratiche commerciali scorrette di tipo aggressivo nell'acquisizione di contratti di fornitura di energia elettrica e gas senza il consenso dei consumatori o in presenza di un consenso viziato, richiedendo anche il pagamento delle forniture non richieste attivate, sanzionata per ulteriori 100.000 euro per aver adottato, nel teleselling, procedure contrattuali non rispettose dei diritti dei consumatori;
il primo firmatario della presente interpellanza, nella sua veste di presidente di un'importante associazione di difesa dei consumatori, stigmatizzava tali comportamenti truffaldini a danno di centinaia di migliaia di famiglie, specie di anziani, alle quali venivano attivati contratti di fornitura di energia elettrica solo per aver risposto al telefono confermando il nome e cognome, anche nel corso di una trasmissione televisiva in onda l'8 novembre 2016 dedicata agli abusi commessi dalla Green Network;
il 27 gennaio 2017 egli riceveva un invito a presentarsi presso l'ispettore di polizia giudiziaria, il giorno 9 febbraio 2017, per un tentativo di conciliazione in relazione alla querela sporta da Piero Saulli (legale rappresentante della Green Network), in data 31 dicembre 2016, presso la Procura;
appariva quanto meno sospetta la celerità di conciliare a poco più di 30 giorni da una querela da parte di una società dedita a mettere in atto reiterati comportamenti scorretti a danno dei consumatori come accertato dalle indagini dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, le cui condotte fraudolente proseguivano imperterrite anche dopo il 2015);
nonostante varie richieste di conciliazione giudiziaria, egli, data la gravità delle condotte fraudolente di Green Network, sceglieva di andare in giudizio, non prima di presentare una controquerela in data 31 gennaio 2017, sottoscritta anche dal presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti, in cui si leggeva: «I comportamenti della Green Network potrebbero concretizzare, dato il numero seriale delle condotte di situazioni analoghe, la ripetitività dei reati, anche con ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, il falso e l'estorsione a danno delle famiglie, che le associazioni del CNCU hanno il dovere di tutelare, e l'Autorità giudiziaria, l'obbligo di perseguire penalmente non chi denuncia tali atti illeciti, ma i soggetti che frodano e truffano, come poteva essere facilmente acclarato sia con un semplice ricerca su Google, che acquisendo le pronunce dell'Antitrust e le istruttorie della Guardia di Finanza. (...) Ritenendo singolare che per tali reiterati comportamenti fraudolenti a danno dei consumatori, debba sempre intervenire l'Antitrust, non riuscendo a capire quali siano le funzioni dell'Autorità per l'energia elettrica il gas, che avrebbe il dovere di stroncare a monte e di prevenire, tali illecite condotte seriali a danno dei consumatori, in questa come in tante altre fattispecie di bollette gonfiate, non di avallarle nonostante numerose denunce di associazioni ed utenti, chiede altresì di verificare le ragioni dell'inerzia dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas. (...) Per tali ragioni Adusbef e Federconsumatori chiedono all'on.le Procura della Repubblica di verificare tali comportamenti fraudolenti della Green Network. (...) Il presente esposto-denuncia, come controquerela verso Piero Saulli, Legale rappresentante della Green Network, per tutti i reati che possono essere configurabili, compresa l'ipotesi di truffa continuata ed aggravata ed associazione a delinquere a danno di famiglie e consumatori indifesi, dai reiterati comportamenti acclarati, persistenti e non rimossi a partire dal 2015»;
considerato che, sempre per quanto risulta agli interpellanti:
nonostante il rapporto di polizia giudiziaria, dopo aver sbobinato l'intervento in televisione, non avesse ravvisato alcun comportamento diffamatorio verso la Green Network in merito alle affermazioni pronunciate dal primo firmatario ai minuti 10:10; 15:10; 23:00 della registrazione della puntata di "Mi Manda Raitre" dell'8 novembre 2016, il pubblico ministero disponeva il rinvio a giudizio, fissando l'udienza il 3 novembre 2017;
il GUP Francesco Patrone, con decisione di non luogo a procedere, nella sentenza depositata il 4 dicembre 2017, scriveva nelle motivazioni: "Dunque tali condotte - certamente qualificabili quali truffe ai danni dei consumatori ed estorsioni, quantomeno se tale termine è riferito ai dati personali ed al consenso alla stipula - erano in qualche modo ricollegabili alla Green Network Spa, anche ai livelli più elevati (direttore commerciale). Le critiche rivolte dal Lannutti appaiono dunque riferite ad episodi certamente veri, di notevole interesse pubblico e sono state esposte con modi del tutto continenti. In tali casi è solare nella condotta di un'importante associazione di difesa dei consumatori la sussistenza della causa di non punibilità nell'esercizio del diritto di critica politica, intesa in senso ampio";
di recente, alcuni magistrati (l'ultimo episodio risale al 16 gennaio 2019 alla Procura di Roma sono stati inquisiti e perfino arrestati Antonio Savasta, giudice del Tribunale, e Michele Nardi, sostituto procuratore), con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, falso ideologico e materiale,
si chiede di sapere:
se il Ministro ritenga di attivare i propri poteri ispettivi per verificare la correttezza nella gestione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma in relazione ai fatti citati;
quali misure urgenti il Governo voglia intraprendere, nel Paese alla rovescia, con onesti, servitori dello Stato e rappresentanti di associazioni, spesso inquisiti e perseguitati, rei di svolgere il proprio dovere, al contrario di faccendieri e frodatori seriali, premiati e rispettati, anche per evitare che vengano reiterati comportamenti truffaldini come quelli della Green Network.