Atto n. 1-00055

Pubblicato il 22 novembre 2018, nella seduta n. 62
Esame concluso nella seduta n. 65 dell'Assemblea (29/11/2018)

PUCCIARELLI , MARIN , PERGREFFI , NISINI , RIVOLTA , PIROVANO , SAPONARA , CASOLATI , TESEI , FERRERO , BONFRISCO , CANTU' , SBRANA , FREGOLENT , FAGGI , PILLON , PEPE , MARTI , PELLEGRINI Emanuele , TOSATO , CANDURA , RIPAMONTI , BAGNAI , AUGUSSORI , CAMPARI , IWOBI , RUFA , ARRIGONI , DE VECCHIS , PIANASSO , VALLARDI , BERGESIO , PISANI Pietro , FUSCO , PAZZAGLINI , BOSSI Simone , VESCOVI

Il Senato,

premesso che:

oggi si celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ogni forma di violenza è sempre da condannare. Ancor oggi alcune donne vengono malmenate, ferite, sfigurate e uccise per odio nei loro confronti. Queste forme di violenze contro le donne sono particolarmente sentite e devono essere colpite con la più grande determinazione. Altre forme di violenza contro le donne sono spesso dimenticate, qualche volta volutamente. Anche queste meritano di avere la stessa attenzione e di essere arginate e combattute. Oggi si vorrebbero ricordare particolarmente queste ultime;

in molti Paesi è tuttora diffusa la pratica delle "spose bambine", giovanissime donne, minori di 16 anni, costrette a sposare uomini molto più anziani di loro. Anche tale pratica costituisce violenza sulle donne;

in altri Paesi è ancor oggi in uso praticare mutilazioni genitali sulle bambine: anche questa è violenza sulle donne, sia fisica che psicologica;

nel florido Occidente si diffonde sempre più la pedopornografia, che ha ad oggetto il corpo e l'anima di giovanissime bambine. Anche questa è violenza sulle donne;

alcune donne vengono sfruttate per la loro povertà e costrette ad affittare il loro utero in cambio di denaro: anche questa è violenza contro le donne;

ancor oggi in alcune culture, presenti anche nel nostro Paese, la donna viene tenuta in condizioni di inferiorità rispetto all'uomo, non può scegliere come vestirsi, di chi innamorarsi, chi sposare, quanti figli avere, e non può neppure esercitare le normali attività quotidiane quali ad esempio guidare l'automobile o avere minime relazioni sociali. Anche questa è violenza sulle donne,

impegna il Governo:

1) a sostenere ogni azione di contrasto sul piano interno e internazionale ad ogni forma di violenza sulle donne così come indicata in premessa;

2) a favorire azioni che generino percorsi culturali e sociali di alleanza tra i sessi, uscendo da dinamiche di contrapposizione.