Atto n. 3-00407

Pubblicato il 21 novembre 2018, nella seduta n. 61
Svolto nella seduta n. 135 dell'Assemblea (18/07/2019)

TRENTACOSTE , MATRISCIANO , CORRADO , RICCARDI , DONNO , LANNUTTI , ABATE , LA MURA , GALLICCHIO , GIANNUZZI , ANGRISANI , GIARRUSSO , PUGLIA , EVANGELISTA , GRANATO , MARINELLO , DRAGO , AUDDINO , LUCIDI , FEDE , LEONE - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

AcquaEnna è una società per azioni a scopo consortile che si è aggiudicata la gara per la gestione del servizio idrico integrato nell'ambito territoriale ottimale (Ato) di Enna per la durata di 30 anni;

l'Ato 5 Enna è composto da 20 comuni e comprende una popolazione di circa 177.200 abitanti, con circa 84.000 utenti serviti;

in data 19 novembre 2004, è stata sottoscritta la convenzione di gestione con cui il consorzio Ato ha affidato ad AcquaEnna la gestione del servizio idrico integrato nei comuni dell'ambito territoriale ottimale di Enna per la durata di 30 anni;

in questi 14 anni, la gestione privata non si è rivelata efficace, efficiente ed economica, caratteristiche richieste per un servizio essenziale e di pubblica utilità com'è quello relativo al servizio idrico;

più volte i cittadini hanno lamentato e denunciato: la grave criticità infrastrutturale, organizzativa e gestionale rilevata nell'Ato 5 Enna; la presenza di depuratori in disuso, pozzi di estrazione, sorgenti, gallerie ed aree di salvaguardia non custodite; i gravi rischi alla salute pubblica che ha provocato il malfunzionamento degli impianti di depurazione e discarica nella zona comprendente Cozzo Vuturo, Leonforte, diga Nicoletti, torrente Torcicoda (tali denunce sono state oggetto dell'interrogazione 4-02191 presentata dai senatori del Movimento 5 Stelle nel corso della XVII Legislatura); a tutt'oggi, interruzioni continue del servizio idrico, con erogazione dell'acqua a singhiozzo, spesso sporca, maleodorante e inquinata, che hanno più volte costretto a inibire ai cittadini l'uso dell'acqua potabile; il costo elevato della tariffa, tra le più care d'Italia;

considerato che:

in data 3 maggio 2016, in risposta all'interrogazione citata, il Ministro pro tempore Galletti segnalava il parere motivato n. 2014/2059 della Commissione europea, secondo cui l'Ato 5 (in liquidazione e commissariato) di Enna ha 18 agglomerati non conformi alla direttiva 91/271/CEE sulle acque reflue urbane, precisando che di questi, 16 agglomerati sono oggetto di 77 interventi e tutti i lavori risultavano già aggiudicati al soggetto gestore, per un costo complessivo di circa 55 milioni di euro. Inoltre il Ministro dichiarava che l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEGSI) aveva evidenziato che il consorzio, a partire dall'analisi degli attuali livelli di servizio, aveva rilevato sul proprio territorio criticità riconducibili ai seguenti aspetti: vetustà delle reti, degli impianti e dei misuratori di utenza; parziale copertura del servizio di depurazione; assenza di adeguate misure di salvaguardia della risorsa idrica; casi di mancata conformità ai parametri di qualità dell'acqua destinata al consumo umano previsti dalla normativa vigente; elevato livello di perdite idriche e casi di allagamenti;

per superare tali criticità, l'ente d'ambito aveva programmato, per il periodo 2014-2017, interventi ritenuti prioritari. L'AEEGSI, ai sensi dell'articolo 13 dell'allegato A della deliberazione 643/2013/R/IDR, si è riservata di verificare l'effettiva destinazione degli investimenti previsti per la realizzazione degli interventi;

con determina del commissario straordinario e liquidatore n. 202 del 30 dicembre 2013, il consorzio Ato ha autorizzato AcquaEnna a computare in tariffa l'importo relativo alle partite pregresse definite nell'accordo bonario, approvato con delibera assembleare n. 2 del 25 gennaio 2012, per 10 anni a partire dal 2014, assumendo un valore di restituzione annuale costante;

con tale accordo bonario, si prendeva atto delle condizioni vizianti dell'equilibrio economico-finanziario emerso dagli errori e dalle omissioni dei dati di gara e dell'esigenza di prevedere un periodo transitorio al fine di portare a regime le gestioni. Le somme derivanti dalla differenza del costo effettivo annuale del servizio e costo presuntivamente calcolato, accumulati dall'inizio della gestione fino all'anno 2011 e che ammontano a circa 22 milioni di euro, cioè il mancato guadagno veniva imputato agli utenti del servizio a partire dal 2014 a titolo di conguagli 2005-2010. A questo riguardo, sono intervenute le sentenze (n. 133/16 e n. 134/16) del giudice di pace di Enna con cui veniva dichiarata l'illegittimità della richiesta delle somme a titolo di partite pregresse;

la società AcquaEnna, inoltre, ha richiesto ai vecchi utenti le somme già versate a titolo di deposito cauzionale al precedente gestore; anche in questo caso la sentenza n. 133/2016 del giudice di pace di Enna ha accertato l'illegittimità delle richieste. In più, risulta che le somme versate dagli utenti al vecchio gestore ASEN a titolo di deposito cauzionale non sono più nelle disponibilità della società, oggi in liquidazione (fatto quest'ultimo oggetto di esposto alla Corte dei conti da parte dei consiglieri comunali di Enna del Movimento 5 Stelle);

i suddetti temi (partite pregresse e deposito cauzionale) e, più in generale, lo sproporzionato costo delle utenze idriche, sono stati oggetto di interrogazione (4-03173) in Senato, nel corso della XVII Legislatura, e all'Assemblea regionale siciliana in data 12 dicembre 2014, nelle quali viene anche denunciato il distacco della fornitura di acqua ad alcuni utenti, giudicato vessatorio dalla giurisprudenza; -

in data 26 giugno 2015 il commissario straordinario e liquidatore ha approvato la proposta di determinazione del direttore dell'Ato 5, definendo un accordo bonario sottoscritto il 25 giugno 2015 tra l'Ato 5 Enna e la società AcquaEnna, relativo al pagamento del canone di concessione che non risultava pagato da AcquaEnna al 31 dicembre 2014, secondo le previsioni della convenzione, pari a 1.814.772,73 euro, prevedendo un piano di pagamenti del canone di concessione;

l'onere del controllo e verifica della corretta erogazione del servizio idrico integrato, in termini di qualità e sicurezza, così come del rispetto degli obblighi contrattuali e di fornitura, è in capo all'ente di governo d'ambito che, a norma dell'art. 152 del decreto legislativo n. 152 del 2006, ha facoltà di accesso e verifica delle infrastrutture idriche;

si assiste ad una totale mancanza di controlli non solo da parte dell'ente di governo d'ambito dell'Ato 5, ma anche dalle competenti istituzioni regionali, tanto che nessuna sanzione prevista dalla convenzione è stata applicata per i disservizi e gli inadempimenti causati dal gestore,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza e in raccordo con gli enti interessati, relativamente alla situazione;

se l'AEEGSI, oggi ARERA, abbia provveduto a verificare l'effettiva destinazione degli investimenti previsti per la realizzazione degli interventi programmati da AcquaEnna per il periodo 2014-2017;

se non ritenga di attivarsi presso le amministrazioni coinvolte affinché vengano intraprese le opportune iniziative per accertare l'operato dell'Ato 5 di Enna e di Siciliacque nonché la gestione della società AcquaEnna, al fine di individuare i soggetti responsabili della cattiva gestione del sistema idrico integrato nella provincia di Enna e di rescindere la convenzione di gestione per inadempienza di AcquaEnna consentendo una gestione pubblica del servizio, nel rispetto dell'esito referendario del giugno 2011.