Atto n. 3-00258 (in Commissione)

Pubblicato il 4 ottobre 2018, nella seduta n. 44

BINI , BITI , PARRINI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

la società Trenitalia di Ferrovie dello Stato è organizzata in tre macro divisioni: la divisione passeggeri (treni ad alta velocità e treni passeggeri a lunga percorrenza con sede a Roma); la divisione trasporto regionale (servizio passeggeri dei treni locali regionali con sede a Roma); la divisione direzione tecnica ingegneria della manutenzione e del materiale rotabile nuovo (con sede a Firenze). Quest'ultima opera trasversalmente per le altre divisioni, e alle sue dipendenze dirette ci sono 9 officine nazionali per la manutenzione ciclica dei rotabili, tra cui anche quella di Firenze Osmannoro;

la direzione tecnica di Trenitalia, sita in via Lavagnini a Firenze, è un centro di eccellenza unico nel panorama italiano per le competenze tecniche, un riferimento per la sicurezza e luogo di controllo del materiale rotabile nuovo e dei processi ingegneristici manutentivi a livello nazionale; vi sono professionalità specifiche e competenze uniche che si sono sviluppate sin dalla nascita delle Ferrovie dello Stato. Vi operano circa 230 persone, tra le quali ingegneri, specialisti, tecnici: personale altamente qualificato e preparato, al servizio delle divisioni commerciali per rendere i treni sempre più efficienti e confortevoli, oltre che sicuri;

dalla direzione tecnica dipendono, sia dal punto di vista gerarchico che gestionale e ingegneristico, sia le officine nazionali per la manutenzione ciclica sui mezzi che effettuano il servizio passeggeri, ovvero le officine di Verona, Vicenza, Napoli e Bologna, sia quelle che operano sui mezzi del trasporto regionale, di Voghera, Rimini, Foligno, Firenze e Foggia. Sono circa 3.000 addetti, fra ingegneri, periti meccanici e specialisti del settore, parte integrante di quel patrimonio di conoscenze e professionalità, che devono rimanere in contatto diretto con la direzione tecnica, per lo scambio delle informazioni dei ritorni di esercizio, al fine di migliorare le prestazioni e la sicurezza dei treni;

ritenuto che:

gli impegni presi sia nella conferenza dei servizi per il sottoattraversamento di Firenze del 3 marzo 1999 sottoscritti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ferrovie dello Stato, TAV SpA, Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Firenze, sia con il successivo protocollo sottoscritto il 18 maggio 2005 tra i medesimi soggetti, prevedevano lo sviluppo del polo manutentivo di Osmannoro, degli uffici nazionali di viale Lavagnini e delle professionalità esistenti;

resta dunque incomprensibile, in tale ottica, l'istituzione di nuove strutture ed uffici manutentivi all'interno delle singole divisioni, sia passeggeri che regionali, di Trenitalia, con l'attribuzione di funzioni e attività svolte in maniera istituzionale dalla direzione tecnica di Firenze, col risultato di creare dei doppioni con aumento dei costi e di inefficienza. Infatti, sia la manutenzione dei rotabili che gli investimenti industriali a livello nazionale sono state sempre svolti dal personale presente nel plesso di viale Lavagnini di Firenze per tutto il gruppo FSI, da oltre 100 anni, con professionalità e cura del settore;

considerato che:

il 18 maggio 2018, nella riunione sindacale tenutasi a Firenze, fra le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil regionali della Toscana con Trenitalia, alla presenza del direttore nazionale responsabile sia della direzione tecnica di via Lavagnini sia delle 9 officine nazionali per la manutenzione ciclica, è emersa la volontà di procedere ad una riorganizzazione all'interno di Trenitalia: alla direzione tecnica, a partire dal gennaio 2019, verrebbe tolta la responsabilità sia gestionale che gerarchica delle officine nazionali, che verranno ricollocate, in base all'attività prevalente, fra la divisione passeggeri e la divisione trasporto regionale; così facendo, la direzione tecnica resterebbe senza braccio operativo e soprattutto senza i ritorni dell'esercizio con un forte depauperamento e ridimensionamento di attività e funzioni;

già il 16 aprile 2018 un comunicato delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria della Toscana aveva evidenziato il rischio di perdere circa 400 posti di lavoro nel campo della manutenzione rotabili e un numero non precisato nell'indotto;

la duplicazione di strutture ed uffici risulta in un depauperamento delle funzioni ed attività svolte dalla direzione tecnica, senza un progetto conosciuto e senza la possibilità di mantenere sul territorio fiorentino e toscano il know how nel campo del materiale rotabile;

a partire dal 2009, in maniera ricorrente, le Ferrovie dello Stato hanno spostato attività e funzioni di livello nazionale dagli uffici di Trenitalia siti in viale Lavagnini verso altre realtà territoriali italiane, come ad esempio gli acquisti di impianti industriali, la struttura della tecnica di officina (attrezzaggio di tutte le officine di manutenzione del materiale rotabile), la gestione delle commesse per l'acquisto dei treni dell'alta velocità e altre competenze pregiate sempre nel campo della manutenzione;

la Toscana resta ancora un'eccellenza per quanto riguarda l'ingegneria ferroviaria, in particolare nel settore del materiale rotabile, essendo una delle regioni che investe di più sia in termini di acquisto di materiale rotabile nuovo, sia in termini di investimenti in infrastrutture per potenziare i nodi e per il mantenimento in efficienza delle linee, e risulta essere la seconda regione per produzione treni in rapporto ai chilometri effettuati; essa è senz'altro fra le regioni che hanno posto maggiore attenzione a garantire il trasporto pubblico dei cittadini e ai treni regionali,

si chiede di sapere:

quali iniziative di propria competenza il Ministro in indirizzo intenda intraprendere al fine di garantire il mantenimento e lo sviluppo della direzione tecnica di Trenitalia di viale Lavagnini a Firenze, per salvaguardare il patrimonio di conoscenze e professionalità che oggi vi operano, garantire il presente e il futuro dei lavoratori e assicurare continuità e sviluppo dei livelli di comfort e sicurezza raggiunti relativamente al materiale rotabile;

quali iniziative intenda adottare per favorire il mantenimento da parte della direzione tecnica del diretto controllo delle 9 officine nazionali per la manutenzione ciclica, così da salvaguardare le professionalità, le specificità ingegneristiche e il know how esistente, con i riflessi che ciò comporta nel garantire la sicurezza dell'esercizio ferroviario a livello nazionale.