Atto n. 3-00239

Pubblicato il 2 ottobre 2018, nella seduta n. 42

TARICCO , D'ARIENZO , PITTELLA , MIRABELLI , CUCCA , GINETTI , IORI , BOLDRINI , FERRAZZI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

a seguito e ad integrazione delle circolari del Ministero dell'interno n. 555 del 7 giugno 2017 e n. 11464 del 19 giugno 2017 in materia governo e gestione delle pubbliche manifestazioni, nonché delle direttive del medesimo Ministero n. 11001/110 (10) Uff. II - Ord. Sic. Pub del 28 luglio 2017 e n. 11001/1/110 (10) del 18 luglio 2018 in materia di contenimento del rischio in pubbliche manifestazioni ed eventi, il 6 agosto 2018 è stata emanata la circolare del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, recante "precisazioni sull'attivazione e l'impiego del volontariato di protezione civile" nell'ambito di manifestazioni pubbliche;

essa definisce le attività che possono essere svolte dai volontari e quelle non consentite, quali, ad esempio "gli interventi e le opere per eventi programmati o programmabili in tempo utile che possono determinare criticità organizzative", come manifestazioni pubbliche (quali riunioni, cortei, raduni, eventi in piazza, spettacoli, eccetera) ai sensi dell'articolo 16 del codice della protezione civile; essa stabilisce inoltre che il volontariato organizzato di protezione civile (VOPC) possa essere impiegato esclusivamente per svolgere attività di natura organizzativa e di assistenza alla popolazione e non deve interferire con i servizi di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica;

le organizzazioni di volontariato possono dunque partecipare in qualità di "struttura operativa del Servizio nazionale della Protezione civile" o, in alternativa, "in ambiti non riconducibili a scenari di protezione civile", in via di una relazione diretta con gli organizzatori degli eventi per svolgere specifiche attività;

considerato che:

il nostro Paese, per storia e per cultura, è particolarmente ricco delle più varie manifestazioni, feste o sagre locali che sono espressione delle nostre tradizioni storiche, agricole, agroalimentari e culturali. Esse rappresentano per il territorio italiano un patrimonio ricco e prezioso, un importante strumento di coesione sociale e un insostituibile volano di flussi turistici ed i volontari di protezione civile sono, in collaborazione con gli enti locali, una preziosa risorsa per le attività di supporto nell'organizzazione e di sicurezza di tali manifestazioni ai diversi livelli territoriali, locale, regionale e nazionale;

le misure introdotte dalla circolare del 6 agosto 2018, pur rappresentando uno strumento importante per una migliore organizzazione sul territorio e per una gestione delle manifestazioni in sicurezza, rischiano di rappresentare, soprattutto in realtà piccole e in occasione di piccoli eventi locali, una complicazione per gli organizzatori, che a loro volta affrontano le difficoltà legate alle minori risorse da investire, ai costi in continuo aumento e a nuove problematiche di sicurezza cui dare risposta;

gli enti locali di piccole dimensioni e con bassa densità demografica sono in grado di attrezzarsi e adeguarsi alle nuove normative sulla sicurezza con maggiore difficoltà e con minori strumenti e risorse, pur mantenendo un'importante funzione di coesione nella promozione e valorizzazione di produzioni, tradizioni e cultura locali;

la circolare della Protezione civile, nel definire in modo puntuale le attività consentite e precluse, rischia di limitare eccessivamente gli spazi di azione e di intervento delle associazioni locali; i volontari delle associazioni di Protezione civile (450 nella sola regione Piemonte) rischiano di non poter più essere impiegati per i servizi di sicurezza e di ordine pubblico, con la conseguenza di dover ricorrere a servizi a carattere oneroso, per cui i costi a carico dei Comuni per l'allestimento delle manifestazioni sarebbero sempre più elevati e sempre più difficilmente sostenibili,

si chiede di sapere:

se il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro dell'interno siano a conoscenze delle difficoltà che i Comuni, in particolare quelli di piccole dimensioni, hanno dovuto fronteggiare nell'organizzazione di manifestazioni ed eventi espressione delle tradizioni storico-culturali e del patrimonio economico-sociale delle collettività locali a seguito dell'emanazione della stratificata normativa;

se non ritengano necessario, anche attraverso la predisposizione di opportune disposizioni, garantire che sia in ogni caso consentito l'intervento delle associazioni di protezione civile alla realizzazione delle manifestazioni sul territorio, qualora ne ricorrano i presupposti ed in collaborazione con gli enti locali e con gli operatori professionali, chiarendo ruoli e responsabilità delle associazioni medesime;

se non ritengano utile, al contempo, individuare le opportune risorse economiche finalizzate a: 1) sostenere gli enti locali e i privati nello sforzo di coprire i costi connessi alle esigenze di safety e di security nell'ambito delle manifestazioni a carattere locale, in considerazione del fatto esse rappresentano un valore aggiunto anche in termini turistici per l'intero territorio nazionale, e non solo per i singoli territori in cui si svolgono; 2) finanziare forme di assicurazione per i tanti volontari che organizzano le manifestazioni locali e che costituiscono il vero motore delle comunità; 3) prevedere la possibilità di escludere dal pareggio di bilancio i costi relativi ai piani di protezione civile e all'attuazione delle norme a garanzia della sicurezza delle manifestazioni pubbliche interessate dall'applicazione delle disposizioni.