Atto n. 4-00497

Pubblicato il 7 agosto 2018, nella seduta n. 33

VACCARO , RICCARDI , PIARULLI , LOMUTI , ANASTASI , AGOSTINELLI , BOTTO , EVANGELISTA , LICHERI , DI MICCO , TRENTACOSTE , ORTOLANI , LANZI , CASTALDI , PARAGONE , GIROTTO , D'ANGELO , ANGRISANI , CROATTI , L'ABBATE , MAUTONE , ABATE , QUARTO , DE BONIS , PUGLIA , MATRISCIANO , MORONESE , PRESUTTO , GIANNUZZI - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, del lavoro e delle politiche sociali e della giustizia. -

Premesso che il 7 agosto 2016 un operaio di 31 anni dipendente di Trenitalia, Vincenzo Viola, di Volla (Napoli), addetto alla manutenzione degli ETR 500 Frecciarossa nell'impianto di Trenitalia a Napoli Gianturco, è morto all'una di notte, durante il proprio turno di lavoro, mentre riparava il pantografo, lo strumento che collega i vagoni del treno con i cavi dell'alta tensione, rimanendo folgorato dalla corrente elettrica, alla tensione di 3.000 volt;

considerato che:

gli impianti di manutenzione ETR di Napoli e Milano rientrano nella medesima unità produttiva "esercizio Frecciarossa" di Trenitalia;

essendo uguali anche le attività di manutenzione che si svolgono ai pantografi e sul tetto dei convogli ETR 500 Frecciarossa, al fine di conoscere la dinamica e le cause del descritto infortunio mortale, con lettere del 22 agosto e del 24 settembre 2016 il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza dell'impianto di manutenzione ETR di Milano ha chiesto alla società Trenitalia di partecipare, a titolo gratuito, ai lavori della commissione interna istituita;

altresì, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza richiedeva a Trenitalia le dovute informazioni, ai sensi dell'articolo 50, comma 1, lettera e), del decreto legislativo n. 81 del 2008, relativamente alla dinamica e alle cause del citato infortunio mortale;

le operazioni di manutenzione dei convogli ETR, alimentati ad alta tensione, presentano un altissimo grado di rischio folgorazione e le procedure specificatamente pensate per salvaguardare l'incolumità dei lavoratori, anche in caso di errori o distrazioni, si rivelano molto spesso insufficienti;

la vicenda descritta è stata oggetto di un precedente atto di sindacato ispettivo (4-14828), presentato alla Camera dei deputati dall'on. Paola Carinelli, in data 23 novembre 2016, nella seduta n. 708, che non ha ricevuto risposta;

considerato inoltre che, risulta all'interrogante:

la violenta morte per folgorazione, a distanza di quasi due anni, non ha ricevuto risposta investigativa, né chiarimenti in ordine al processo causale, nonostante le sollecitazioni provenienti dalle persone offese;

nella immediatezza del fatto, più precisamente in data 9 agosto 2016, il Pubblico Ministero di turno disponeva perizia autoptica dando incarico ai consulenti medici di accertare le cause del decesso, con obbligo di deposito nei successivi 60 giorni;

la relazione di consulenza veniva depositata soltanto il 13 giugno 2017, ovvero a distanza di ben 10 mesi dall'incidente, quindi ben oltre il termine di 6 mesi previsto dal codice di rito per lo svolgimento delle indagini preliminari, peraltro, nel caso, nemmeno prorogato;

sempre nella immediatezza dell'evento, veniva disposto il sequestro della vettura ferroviaria, omettendo tuttavia di nominare un consulente tecnico o un esperto della materia deputato a descrivere la dinamica dell'infortunio mortale (atto abituale e minimale nei processi penali per morte sul lavoro), circoscrivendo le attività di indagine agli accertamenti della Polizia giudiziaria e degli operatori in loco. Alla mancata nomina del consulente seguiva il dissequestro del locomotore, senza che su di esso venisse effettuato alcun accertamento;

a nulla è valso l'accertamento successivo del 17 marzo 2017 (a distanza di 6 mesi dal fatto) con cui si è disposta l'acquisizione del "registratore di eventi ferroviari" (scatola nera) presente sul locomotore, essendo le tracce oramai cancellate, avendo circolato per ben sei mesi, così come testualmente certificato nella stessa consulenza;

considerato infine che:

continue sono state le istanze investigative e richieste probatorie depositate dai familiari del deceduto per il tramite del difensore, succedutesi nel tempo e certificate;

anche la Procura generale è stata debitamente allertata con espressa richiesta di avocazione delle indagini, depositata allo scadere del termine delle indagini preliminari e sollecitata a più riprese;

a distanza di oltre due anni dal fatto, non sono state ancora concluse le indagini e delineate ipotesi di responsabilità,

si chiede di sapere:

se alla luce di quanto esposto, si ritenga opportuno assumere iniziative volte a fare chiarezza sulla dinamica e sulle procedure, a giudizio degli interroganti, apparentemente opache;

se i Ministri in indirizzo, nell'ambito delle proprie attribuzioni, intendano adottare iniziative volte a rafforzare le misure di sicurezza nel settore della manutenzione dei rotabili, come segnalato dal responsabile alla sicurezza di Milano, in particolare rivedendo le procedure che vengono attivate durante lo svolgimento di attività manutentive agli apparati elettrici ad alta tensione, in relazione alle quali l'incolumità del lavoratore è certamente più a rischio;

se siano a conoscenza delle motivazioni per le quali Trenitalia non abbia consentito al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di Milano, dell'unità produttiva "esercizio Frecciarossa", di partecipare ai lavori della commissione interna d'indagine, nonché delle ragioni per le quali la stessa Trenitalia abbia ritenuto di non fornire al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza le informazioni richieste sulla dinamica e le cause dell'incidente, in modo che lo stesso potesse proporre, ai sensi del medesimo articolo 50, comma 1, lettere h) e m), adeguate misure preventive e di sicurezza necessarie per evitare il ripetersi anche a Milano, dell'infortunio mortale accaduto a Napoli il 7 agosto 2016.