Atto n. 4-00341

Pubblicato il 10 luglio 2018, nella seduta n. 19

IANNONE - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. -

Premesso che:

secondo quanto segnalato da "il Fatto Quotidiano" in data 13 giugno 2018, tantissimi artisti e operatori culturali hanno perso il lavoro. Sono stati azzerati i loro contributi dopo anni di attività e dopo aver creato centinaia di spettacoli e offerto opportunità di lavoro a centinaia di artisti, in virtù di un "decreto FUS" del 2015, che sancisce la possibilità di essere sovvenzionati solo ai soggetti che hanno superato uno sbarramento "artistico", stabilito con giudizio insindacabile da commissari esterni;

tutto ciò, denuncia ancora "il Fatto Quotidiano", è avvenuto in prossimità della fine della XVII Legislatura, nel momento in cui sono state "tempestivamente" nominate le commissioni ministeriali di durata triennale, che hanno operato una dubbia selezione dei progetti assegnatari del Fondo unico per lo spettacolo;

la tempestiva nomina dei commissari, che hanno avuto la "discrezionalità" nella scelta dei progetti assegnatari del FUS, ha decretato la fine di tante realtà culturali. I "direttori artistici della cultura italiana", si legge nell'articolo, hanno deciso in fretta e furia. Mai commissioni furono chiamate a esprimersi con tale celerità nella storia del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, cancellando tante realtà culturali. Si è dato luogo a vere e proprie "epurazioni ingiustificate, immotivate e insindacabili" di progetti di oggettivo valore culturale,

si chiede di sapere:

quali urgenti iniziative il Ministro in indirizzo intenda attuare per chiarire i criteri di assegnazione del Fondo unico per lo spettacolo e se non ritenga, in attesa delle opportune verifiche, di sospendere l'attuale riparto;

in che modo intenda impedire che artisti e operatori culturali di comprovato valore tecnico e artistico, che operano da anni nel mondo dello spettacolo e che hanno contribuito a rendere l'Italia prestigiosa nel mondo, perdano le loro opportunità lavorative e se non ritenga necessario valutare nuovi e più trasparenti criteri per l'assegnazione del FUS.