Pubblicato il 11 aprile 2018, nella seduta n. 4
PUCCIARELLI , BRUZZONE , RIPAMONTI - Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
l'ENEA, con delibera n. 11/2017/PRES del 24 novembre 2017, ha avviato una procedura di selezione per la scelta del sito destinato ad ospitare l'infrastruttura di ricerca sulla fusione nucleare, la Divertor Tokamak test (DTT), i cui costi di investimento si aggirano intorno ai 500 milioni di euro;
la DTT è uno dei progetti di ricerca scientifica e tecnologica più ambiziosi nell'ambito della produzione di energia da fusione nucleare, con ricadute di grande rilievo a livello italiano ed europeo, dal punto di vista sia scientifico che economico ed occupazionale;
i finanziamenti, sia pubblici che privati, vedono fra gli altri la partecipazione di Eurofusion, il consorzio europeo che gestisce le attività di ricerca sulla fusione, con uno stanziamento di 60 milioni di euro, del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con 40 milioni di euro e del Ministero dello sviluppo economico con altri 40 milioni di euro, impegnati a partire dal 2019;
sono state 9 le proposte pervenute all'Agenzia da parte di 8 Regioni italiane: Piemonte, Liguria (che ha proposto due siti), Veneto, Emilia-Romagna, Puglia, Lazio Campania e Abruzzo, le quali si sono tutte rese disponibili ad impegnare risorse significative in un progetto ritenuto strategico per lo sviluppo dei loro territori;
secondo l'ENEA, l'ambizioso progetto coinvolgerà 1.500 persone, di cui 500 direttamente e 1.000 nell'indotto, con un ritorno stimato di 2 miliardi di euro;
il consiglio di amministrazione dell'ENEA, in data 4 aprile 2018, ha approvato la relazione conclusiva con la graduatoria finale delle 9 località candidate ad ospitare la DTT. Sulla base dei requisiti tecnici, economici ed ambientali richiesti, il punteggio più elevato è stato assegnato al sito di Frascati (Roma);
tutte le aree candidate, a detta dell'ENEA, hanno dimostrato capacità, professionalità e forte attenzione al mondo della ricerca, dimostrandosi interessanti per altri futuri piani. La Liguria, a giudizio degli interroganti, poteva avere buone possibilità di aggiudicarsi la gara, avendo puntato sulla rinascita di due aree industriali, a La Spezia e a Savona, per sviluppare le migliori competenze possibili a servizio delle fonti di energia alternativa;
il nostro Paese, ospitando il primo centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare, torna così ad essere protagonista nell'ambito della ricerca scientifica e dell'energia sostenibile, assicurando a tutto il territorio, locale e regionale, nuove prospettive di crescita,
si chiede di sapere:
quali future prospettive possano aprirsi per il nostro Paese in termini di sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica al servizio delle fonti alternative di energia;
se i Ministri in indirizzo vogliano fornire indicazioni in merito a futuri piani di sviluppo dell'energia alternativa che, come avvenuto per il sito di Frascati, possano coinvolgere anche altri siti territoriali, quali i siti di La Spezia e Savona, che hanno già dato prova di avere valide competenze nell'ambito delle iniziative a sostegno dell'energia pulita.