Atto n. 4-08926

Pubblicato il 23 marzo 2018, nella seduta n. 1 della 18ª legislatura

GIOVANARDI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della giustizia. -

Premesso che, secondo quanto risulta all'interrogante:

è ormai storicamente accertato che i processi alle streghe di Livigno, conclusisi con il rogo delle povere donne malcapitate, si fondavano su sentenze che accreditavano confessioni, estorte con la tortura, di commerci carnali con demoni vividamente descritti con tanto di code, corna ed eccetera;

nessuno oggi mette in dubbio che tali vicende abbiano rappresentato una delle pagine più atroci della storia della giustizia e che quelle povere donne siano state vittime di ignoranza e superstizione;

recentemente il giornalista Pablo Trincia ha ricostruito in 7 puntate radiofoniche intitolate "Veleno" la storia dei 16 bambini sottratti, 20 anni fa, alle loro famiglie a Finale Emilia, in provincia di Modena, e mai più restituiti alle stesse, sulla base di accuse di presunti abusi sessuali nell'ambito dei riti demoniaci durante i quali i bambini stessi sarebbero stati costretti a cooperare attivamente alla truculenta uccisione, nei cimiteri della zona, di altri bambini a cui sarebbe stata tagliata la testa, appesa ai ganci da macellaio, eccetera;

in alcuni casi, i processi si sono conclusi con condanne definitive, mentre altri, dopo quasi vent'anni, con la piena assoluzione dei genitori accusati, alcuni dei quali deceduti nel frattempo, come era deceduto per infarto don Giorgio Govoni, ritenuto il capo della setta demoniaca, di cui venne riconosciuta post mortem, in Corte d'appello, a Bologna, la piena innocenza;

nel silenzio degli assistenti sociali e degli psicologi che, a suo tempo, seguirono il caso, l'avvocato Luisa Vitali ha fatto pervenire alla stampa, in data 27 gennaio 2018, una lettera attribuita a quattro dei bambini a suo tempo sottratti alle famiglie, nella quale, da adulti, senza rivelare il loro nome, confermano in pieno la veridicità di tutto quello che a suo tempo riferirono sui riti satanici, le uccisioni, eccetera;

ad avviso dell'interrogante, siamo evidentemente nell'ambito di quello che gli psicologi definiscono "implanted memories" ovvero "falsi ricordi",

si chiede di sapere quali iniziative il Governo intenda assumere, per verificare quale ruolo abbiano avuto i servizi sociali nell'orientare questi falsi ricordi e per evitare che in futuro si ripetano episodi che hanno tragicamente distrutto la vita di decine di persone.