Pubblicato il 23 marzo 2018, nella seduta n. 1 della 18ª legislatura
PEGORER , SONEGO - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
ha suscitato sconcerto e indignazione la notizia di un concerto rock di alcuni gruppi musicali di dichiarata matrice neonazista da tenersi in un locale privato presso Azzano Decimo (Pordenone);
per colmo di provocazione la manifestazione dovrebbe svolgersi sabato 27 gennaio 2018, giorno della memoria dedicato alle vittime dello sterminio del popolo ebraico e a tutte le vittime dei campi di concentramento nazisti;
il Friuli-Venezia Giulia, regione in cui si trova il comune di Azzano Decimo, è una terra che ha pagato un prezzo particolarmente alto alla presenza delle truppe nazifasciste durante la seconda guerra mondiale, come attestato non solo dalla presenza del campo di sterminio nazista della risiera di S. Sabba a Trieste, ma anche da diversi campi di concentramento come quello di Visco (Udine), dove nel 1943 furono internati migliaia di deportati di origine slovena, croata, serba, bosniaca e montenegrina, in nome del folle progetto del fascismo italiano di snazionalizzazione delle popolazioni di origine balcanica;
l'iniziativa ha destato la reazione dell'opinione pubblica friulana e nazionale, con interventi di censura da parte dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia, dell'Associazione nazionale ex deportati, di vari intellettuali democratici, oltre che di vittime della repressione nazifascista;
considerato che risulta che le autorità preposte alla tutela dell'ordine pubblico e democratico della Provincia di Pordenone abbiano finora ritenuto di non intervenire, con l'argomentazione che, come si legge in un articolo di stampa, la manifestazione "si tiene in un club privato e non necessita di richieste di autorizzazione",
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo, ministro della Repubblica italiana nata dalla Resistenza, non ritenga suo preciso dovere intervenire immediatamente perché, senza frapporre cavilli e argomentazioni capziose, venga opposto divieto ad una manifestazione che costituisce un'insopportabile provocazione per i sentimenti democratici e antifascisti del popolo italiano e un oltraggio alla memoria delle vittime dell'olocausto.