Pubblicato il 21 dicembre 2017, nella seduta n. 920
PAGLINI , PUGLIA , BOTTICI , GIARRUSSO , DONNO , CASTALDI , CAPPELLETTI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -
Premesso che a quanto risulta agli interroganti:
la Jet Airways è una compagnia indiana con sede a Mumbai in India, operante sia nei voli nazionali della federazione indiana, che in quelli internazionali;
la sede principale della compagnia aerea è l'aeroporto Chhatrapati Shivaji di Mumbai. Gli hub secondari della Jet Airways si trovano in altri aeroporti indiani, tra cui l'aeroporto Indira Gandhi di Delhi e l'aeroporto Netaji Subhash Chandra Bose di Calcutta; nell'Unione europea la Jet Airways fa scalo all'aeroporto Internazionale di Bruxelles (Zaventem) e all'Heathrow Airport di Londra;
considerato che, risulta agli interroganti:
alcuni piloti dell'aviazione civile di cittadinanza italiana, certuni abilitati alla guida dei velivoli Boeing 737-800, hanno risposto a un annuncio di lavoro della compagnia aerea Jet Airways. Dopo aver superato tutte le selezioni attitudinali predisposte, i suddetti piloti hanno sottoscritto un regolare contratto, il 1° maggio 2007, presso l'agenzia selezionatrice Randhem Aviation in Goteborg (Svezia), che si occupava della selezione dei piloti per conto di Jet Airways. Come previsto dall'agreement sottoscritto regolarmente dai piloti italiani, gli stessi hanno dovuto inviare euro 5.000 all'agenzia Randhem Aviation come bond di adesione;
nonostante il superamento positivo delle selezioni e il contratto regolarmente stipulato la Jet Airways, dopo numerosi solleciti, affinché ottemperasse al contratto sottoscritto da suddetti piloti, ha inviato in data 27 marzo 2009 una lettera alla DGAC (Directorate general of civil aviation) India, l'ente governativo che certifica le abilitazioni dei piloti indiani, chiedendo di avere riscontro sulla circolare FATA (Foreign aircrew temp auth), dove veniva riportato un limite da parte delle compagnie aeree indiane relativo l'utilizzazione di "expat pilots" (cioè piloti europei o di altri Paesi) su territorio indiano. A seguito di tale comunicazione uno dei piloti assegnatari ha chiesto, senza aver ricevuto risposta, delucidazioni sull'agreement, al fine di verificare se lui stesso fosse in forza "FATA rule";
i piloti coinvolti hanno sottoscritto l'accordo e pagato il bond previsto dall'agreement per dare attuazione al citato contratto, che, tra l'altro, risulta essere stato firmato prima dell'eventuale entrata in vigore della restrizione prevista dalla circolare FATA; la restrizione in questione, sulla base di quanto indicato da Jet Airways, sarebbe entrata in vigore a partire dal 1° giugno 2008, data posteriore alla loro assunzione;
i suddetti piloti non sono mai entrati in servizio presso la compagnia aerea Jet Airways,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo, nei limiti delle proprie attribuzioni, intenda attivarsi, attraverso le proprie rappresentanze diplomatiche nella Repubblica dell'India, per fare luce sulla situazione descritta.