Atto n. 4-08521

Pubblicato il 13 dicembre 2017, nella seduta n. 916

GASPARRI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che, sulla base degli elementi informativi acquisiti dall'interrogante:

l'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS) è una società partecipata al 100 per cento dallo Stato ed in particolare controllata dalla VII Direzione finanza e privatizzazioni del Ministero dell'economia e delle finanze, diretta dal dottor Turicchi;

l'IPZS vende beni e servizi a diverse amministrazioni dello Stato e determina i relativi prezzi tramite una commissione prezzi istituita per decreto, la quale stabilisce il valore dei beni e servizi richiesti dalla pubblica amministrazione;

alcune tipologie di prodotti devono essere stampati per legge dallo Stato, nello specifico dall'officina carte valori in via esclusiva, ed altri sono ordinativi liberi delle amministrazioni;

la formazione del prezzo da addebitare alla pubblica amministrazione di detti prodotti, di fatto, è una rendicontazione e pertanto tutte le spese della società vengono scaricate sulle amministrazioni committenti e quindi, indirettamente, sullo Stato;

la commissione prezzi si limita ad approvare la rendicontazione senza mai sindacare i prezzi applicati ai prodotti;

l'IPZS ha accumulato nel tempo, e tuttora ha in cassa, centinaia di milioni di euro di liquidità;

risulta all'interrogante che l'IPZS, su iniziativa dell'amministratore delegato, dottor Paolo Aielli, avrebbe disposto il versamento di ingenti capitali in banche a rischio di fallimento, proprio nel periodo di maggior rischio (gennaio 2015) ed in particolare 108 milioni di euro su Monte dei Paschi di Siena, 45 milioni su Banca Etruria, 35 milioni su Veneto Banca e 55 milioni su Banca popolare di Vicenza,

si chiede di sapere:

per quali motivi l'IPZS realizzi un utile importante di esercizio, producendo in regime di monopolio tipologie di prodotti in esclusiva dello Stato e ribaltando i costi sotto forma di rendicontazione;

quali tipologie di spese siano rendicontate nella formazione del prezzo;

perché la commissione prezzi del Ministero controllante avalli i costi abnormi e non confronti il costo del prodotto con il libero mercato e, anziché applicare le logiche dell'economia di scala, amplifichi i costi generando il giro di fatturato;

perché il Poligrafico dello Stato non renda pubblici i prezzi applicati alla pubblica amministrazione;

se corrisponda al vero che il 1° giugno 2016, nel pieno della crisi del Monte dei Paschi di Siena, il saldo sui conti presso tale banca era di circa 160 milioni di euro e che a luglio 2017 risultava di circa 200 milioni;

se corrisponda al vero che il dottor Turicchi, in qualità di direttore generale del Ministero dell'economia e di consigliere MPS, abbia condotto con il dottor Aielli, senza una previa delibera del consiglio d'amministrazione, l'operazione citata, mettendo a rischio ingenti capitali pubblici;

se corrisponda al vero che detti spostamenti di denari rappresentino un aiuto di Stato alle banche;

se si abbia notizia di altre partecipate dello Stato che hanno conti a rischio nelle banche citate;

se il saldo su conti presso banca Etruria a luglio 2017 fosse di circa 10 milioni di euro;

quale sia l'ammontare di interessi prodotti da questi enormi depositi a rischi elevatissimi di perdita totale;

se risponda al vero che sono state effettuate decine di affidamenti sopra soglia da parte dell'amministratore delegato, per un totale di diversi milioni di euro, per manutenzioni a macchinari e acquisto di beni di consumo, giustificati perché assegnati ai fornitori iniziali dello strumento e pertanto titolari di un'esclusiva.