Pubblicato il 13 settembre 2017, nella seduta n. 874
GAETTI , CRIMI , MANGILI , BULGARELLI , MONTEVECCHI , MARTON - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
il 31 agosto 2017 la Provincia di Parma ha informato dell'istituzione, a scopo precauzionale, del senso unico alternato sulla strada provinciale 343R "Asolana", all'altezza del ponte sul fiume Po che collega i comuni di Casalmaggiore e Colorno. La chiusura della corsia in direzione di Casalmaggiore, per un breve tratto sul ponte, si è resa necessaria per la presenza di evidenti lesioni alla trave di bordo di una delle campate del manufatto, localizzata nella golena del fiume Po, rilevata dal personale dell'ufficio tecnico della Provincia di Cremona nel corso di un'ispezione;
il 6 settembre la Provincia di Parma, dopo aver effettuato altri sopralluoghi nei quali i tecnici hanno evidenziato la presenza di lesioni anche in altre travi dell'impalcato del ponte, ha inoltre vietato l'accesso all'infrastruttura ai mezzi di peso complessivo superiore a 18 tonnellate, a eccezione degli autobus, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza e transitabilità della struttura;
il 7 settembre le due Province, dopo le verifiche tecniche e le prove svolte sulla struttura, che hanno evidenziato altre gravi lesioni sulla campata del ponte, hanno provveduto con urgenza al blocco totale del traffico in transito sull'opera che collega le due sponde del Po tra Colorno e Casalmaggiore per motivi di pubblica incolumità e avviato ulteriori indagini su tutto il manufatto;
il 9 settembre sulla "Gazzetta di Mantova" il consigliere delegato alle infrastrutture della Provincia di Parma, Giancarlo Serpagli, ha confermato la chiusura totale del ponte per almeno 2 mesi per consentire le primissime riparazioni, sempre che le ulteriori verifiche strutturali che verranno svolte non evidenzino la presenza di lesioni ancor più gravi alle travi. Secondo il consigliere le lesioni al ponte (la trave portante spezzata con il calcestruzzo frantumato e i cavi di precompressione rotti) sarebbero state rilevate grazie ad una verifica straordinaria disposta ad agosto che ha consentito di evitare una possibile tragedia. Per il comitato "Amici del Grande fiume" si tratta dell'ennesimo "disastro annunciato" che sarebbe stato evitato per le solerti segnalazioni di un privato cittadino alle istituzioni competenti, ormai "capaci solo di intervenire a danni fatti, per farsi belli dicendo di avere garantito la sicurezza delle persone". Per il comitato la situazione è ormai scandalosa e vergognosa;
le principali infrastrutture che attraversano il Po tra l'Emilia-Romagna e la Lombardia, da Viadana a San Daniele Po, sono tutte a traffico rallentato per manutenzioni ordinarie e i percorsi alternativi sono molto lunghi;
sul ponte tra Colorno e Casalmaggiore dovrà essere attuato un importante lavoro di manutenzione straordinaria, con conseguenti disagi in termini di tempo e di risorse per le aziende del territorio e per i cittadini, e ne consegue che l'emergenza assume importanza di carattere nazionale;
considerato che:
nel giugno 2013 è stato realizzato da Eupolis Lombardia per la Regione Lombardia uno studio sulle infrastrutture sensibili, che si è soffermato in particolare sullo stato dei ponti di attraversamento sul fiume Po. Venne fatta un'accurata descrizione tecnica del ponte di Casalmaggiore; costruito in meno di tre anni, dal 1955 al 1958, è costituito da due parti principali che si differenziano per tipologia ed ubicazione. Una parte è costituita dal viadotto di accesso dal lato emiliano che si sviluppa completamente in golena ed è costituito da 25 campate in semplice appoggio, con luce di 25 metri. L'impalcato ha una lunghezza di 10,50 metri, compresi i marciapiedi, ed uno spessore di 1,60 metri, compresa la soletta, ed è costituito da 4 travi ad "I" con interasse di 2,70 metri, con traversi di testata e mezzeria. La soletta è in cemento armato ordinario con spessore di 160 millimetri. La parte sul fiume Po sviluppa una parte in golena e una parte in alveo ed è costituito da 9 pile "cantilever" collegate da travi tampone di 35,90 metri di luce, per una luce complessiva da un interasse pila all'altro di 65,35 metri, escluse le campate di riva, che hanno una luce di 12 metri. L'impalcato ha altezza variabile da 3,90 metri, in continuità, a 2 metri, in mezzeria ed appoggia su 4 colonne, disposte su due file da due e collegate al di sopra del livello di magra da una piastra;
secondo l'analisi di Eupolis il ponte di Casalmaggiore veniva classificato nella fascia che raggruppa le infrastrutture che presentano i chiari segni dell'età dovuti alla progressione della carbonatazione e presentano tracce di innesco di fenomeni corrosivi a causa dei quali si possono manifestare cedimenti strutturali con conseguenti eventi di crollo che possono comportare gravi disagi alla regolare circolazione, presumibili effetti negativi per le economie locali e, persino, il ferimento degli automobilisti. I lavori di riabilitazione e di ripristino da parte dell'amministrazione provinciale di Cremona sono stati ultimati nel 2011. I fenomeni richiamati sono stati rilevati durante il sopralluogo e riguardano principalmente i ponti costruiti nel periodo 1960-1980 prevalentemente in calcestruzzo armato precompresso e sono la conferma di un'evoluzione del passaggio dallo stato integro allo stato di incipiente corrosione;
nel passato i ponti furono progettati sicuramente con criteri di stress e di carico diversi da quelli attuali, ma se costruiti a regola d'arte (cura dei copriferri, efficaci iniezioni delle guaine dei cavi, corretto convogliamento e scarico delle acque di piattaforma) e se soggetti ad una periodica manutenzione ordinaria, i calcoli stabiliscono una vita utile pari a 100 anni. Esecuzioni poco curate o scarsa manutenzione inducono a ridurre tale vita utile a 75 anni. Sommando 75 anni all'anno di costruzione, si ottiene l'anno della fine della vita utile nominale, che partendo dal periodo 1960-1980, si colloca tra il 2035 e il 2055. Il ponte di Casalmaggiore ha solo 60 anni, ma sembra presentare in anticipo diverse gravi criticità;
purtroppo diversi altri ponti in provincia di Mantova e Cremona versano in pessime condizioni, come quello di Viadana e quello di San Daniele Po, mentre stanno per partire i lavori del nuovo ponte di San Benedetto Po dopo che il sisma del 2012 ha compromesso irreparabilmente la funzionalità di quello costruito nel 1964;
risulta agli interroganti che nel 2002 e nel 2012 dovrebbero essere state effettuate delle ispezioni al ponte di Casalmaggiore,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della grave situazione del ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore, che vede lesionate diverse travi e una campata, rendendo l'infrastruttura a rischio crollo e inagibile;
se gli enti territoriali competenti siano stati allertati delle lesioni all'impalco del ponte grazie alla segnalazione di un cittadino o, diversamente, in virtù di monitoraggi programmati alle infrastrutture;
se abbia notizia di quali lavori di ristrutturazione siano stati eseguiti nel 2011 e quale costo abbiano comportato, nonché quali criticità siano state segnalate dopo l'attività di ispezione al ponte nell'ultimo rapporto del 2012;
se intenda, per quanto di sua competenza, avviare l'iter dei lavori di manutenzione straordinaria e in quali tempi preveda di ripristinare la normale viabilità sul ponte tra Colorno e Casalmaggiore;
considerando lo stato delle infrastrutture e gli anomali cedimenti strutturali verificatisi in grande anticipo rispetto al normale ciclo di vita delle opere costruite nel periodo indicato, se il Governo intenda abbandonare i progetti faraonici, a parere degli interroganti inutili, come il ponte sullo stretto di Messina, e avviare una massiccia opera di monitoraggio e di riqualificazione delle infrastrutture lombardo-emiliane.