Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06646
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Atto n. 4-06646
Pubblicato il 27 aprile 2004
Seduta n. 590
SODANO TOMMASO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri delle attività produttive e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
gli oltre 300 dipendenti della Pba, una delle due aziende sorte dalla scissione dell'ex Ericsson di Pagani (Salerno), sono impegnati in una difficile vertenza per la salvaguardia del posto di lavoro;
secondo le valutazioni dell'azienda risulterebbero 137 i lavoratori in esubero:
la vertenza risale al periodo 1995-1998, quando la Ericsson decise la scissione dell'azienda in due sedi produttive nella citta' di Pagani: la Pbc spa, che si occupava della realizzazione dei circuiti stampati, e la Pba spa, che invece si occupava degli assemblaggi;
successivamente i due rami dell'azienda vennero trasferiti, la Pnc al gruppo El.Man e la Pba alla Finmek. Negli accordi sindacali e nel piano industriale che furono sottoscritti per il trasferimento della Pbc furono previsti investimenti che avrebbero consentito la produzione di piastre tecnologicamente piu' evolute e maggiormente remunerative, tanto da consentire anche il riequilibrio di eventuali cadute del mercato Ericsson nazionale ed internazionale;
con un accordo commerciale la Ericsson garantiva alla El.Man, fino al dicembre 2000, la copertura di eventuali perdite economiche, mentre gli accordi sindacali avrebbero garantito per la durata di cinque anni il mantenimento dei livelli occupazionali senza ricorrere agli ammortizzatori sociali. Sta di fatto che la Pbc spa il 7 agosto dello scorso anno ha chiuso i battenti e 100 lavoratori sono finiti in mobilità,
si chiede di sapere:
se e quali provvedimenti si intenda intraprendere per tutelare l'occupazione alla Pba ed assicurare il prosieguo delle attività;
se non si ritenga che l'atteggiamento delle aziende multinazionali che operano in Italia (ma in tutta Europa) sia strumentalmente finalizzato all'acquisizione dei marchi, delle produzioni e del portafoglio clienti, per trasferire le produzioni verso territori dove il costo del lavoro risulta essere più basso;
se non si ritenga di predisporre tutte le misure per regolamentare il fenomeno della delocalizzazione delle attività produttive all'estero;
se non si ritenga di predisporre un intervento pubblico a sostegno della crisi industriale del Paese e in particolare della Campania.