Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06644
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Atto n. 4-06644
Pubblicato il 27 aprile 2004
Seduta n. 590
MANZIONE. - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
il mondo forense della città di Cava de’ Tirreni (titolare di una sezione distaccata del Tribunale di Salerno) è in forte fermento per le disfunzioni che vengono quotidianamente riscontrate e che si ripercuotono sull’utenza;
in particolare le due associazioni forensi esistenti sul territorio (la “Pietro De Ciccio” e la “Avvocati di Cava”), che contano circa 250 iscritti, dopo aver dichiarato uno “sciopero bianco” (che ha comportato l’inizio delle udienze con quindici minuti di ritardo) si apprestano a mettere in campo forme di protesta molto più estreme e significative;
la protesta nasce dalla constatazione del progressivo stato di degrado che ha contrassegnato l’attività forense metelliana da quando l’unico magistrato togato assegnato a Cava è andato in pensione. Ed infatti, non essendo stata disposta alcuna sostituzione stabile dell’unico magistrato togato, il disservizio per l’avvocatura e per l’intera utenza cavese è stato enorme;
il conferimento di una delega generica ad un solo magistrato “onorario” (anzichè conferirgli una delega specifica per ogni singola controversia) ha ingenerato in molti avvocati il sospetto che potessero prodursi delle nullità che avrebbero potuto inficiare le decisioni delle singole cause; né la successiva designazione di un magistrato togato per un brevissimo periodo (un mese) può risolvere i problemi di una comunità che ha bisogno di certezze e continuità omogenee;
la situazione già esplosiva si è ulteriormente aggravata dopo che il coordinatore dei giudici di pace, dott. De Antonellis, ha lasciato Cava de’ Tirreni, riversando su un unico giudice di pace, il dott. Catapano, tutta l’enorme mole di lavoro assegnata a quell’Ufficio;
da tale combinata situazione di precarietà sono nati i disservizi, i rinvii delle cause, i congelamenti di ruolo ed il differimento nelle assegnazioni, circostanze tutte lamentate con forza dalle “associazioni forensi” di Cava dei Tirreni,
occorre infine considerare che, a parte i gravi ritardi ed i disservizi, tutta la cittadinanza teme che dietro questa situazione di “abbandono” possa nascondersi il tentativo di vedere soppressa la sede di Cava de’ Tirreni, con l’accorpamento di tutta l’attività giudiziaria al Tribunale di Salerno,
si chiede di conoscere:
se corrispondano al vero le circostanze indicate in premessa;
a cosa siano dovute le carenze ed i disservizi lamentati dalle associazioni forensi di Cava de’ Tirreni;
quali urgenti provvedimenti il Ministro della giustizia intenda disporre;
quali concrete garanzie il Ministro della giustizia intenda offrire sul mantenimento e miglioramento del servizio giustizia nella città di Cava de’ Tirreni.