Pubblicato il 8 marzo 2017, nella seduta n. 779
SPILABOTTE - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. -
Premesso che, a quanto risulta all'interrogante:
nel maggio 1944 migliaia di ragazze e bambine furono ripetutamente violentate, talvolta anche alla presenza dei genitori. Alcune rimasero anche vittime delle famose "Marocchinate", ovvero gli stupri e le brutali violenze che subirono le popolazioni della provincia di Frosinone da parte dei goumier, le truppe marocchine inquadrate nel Corpo di spedizione francese in Italia, una ferita che rimarrà aperta per sempre, non solo per le popolazioni del Basso Lazio;
a Vallecorsa è stato eretto anche un monumento alla "Mamma Ciociara", a memoria e per restituire onore al sacrificio di tante donne ciociare;
in questi giorni si legge sul social network "Facebook" della prossima uscita del film intitolato "La Ciociara, liberamente ispirata al romanzo di Alberto Moravia", proprio quel romanzo che raccontò al mondo una piccola parte di quelle atrocità compiute durante la seconda guerra mondiale. A preoccupare è quel "liberamente ispirata", dato che il rifacimento del film di De Sica è diretto da Mario Salieri, tra i registi più in voga del genere pornografico. L'attrice principale non è ovviamente Sofia Loren, ma Roberta Gemma, indiscussa star del genere hard;
seppure sul profilo "Facebook" di Salieri appaiano locandine più o meno caste, è certo che il rifacimento cinematografico di quei drammatici momenti sarà in versione pornografica e ciò sdegna tutti;
considerato che a giudizio dell'interrogante certe pagine della storia devono essere trattate con il rispetto che meritano; anche solamente il sapere che esiste un film di questo genere avrebbe sulle famiglie delle vittime di quelle violenze un impatto psicologico non indifferente. Ci si chiede come si possa realizzare qualcosa che si ritiene artistico su un tale dolore,
si chiede di sapere quali provvedimenti di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare e se sia sua intenzione verificare, in coerenza con le prerogative conferitegli dall'ordinamento, il contenuto del film per evitare offese al buon costume, alla memoria delle vittime, alla dignità dei familiari e di tutti gli italiani.