Atto n. 2-00441

Pubblicato il 25 gennaio 2017, nella seduta n. 748

MOLINARI , VACCIANO , URAS , BENCINI , DE PIETRO - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

la legge di bilancio per il 2017 (legge n. 232 del 2016), con dispositivo denominato "APE Sociale", stabilisce la possibilità per lavoratori caregiver, ovvero che assistono un familiare disabile convivente, coniuge o parente di primo grado, per almeno 6 mesi e che hanno compiuto 63 anni al 1° maggio 2017 e hanno versato 30 anni di contributi previdenziali, di accedere al pensionamento anticipato senza costi aggiuntivi;

questa misura è rivolta a favore esclusivamente del portatore di handicap o invalido e non vuole essere uno strumento per agevolare l'uscita dal mondo del lavoro per chi non ha ancora maturato i requisiti;

considerato che:

da quanto si apprende, sembrerebbe che alcuni uffici Inps territoriali stiano dando indicazioni per cui tale misura escluderebbe in modo categorico, anche in assenza di parenti di primo grado, tutti i parenti di secondo grado, che già si occupano di disabili e invalidi come indicato nella norma;

questa esclusione recherebbe danno a un numero altissimo di disabili gravi, che proprio per la loro condizione, non hanno moglie e discendenza diretta e si trovano anche nella condizione di orfani di genitori,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo possa intervenire con urgenza, al fine di modificare, magari nei decreti attuativi del dispositivo, tale "pericolosa incongruenza", con l'esplicitazione che il parente di secondo grado (fratello o sorella) può usufruire di questa agevolazione, senza che questo ampli la platea dei beneficiari a tutti i parenti di secondo grado, laddove sia accertata la condizione descritta.