Atto n. 3-03388

Pubblicato il 12 gennaio 2017, nella seduta n. 739

ANGIONI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -

Premesso che :

nel 1913 il diciottenne Giorgio Soddu lasciava il suo paese, Tula, in provincia di Sassari, per cercare fortuna negli Stati Uniti e nella stessa nave che lo portava verso il nuovo continente conosceva una ragazza siciliana, Giovanna, che in seguito sarebbe diventata sua moglie e madre dei suoi 9 figli. L'anagrafe americana registrava l'uomo come George Sodder e la moglie come Jennie;

dopo diversi anni i due coniugi, ormai naturalizzati americani, abitavano in una casa di Fayetteville in West Virginia, e in quella casa il 24 dicembre 1945 divampava un rovinoso incendio. I coniugi riuscivano a portare in salvo 4 dei loro figli mentre i 5 più piccoli restavano apparentemente avviluppati nel rogo;

dopo aver spento le fiamme i vigili del fuoco trovarono tra le macerie i resti di un solo corpo, tra l'altro di un uomo adulto, mentre non trovarono nessun resto dei corpi degli altri 5 figli Sodder;

considerato che per moltissimi anni diverse congetture sono state fatte sul mancato ritrovamento dei corpi e nonostante le indagini svolte dall'FBI e perfino dalla CIA ad oggi la vicenda resta ancora priva di qualsivoglia logica conclusione. I coniugi Sodder hanno sempre ipotizzato il rapimento dei loro 5 figli più piccoli,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga degno di interesse anche per i discendenti italiani dei signori Sodder/Soddu conoscere la sorte dei piccoli scomparsi;

se ritenga possibile attivare l'ambasciata italiana negli Stati Uniti al fine di sollecitare gli inquirenti della West Virginia a fornire ai discendenti Sodder/Soddu il risultato delle indagini che si sono susseguite per diversi anni, anche verificando la possibilità dell'utilizzo dei più innovativi strumenti scientifici per restituire, dopo oltre 70 anni, la verità alla famiglia.