(1258) Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2024
(Doc. LXXXVI, n. 2) Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2024
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
Prosegue l'esame congiunto, sospeso nella seduta del 7 febbraio.
Il PRESIDENTE comunica che il senatore Spagnolli ha aggiunto la propria firma agli emendamenti 13.25, 13.28 e 13.30.
Il senatore SENSI (PD-IDP) chiede preliminarmente delucidazioni in merito al recepimento di una direttiva europea, come evocato da alcuni organi di stampa, che possa condurre all'introduzione dell'uso del braccialetto elettronico per i migranti assegnati ai centri di trattenimento.
Il rappresentante del GOVERNO rileva come, tra gli emendamenti presentati dal Governo, non vi sia alcuna proposta in tal senso.
La Commissione passa, quindi, all'esame degli ordini del giorno e degli emendamenti.
Sull'ordine del giorno G/1258/1/4, al quale aggiunge la propria firma il senatore POTENTI (LSP-PSd'Az), il relatore SCURRIA (FdI) e il rappresentante del GOVERNO esprimono parere favorevole con una riformulazione dell'impegno.
Il senatore POTENTI (LSP-PSd'Az) accoglie la riformulazione.
La senatrice ROJC (PD-IDP) esprime la contrarietà, a nome dei Senatori del suo Gruppo di appartenenza, sull'ordine del giorno in esame e chiede che sia posto in votazione.
Il PRESIDENTE, previa verifica della presenza del numero legale, pone ai voti l'ordine del giorno G/1258/1/4 (testo 2), pubblicato in allegato, che è approvato.
Sull'ordine del giorno G/1258/2/4, sottoscritto dal senatore POTENTI (LSP-PSd'Az), il RELATORE e il rappresentante del GOVERNO esprimono parere favorevole.
Il senatore SENSI (PD-IDP) esprime forte contrarietà sull'ordine del giorno che mira a facilitare l'esportazione in Russia e Bielorussia di prodotti a uso non duale oggetto di deroga dalle sanzioni nazionali, europee ed internazionali, evitando l'identificazione dell'utilizzatore finale. Rimarca quindi la gravità della questione, concernente un contesto di guerra e un ambito produttivo commerciale soggetto a rigida sorveglianza.
Il rappresentante del GOVERNO ricorda che si tratta di materiali che non rientrano tra quelli a duplice uso e che sono oggetto di deroga dalle sanzioni. Si mostra comunque disponibile a espungere le ultime parole relative all'identificazione dell'utilizzatore finale.
Il PRESIDENTE ritiene che la certificazione dell'utilizzo finale di un prodotto è una modalità che assicura la tutela della legalità e che è utilizzata in ambito doganale. Propone comunque l'accantonamento dell'emendamento per un ulteriore approfondimento.
La Commissione conviene.
Sull'ordine del giorno G/1258/3/4, il RELATORE e il rappresentante del GOVERNO invitano il proponente al ritiro.
La senatrice MURELLI (LSP-PSd'Az) ritira, quindi, l'ordine del giorno G/1258/3/4.
Sull'ordine del giorno G/1258/4/4, il RELATORE e il rappresentante del GOVERNO esprimono parere favorevole, previa riformulazione dell'impegno.
Aggiungono la propria firma all'ordine del giorno, come riformulato, i senatori SATTA (FdI) e LOMBARDO (Misto-Az-RE) e le senatrici MURELLI (LSP-PSd'Az) e ROJC (PD-IDP).
Posto ai voti, l'ordine del giorno G/1258/4/4 (testo 2), pubblicato in allegato, è approvato.
Sull'ordine del giorno G/1258/5/4, il RELATORE e il rappresentante del GOVERNO esprimono parere favorevole, previa riformulazione dell'impegno.
Aggiungono la propria firma all'ordine del giorno, come riformulato, il senatore SATTA (FdI) e la senatrice MURELLI (LSP-PSd'Az).
Posto ai voti, l'ordine del giorno G/1258/5/4 (testo 2), pubblicato in allegato, è approvato.
Sull'ordine del giorno G/1258/6/4, il RELATORE e il rappresentante del GOVERNO esprimono parere favorevole solo sul secondo impegno.
Aggiunge la propria firma all'ordine del giorno, come riformulato, il senatore SATTA (FdI).
Posto ai voti, l'ordine del giorno G/1258/6/4 (testo 2), pubblicato in allegato, è approvato.
Il RELATORE e il rappresentante del GOVERNO esprimono parere favorevole sull'ordine del giorno G/1258/7/4 che, sottoscritto dal senatore Satta, posto ai voti, è approvato.
Sull'ordine del giorno G/1258/8/4, il RELATORE e il rappresentante del GOVERNO esprimono parere favorevole, previa riformulazione dell'impegno.
Aggiungono la propria firma all'ordine del giorno, come riformulato, il senatore SATTA (FdI) e la senatrice MURELLI (LSP-PSd'Az).
Posto ai voti, l'ordine del giorno G/1258/8/4 (testo 2), pubblicato in allegato, è approvato.
Il RELATORE e il rappresentante del GOVERNO esprimono parere favorevole sull'ordine del giorno G/1258/9/4 che, posto ai voti, è approvato.
Sull'ordine del giorno G/1258/10/4, sottoscritto dal senatore Satta, il RELATORE e il rappresentante del GOVERNO esprimono parere favorevole.
La senatrice MALPEZZI (PD-IDP) chiede di conoscere il motivo del parere favorevole su questo ordine del giorno, essendo stato espresso un parere di tenore opposto sull'ordine del giorno n. 3, finalizzati entrambi alla reintroduzione della pubblicità ricordo.
Il rappresentante del GOVERNO chiarisce che l'impegno dell'ordine del giorno in esame è formulato in modo meno imperativo e prevede espressamente il rispetto delle disposizioni europee in materia.
La senatrice MURELLI (LSP-PSd'Az) esprime rammarico per non aver potuto modificare il proprio ordine del giorno nei termini previsti da quello ora in esame e chiede, pertanto, l'accantonamento dello stesso ai fini di una valutazione complessiva.
Il PRESIDENTE dispone quindi l'accantonamento dell'ordine del giorno G/1258/10/4.
Il RELATORE e il rappresentante del GOVERNO esprimono parere favorevole sull'ordine del giorno G/1258/11/4 che, posto ai voti, è approvato.
Si passa, quindi, all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 1, che si intendono illustrati.
Il relatore SCURRIA (FdI) e il rappresentante del GOVERNO esprimono parere favorevole sugli emendamenti 1.1 e 1.2, parere contrario sull'emendamento 1.3 e sui subemendamenti 1.100/1 e 1.100/2, e parere favorevole sugli emendamenti e subemendamenti 1.100, 1.200/1, 1.200/2, 1.200, 1.300/1 e 1.300.
Posti quindi ai voti, sono approvati, con distinte votazioni, gli emendamenti 1.1 e 1.2.
Il rappresentante del GOVERNO precisa che la contrarietà all'emendamento 1.3 deriva dalla preferenza per l'emendamento 6.0.300 del Relatore, che prevede anche i criteri specifici di delega, inerenti alla medesima direttiva.
Posto quindi ai voti, l'emendamento 1.3 è respinto.
Il senatore SENSI (PD-IDP) chiede di conoscere la motivazione del parere contrario al subemendamento 1.100/1.
Il rappresentante del GOVERNO motiva tale parere ricordando che il termine per il recepimento della direttiva cosiddetta anti SLAPP non è imminente e, stante la natura particolarmente complessa della direttiva e della sua attuazione, non pare idoneo lo strumento dell'inserimento nell'Allegato, dovendosi piuttosto valutare l'elaborazione di criteri di delega specifici.
Il senatore SENSI (PD-IDP) non ritiene convincente la motivazione, considerato il tema sensibile, nel mondo dell'informazione, delle querele temerarie e l'occasione preziosa costituita dall'esame dello strumento legislativo idoneo al recepimento delle direttive europee.
Il senatore LOMBARDO (Misto-Az-RE) aggiunge la propria firma al subemendamento.
Posto quindi ai voti, il subemendamento 1.100/1 è respinto.
Il rappresentante del GOVERNO motiva anche il parere contrario anche sul subemendamento 1.100/2, in considerazione della necessità di elaborare principi e criteri di delega specifici per il recepimento delle direttive sulla navigazione marittima indicate nella proposta emendativa.
Il senatore LOREFICE (M5S) ritiene paradossale che il Governo proponga l'inserimento in Allegato, e quindi senza criteri specifici di delega, di una analoga direttiva sul trasporto marittimo, anch'essa con scadenza non ravvicinata, mentre afferma di non voler fare lo stesso con le due direttive, in materia analoga, riportate nel subemendamento in esame.
Posto quindi ai voti, il subemendamento 1.100/2 è respinto.
Sono poi approvati, con distinte votazioni, l'emendamento 1.100, i subemendamenti 1.200/1 e 1.200/2, l'emendamento 1.200, il subemendamento 1.300/1 e l'emendamento 1.300.
Su richiesta del senatore ZANETTIN (FI-BP-PPE), il PRESIDENTE accantona l'emendamento 2.0.1 (testo 2).
Il RELATORE e il rappresentante del GOVERNO esprimono: un parere favorevole con riformulazione sull'emendamento 3.1; un invito al ritiro sugli emendamenti 3.2, 3.3, 3.4, 3.5, 3.6, 3.7; un parere favorevole sull'emendamento 3.8 e favorevole, con riformulazione identica ad esso, sull'emendamento 3.9; un parere contrario sugli emendamenti 3.10, 3.11, 3.12, 3.13, 3.14, 3.15 (testo 2), 3.16; un invito al ritiro sugli emendamenti 3.17, 3.18, 3.19; un parere contrario sul subemendamento 3.0.100/1 e un parere favorevole sull'emendamento 3.0.100.
Il relatore SCURRIA (FdI) illustra la riformulazione dell'emendamento 3.1.
La senatrice ROJC (PD-IDP) esprime la forte contrarietà dei senatori appartenenti al suo Gruppo per la debole tutela dei consumatori che usufruiscono di finanziamenti.
Il senatore SENSI (PD-IDP) ricorda la storia pregressa della questione trattata dall'emendamento in esame, portata avanti dai senatori del gruppo Lega. Ritiene che la soluzione prospettata sia pregiudizievole degli interessi dei consumatori nei casi di estinzione anticipata dei finanziamenti. Chiede quindi di comprendere come la riformulazione proposta sia coerente con il superamento dei motivi ostativi suddetti.
La senatrice MURELLI (LSP-PSd'Az) ricorda che il senatore Garavaglia, primo firmatario dell'emendamento in esame, ha seguito l'attuazione della direttiva sul credito al consumo e conosca, quindi, nel dettaglio la questione.
L'emendamento 3.1 pone, nel primo principio, l'esclusione dall'applicazione della direttiva dei contratti di finanziamento verso cessione di una quota dello stipendio, salario o pensione; nel secondo principio la disciplina transitoria del pregresso, a tutela dei consumatori; e nel terzo la compatibilità per i finanziamenti chiusi anticipatamente. L'emendamento è quindi volto alla trasparenza e alla tutela dei consumatori. Ritiene, in ogni caso, di poter accogliere la riformulazione del Relatore e del Governo.
Il senatore SENSI (PD-IDP) ricorda la necessità di assicurare una maggiore tutela soprattutto ai consumatori più deboli, ossia quelli che ricorrono alla cessione del quinto dello stipendio o della pensione perché non hanno altre disponibilità e per i quali lo strumento del prestito è spesso una fonte fondamentale per bisogni primari come quello delle cure sanitarie.
Se quindi si esclude il rimborso per le spese anticipate dalla tutela normativa si crea un pregiudizio per queste persone ed è, a suo avviso, per questo motivo che la proposta emendativa, pur presentata in altre sedi, non è ancora stata approvata.
La senatrice MALPEZZI (PD-IDP) concorda con il senatore Sensi. L'emendamento non va a vantaggio delle persone fragili e impedisce una libera scelta rispetto a spese il cui rimborso rischia di non essere più tutelato. Chiede quindi una più attenta valutazione dell'emendamento.
Il relatore SCURRIA (FdI) precisa come la riformulazione proposta vada proprio nella direzione di una maggiore tutela dei soggetti più deboli nei contratti di finanziamento.
Il PRESIDENTE dispone quindi l'accantonamento dell'emendamento 3.1 (testo 2), pubblicato in allegato.
Sono quindi ritirati dal senatore ZANETTIN (FI-BP-PPE) gli emendamenti 3.2, 3.6 e 3.7.
La senatrice PELLEGRINO (FdI) ritira gli emendamenti 3.3 e 3.5.
La senatrice MURELLI (LSP-PSd'Az) ritira l'emendamento 3.4.
La senatrice MALPEZZI (PD-IDP), considerando che gli emendamenti della maggioranza relativi all'articolo 3 esprimono interesse per le persone a rischio di sovraindebitamento, invita a lavorare a soluzioni di maggiore tutela a tale fine.
Dopo un breve chiarimento sull'emendamento 3.9, il senatore LOREFICE (M5S) accoglie la proposta riformulazione in un testo identico all'emendamento 3.8.
La senatrice ROJC (PD-IDP) esplicita la posizione contraria del suo Gruppo sugli emendamenti in esame.
Posti, quindi ai voti, sono approvati, con un'unica votazione, gli identici emendamenti 3.8 e 3.9 (testo 2), pubblicato in allegato.
Su richiesta del senatore LOREFICE (M5S), il rappresentante del GOVERNO motiva il parere contrario sull'emendamento 3.10, segnalando che la lettera d) delega già il Governo ad esercitare, ove ritenuto opportuno, tutte le opzioni normative previste dalla direttiva (UE) 2023/2225, fissando alcuni criteri generali. Pertanto, a livello tecnico, la possibilità di esercitare o meno l'opzione di cui all'articolo 14 della direttiva è già inclusa nella formulazione letterale della norma.
Inoltre, le modalità di esercizio dell'opzione sulle pratiche di commercializzazione abbinata e aggregata presuppongono una attenta analisi di impatto, soprattutto con riferimento agli effetti sui consumatori. L'indicazione di esercizio dell'opzione appare infine eccessivamente generica, sia con riferimento agli obiettivi, sia con riferimento all'impatto sui consumatori e sugli operatori.
Il senatore LOREFICE (M5S), insistendo sulla finalità di escludere il richiedente un prestito a un istituto di credito dall'obbligo da questo imposto di aprire un conto corrente e in alcuni casi anche di accendere un'assicurazione del credito, con conseguenti oneri aggiuntivi per chi è già in difficoltà, chiede l'accantonamento dell'emendamento, al fine di trovare una migliore formulazione.
Il PRESIDENTE dispone quindi l'accantonamento dell'emendamento 3.10.
Con distinte votazioni, sono quindi respinti gli emendamenti 3.11, 3.12, 3.13 e 3.14.
Il relatore SCURRIA (FdI) propone l'accantonamento anche dell'emendamento 3.15 (testo 2).
Il senatore LOMBARDO (Misto-Az-RE) ricorda che l'istituzione di un registro delle procedure di sovraindebitamento, oltre ad assicurare il controllo della legalità, può aiutare chi rischia di trovarsi in questa condizione. Chiede quindi di valutare una possibile riformulazione volta a salvare l'intenzione della proposta emendativa.
Il rappresentante del GOVERNO precisa che l'emendamento, che propone l'istituzione di un registro nazionale del sovraindebitamento gestito dall'Organismo Agenti e Mediatori (OAM), non rientra nelle previsioni necessarie a dare attuazione alla direttiva (UE) 2023/2225, relativa ai contratti di credito ai consumatori.
Precisa inoltre che, in base alla direttiva, gli intermediari del credito non sono coinvolti nell'esecuzione della valutazione del merito creditizio, e quindi non avrebbero titolo per accedere a queste informazioni. Non appare, pertanto, chiara l'individuazione dell'OAM quale autorità preposta alla tenuta del suddetto registro.
Il PRESIDENTE dispone quindi l'accantonamento dell'emendamento 3.15 (testo 2).
L'emendamento 3.16 decade per assenza del proponente.
La senatrice PELLEGRINO (FdI) ritira l'emendamento 3.17, mentre il senatore ZANETTIN (FI-BP-PPE) e la senatrice MURELLI (LSP-PSd'Az) ritirano, rispettivamente, gli identici emendamenti 3.18 e 3.19.
Su richiesta della senatrice ROJC (PD-IDP), il rappresentante del GOVERNO motiva il parere contrario sul subemendamento 3.0.100/1, evidenziando le rilevanti difficoltà di tipo interpretativo e applicativo che deriverebbero, in sede di esercizio della delega legislativa, laddove la proposta emendativa fosse approvata.
Posto quindi ai voti, è respinto il subemendamento 3.0.100/1.
Posto, altresì ai voti, è approvato l'emendamento 3.0.100.
Il RELATORE e il rappresentante del GOVERNO esprimono parere contrario sull'emendamento 4.1.
Il senatore LOREFICE (M5S) sottolinea come il tema energetico sia più che mai attuale, con costi talvolta esorbitanti per i cittadini e le imprese, e che l'emendamento è volto proprio a proporre uno strumento in grado di contribuire a calmierare tali costi, peraltro sulla base delle indicazioni da parte dell'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.
Il rappresentante del GOVERNO rimarca che il parere è contrario dal momento che il criterio di delega proposto è estraneo all'ambito di applicazione della direttiva (UE) 2023/2673, che riguarda unicamente i contratti di servizi finanziari. Peraltro, la proposta emendativa, nel far riferimento alla previsione di "tutele graduali" per i contratti dei consumatori e al concetto di "alterazioni delle condizioni di fornitura", risulterebbe di difficile attuazione, stante l'indeterminatezza di tali criteri.
Posto quindi ai voti, è respinto l'emendamento 4.1.
Il seguito dell'esame congiunto è, quindi, rinviato.
La seduta termina alle ore 16,25.