IN SEDE REFERENTE

(1236) Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell'usura e di ordinamento penitenziario, approvato dalla Camera dei deputati

(Seguito dell'esame e rinvio)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 23 gennaio.

Il PRESIDENTE avverte che si riprenderà dalla votazione dell'emendamento 18.0.12, rimasto in sospeso nella scorsa seduta.

Il senatore GIORGIS (PD-IDP) sottolinea che, con il rinvio della votazione dell'emendamento in esame, si intendeva dare più tempo al Governo per prendere atto della necessità di modificare l'articolo 18 al fine di distinguere i diversi tipi di canapa, consentendo la coltivazione destinata ai settori tessile, alimentare e cosmetico. Ricorda, tra l'altro, anche la pratica utilizzata dagli agricoltori di seminare la canapa per far riposare i terreni e arricchirli di sostanze nutrienti.

Posto ai voti, l'emendamento 18.0.12 è respinto.

Si passa alla votazione degli emendamenti riferiti all'articolo 19.

La relatrice STEFANI (LSP-PSd'Az) esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.

Il sottosegretario MOLTENI esprime parere conforme a quello della relatrice.

Posto ai voti, l'emendamento 019.1 è respinto.

Si passa alla votazione degli emendamenti identici 19.1, 19.2 e 19.3.

La senatrice LOPREIATO (M5S) formula considerazioni critiche sull'articolo 19 del disegno di legge, che introduce una circostanza aggravante, con l'aumento della pena di un terzo, per il caso di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale e dispone la non prevalenza delle attenuanti rispetto alle aggravanti. A suo avviso, innanzitutto si introduce una disparità di trattamento tra le forze dell'ordine e gli altri pubblici ufficiali. In secondo luogo, il divieto di prevalenza delle attenuanti impedisce la prudente valutazione del giudice nel bilanciamento della pena. Invita quindi a votare a favore degli emendamenti in esame, volti a sopprimere una norma che presenta profili di incostituzionalità.

Il senatore DE CRISTOFARO (Misto-AVS) annuncia il proprio voto favorevole. Alla luce delle norme in esame, che prevedono una tutela aggiuntiva per gli agenti di pubblica sicurezza, chiede per quale motivo queste non siano ritenute sufficienti, tanto che negli ultimi giorni si è prefigurata l'ipotesi addirittura di uno "scudo penale" per le forze dell'ordine.

Posti congiuntamente ai voti, gli emendamenti identici 19.1, 19.2 e 19.3 sono respinti.

Sono quindi posti congiuntamente ai voti gli emendamenti identici 19.4 e 19.5, che risultano respinti.

Si passa alla votazione dell'emendamento 19.6.

Il senatore BAZOLI (PD-IDP) ritiene che l'aumento delle pene non abbia una reale efficacia dissuasiva e quindi non determini un miglioramento della sicurezza per ufficiali o agenti di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza. Il provvedimento ha invece una finalità puramente repressiva e punitiva, soprattutto quando le condotte riguardano i poteri dello Stato.

Dal punto di vista della tecnica legislativa, ritiene che il divieto di un bilanciamento tra circostanze attenuanti e aggravanti impedisca un'adeguata proporzionalità della pena rispetto al crimine commesso e sia quindi costituzionalmente illegittimo.

Segnala inoltre l'incongruità dell'aumento della pena per il reato di violenza o minaccia finalizzato a impedire la realizzazione di un'opera pubblica o di un'infrastruttura strategica, di cui alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 19, che è già severamente sanzionato con la reclusione da tre a quindici anni. Con l'aumento di un terzo, infatti, si arriverebbe alla reclusione addirittura fino a vent'anni, alterando gli equilibri del quadro sanzionatorio del codice penale.

Posto ai voti, l'emendamento 19.6 è respinto.

Il PRESIDENTE, avverte che gli emendamenti 19.7 e 19.10 sono sostanzialmente identici.

Il senatore GIORGIS (PD-IDP) evidenzia che, oltre all'incremento sproporzionato delle pene, irrelato rispetto ad altre condotte, è criticabile anche la prescrizione della non prevalenza delle attenuanti generiche. Tale misura, a suo avviso, tradisce un immotivato atteggiamento di sfiducia nei confronti della funzione giurisdizionale, intesa come ricerca della sanzione più giusta e adeguata al caso concreto, in base alla ponderazione degli elementi specifici della vicenda processuale.

Il senatore SCALFAROTTO (IV-C-RE) critica le disposizioni in esame, che sottraggono al giudice la valutazione delle circostanze per l'aumento delle pene di un terzo e per il bilanciamento tra attenuanti e aggravanti. A suo avviso, l'introduzione di questo automatismo è talmente incomprensibile da far pensare a una svista. Auspica che vi sia un intervento correttivo, anche per evitare una inappropriata ingerenza nelle competenze della magistratura.

Con contestuale votazione, gli emendamenti 19.7 e 19.10 sostanzialmente identici sono respinti.

Posti congiuntamente ai voti, gli emendamenti identici 19.8 e 19.9 sono respinti.

Si passa alla votazione dell'emendamento 19.11.

La senatrice ROSSOMANDO (PD-IDP) rileva che, dal punto di vista della tecnica legislativa, non solo vi è una anomalia, perché si aumentano le pene o si prevedono nuovi reati a seconda dei luoghi in cui le condotte criminose sono poste in essere, ma si innova introducendo le aggravanti a seconda della finalità del reato. Tale meccanismo è stato criticato anche dal professor Enrico Grosso nel corso delle audizioni. Il riferimento evidente è alle grandi opere, come la TAV o il Ponte sullo Stretto di Messina. È vero che il Governo ha il diritto di portare a termine il proprio programma e che il dissenso deve essere espresso nel rispetto della legge, ma le circostanze aggravanti non possono essere determinate dalla finalità con cui si mette in atto la condotta. Del resto, i reati di questo tipo sono già sanzionati, tanto che vi sono processi in corso per i crimini commessi durante le manifestazioni di protesta in Val di Susa. Sottolinea che responsabilità oggettiva e automatismi nella determinazione della pena contrastano con i principi garantisti che dovrebbero essere unanimemente condivisi.

Posto ai voti, l'emendamento 19.11 è respinto.

Posti congiuntamente ai voti, gli emendamenti 19.12 e 19.13, sostanzialmente identici, sono respinti.

Sono quindi posti congiuntamente ai voti gli identici 19.14 e 19.15, che risultano respinti.

In esito a distinte votazioni, sono altresì respinti gli emendamenti 19.16 e 19.17.

Sono quindi posti congiuntamente ai voti gli emendamenti 19.18 e 19.19, sostanzialmente identici, che risultano respinti.

Si passa alla votazione degli identici 19.20, 19.21, 19.22, 19.23 e 19.24.

Il senatore BAZOLI (PD-IDP) si associa alle considerazioni della senatrice Rossomando sulla inaccettabile anomalia per cui si stabilisce una connessione delle aggravanti con la finalità della condotta posta in essere. Le violenze commesse durante le manifestazioni di protesta contro le grandi opere sono già severamente sanzionate, quindi un ulteriore aumento della pena, con la minaccia della reclusione fino a venti anni, appare spropositata e - a suo avviso - ha solo una finalità repressiva e intimidatoria, che non risponde all'obiettivo di aumentare la sicurezza dei cittadini e anzi, rischia di provocare reazioni più violente.

Posti congiuntamente ai voti, gli emendamenti identici 19.20, 19.21, 19.22, 19.23 e 19.24 sono respinti.

Si passa alla votazione dell'emendamento 19.25.

Il senatore GIORGIS (PD-IDP) ritiene del tutto errato il convincimento che un aumento delle pene abbia un effetto di deterrenza maggiore. D'altra parte, se così fosse, sarebbe ingiustificabile se non si intervenisse per rendere ancora più severe le pene per condotte che provocano una grave riprovazione sociale, come il bullismo, la violenza privata tra le mura domestiche, l'induzione in schiavitù di minori, la tratta. A suo avviso, un approccio demagogico in campo penale finisce per far perdere credibilità. Invita quindi il Governo a sospendere l'esame del disegno di legge per apportare i correttivi necessari.

Posto ai voti, l'emendamento 19.25 è respinto.

È quindi posto ai voti l'emendamento 19.26, che risulta respinto.

Si passa alla votazione degli emendamenti riferiti all'articolo 20.

La relatrice STEFANI (LSP-PSd'Az) esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.

Il sottosegretario MOLTENI esprime parere conforme a quello della relatrice.

Il PRESIDENTE, come da accordi intercorsi tra i Gruppi, rinvia il seguito dell'esame alla prossima seduta.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 19,55.