IN SEDE CONSULTIVA 

 

(2469) Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021

(Parere alla 10ª Commissione. Seguito dell'esame e rinvio)

 

            Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 29 marzo.

 

     Il relatore BAGNAI (L-SP-PSd'Az) si concentra sul tema delle modalità di nomina delle autorità indipendenti, oggetto dell'articolo 32, sul quale si sta relazionando con i componenti della Commissione di merito e in particolare con il senatore Zanda, che ha presentato l'emendamento 32.2 interamente sostitutivo dell'articolo.

Osserva come molte di queste autorità abbiano competenze rilevanti per le materie nella Commissione Finanze o comunque incidenti sui poteri dell'amministrazione finanziaria, come ad esempio il Garante della privacy.

Nota criticamente il tentativo del Governo, con la disposizione in esame, di esautorare il Parlamento dai poteri di nomina attraverso l'attività di una Commissione tecnica, circostanza che ha già portato a un parere condizionato da parte della Commissione affari costituzionali, la quale ha evidenziato come questa scelta sia incompatibile con il procedimento di elezione da parte delle Camere. A quanto gli consta la condizione potrebbe tradursi in un emendamento dei  relatori.

Per queste ragioni, la propria posizione è nel senso dello stralcio dell'articolo 32, al fine di affrontare separatamente il necessario riordino della  materia delle procedure di nomina delle autorità indipendenti.

Presenta quindi uno schema di parere non ostativo con condizioni, pubblicato in allegato. Osserva peraltro che la propria proposta evidenzia le medesime criticità alla base del citato emendamento del senatore Zanda.

Qualora la Commissione non intendesse aderire alla proposta di introdurre una condizione, sarebbe disponibile a valutare altre formule, purché sia chiaro lo scopo che si intende ottenere.

 

            Si apre un dibattito.

 

         Il senatore DE BERTOLDI (FdI) dichiara di condividere integralmente la proposta del relatore che, a proprio avviso, deve essere mantenuta come condizione.

Osserva come il caso di specie sia solo un'ennesima dimostrazione dell'ostilità di questo Governo nei confronti delle prerogative parlamentari e auspica che i Gruppi, che evidentemente hanno riconosciuto questo tentativo, adottino decisioni coerenti, per bloccarlo e non limitarsi a un mero ammonimento.

 

         Il senatore PEROSINO (FIBP-UDC) concorda con il relatore e con il senatore De Bertoldi, notando come il Parlamento si danneggi come istituzione tutte le volte in cui riduce i propri poteri. A proprio avviso, tuttavia, aver inserito questa disposizione nel testo è stata una svista del Governo, ragion per cui è opportuno stralciarla e affrontarla in altra sede.

            Chiede inoltre che la proposta di parere sia integrata con un'osservazione del seguente tenore: "si valuti l'opportunità di adottare, nel primo provvedimento utile e comunque non oltre il 21 giugno 2022, le opportune misure per prorogare le concessioni di raccolta delle scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi, ivi compresi gli eventi simulati, al fine di garantire la continuità delle attività degli operatori del settore e delle entrate erariali da essa derivanti, nelle more dell'annunciata riforma organica del settore".

Il cosiddetto decreto "cura Italia" aveva infatti disposto una proroga di tali concessioni, peraltro scadute da anni, fino a 90 giorni dalla fine dello stato di emergenza sanitaria.

Stante la perdurante situazione di incertezza, è a proprio avviso indispensabile disporre un'ulteriore proroga annuale, anche per allinearsi a quanto già disposto dall'Agenzia delle dogane con riferimento invece agli apparecchi da intrattenimento, proroga che tuttavia, nel caso da ultimo citato, poteva essere disposta con atto amministrativo.

 

         Il PRESIDENTE ritiene la questione sollevata dal relatore della massima importanza, come testimoniato dal lavoro approfondito condotto dallo stesso e dalla Commissione affari costituzionali. Nel merito osserva come ciò che si intende introdurre con la norma in discussione sia una forma di fictio iuris, come se le Commissioni composte da tecnici di riconosciuta moralità e indipendenza avessero il potere di traslare tali caratteri sui componenti dell'autorità insediata, ciò che non è per nulla scontato. Bisognerebbe invece focalizzarsi su un concetto di indipendenza inteso come garanzia di performance dell'autorità, ragion per cui sarebbe opportuno che i nominandi prima della nomina, possano produrre ed esporre accanto al curriculum vitae,  programmi di attività affinché l'indipendenza non si traduca poi nel solo tentativo di mantenersi in vita al mutare delle maggioranze di Governo. Fa al riguardo l'esempio dell'Autorità nazionale anticorruzione che, con il nuovo collegio, ha radicalmente mutato il proprio approccio: rispetto al precedente mandato in cui si riteneva competente su ogni tema l'attuale impostazione va invece nel senso opposto della minimizzazione dei propri interventi. La presentazione prima e lo svolgimento poi di un programma non confliggono a suo avviso con l'indipendenza e  richiedono anche che il collegio uscente renda note nel dettaglio le condizioni di partenza. Condivide in ogni caso  le perplessità del relatore sulla singolare collocazione di queste norme all'interno del disegno di legge sulla concorrenza.

 

         Il relatore BAGNAI (L-SP-PSd'Az) osserva come le autorità indipendenti vadano ascritte a quelli che in politica economica sono definiti come "fallimenti dello Stato", e che tale indipendenza si qualifichi nei confronti della pubblica amministrazione e non della politica, che anzi, attraverso il Parlamento, è giusto che rivendichi proprie prerogative di nomina, soprattutto per le autorità di garanzia. Non comprende peraltro se e come l'intervento della Commissione tecnica si applichi anche alle nomine del Governo, il quale è già in sé un collegio tecnico.

            Il Parlamento, inoltre, dovrebbe svolgere le audizioni dei candidati in maniera non formale e anzi, sull'esempio del Senato americano, effettuare in tale sede un esame particolarmente pervasivo.

 

         Il PRESIDENTE chiede alla rappresentante del Governo quali siano gli orientamenti dell'Esecutivo.

 

            Il sottosegretario Maria Cecilia GUERRA premette come quello in esame sia un parere parlamentare, il cui contenuto compete alla Commissione, la quale ha il pieno diritto di porre condizioni. Sulla scelta tra lo stralcio e la completa revisione della materia all'interno di questo provvedimento, si tratta di verificare se le condizioni politiche siano favorevoli o meno alla seconda soluzione.

 

         Il senatore LANNUTTI (Misto-IdV) ritiene che si tratti di una materia estremamente delicata anche perché, a proprio avviso, le autorità di cui si discute hanno perso da tempo il carattere di indipendenza che dovrebbe qualificarli. Ripercorre brevemente l'evoluzione in materia dell'ordinamento, osservando come vi sia stata un'esplosione di questi organismi soprattutto negli anni novanta del secolo scorso, a seguito dell'operazione "mani pulite" e del completamento del mercato comune europeo, e osserva come gli obiettivi che ci si era posti siano stati sostanzialmente mancati. Anche per queste ragioni ritiene necessario che il tema sia trattato in una sede dedicata.

 

         Il relatore BAGNAI (L-SP-PSd'Az) continua a preferire la soluzione dello stralcio, rispetto a quella dell'emendamento sostitutivo, perché non si tratterebbe  di una soppressione della disposizione, ma di uno strumento tecnico per poter traslare in un apposito Atto Senato l'articolo in questione, che poi potrà proseguire autonomamente il proprio iter, con un dibattito adeguato, anche in sede di Assemblea, e adeguate forme di pubblicità. Poiché la questione non è al momento urgente quanto il voto del parere sul Documento di economia e finanza, propone di svolgere un supplemento di riflessione prima di porre in votazione la proposta di parere.

 

         Il PRESIDENTE osserva che si potrebbero aggiungere alla condizione le seguenti parole: "oppure sia introdotta una riforma organica dell'intera materia".

 

            Il sottosegretario Maria Cecilia GUERRA propone in alternativa di specificare che la richiesta di stralcio è richiesta in vista di una riforma organica della materia.

           

Il PRESIDENTE, al fine di favorire  una sintesi efficace,  rinvia il seguito dell'esame.

 

            Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

 

 

(Doc. LVII, n. 5) Documento di economia e finanza 2022, allegati e relativo annesso

(Parere alla 5ª Commissione. Seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole con osservazioni) 

 

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 13 aprile.

 

La relatrice TOFFANIN (FIBP-UDC) presenta e illustra uno schema di parere favorevole con osservazioni, pubblicato in allegato.

 

Il senatore DE BERTOLDI (FdI) dichiara di condividere il contenuto dello schema di parere che se non fosse espresso nel senso non vincolante di osservazioni, sembrerebbe predisposto dall'opposizione.

Aggiunge che, a proprio avviso, sarebbe necessario inserire un riferimento all'inaccettabile crescita, costante dal 2019, della pressione fiscale, che introduce un elemento particolarmente negativo nell'attuale situazione di crisi: cita anche uno studio condotto dalla Fondazione nazionale dei commercialisti, secondo il quale, depurando il dato del PIL dall'economia sommersa, la pressione fiscale sulle attività legali raggiungerebbe il 49 per cento.

 

Il senatore FENU (M5S) ringrazia la relatrice e preannuncia un voto favorevole del Gruppo MoVimento 5 Stelle. Auspica in particolare che il Governo tenga conto dei rilievi sul cosiddetto Superbonus: pur comprendendo la necessità di introdurre deterrenti per contrastare gli abusi, si rende tuttavia necessario intervenire per permettere a chi ha iniziato i lavori di concluderli.

Si sofferma anche sull'osservazione  di cui al n. 5: agevolare il pagamento dei debiti tributari è infatti fondamentale per evitare che il loro ammontare complessivo continui a crescere.

 

Anche il senatore PITTELLA (PD) ringrazia la relatrice e preannuncia il voto favorevole del proprio Gruppo.

Osserva come il DEF sia caratterizzato da una situazione di precarietà oggettiva dovuta alla guerra tra Russia e Ucraina e teme che le previsioni saranno ulteriormente riviste al ribasso, anche per il calo della fiducia e la crescita dell'inflazione, che rischia di anticipare la fine delle politiche espansive della Banca centrale europea.

Ritiene altresì che sia importante intervenire in materia di Ecobonus, un settore dove invece non si registra un calo di fiducia e che non può essere bloccato solo a motivo di alcuni atteggiamenti fraudolenti.

In via generale, ritiene prioritario salvaguardare il potere d'acquisto delle famiglie e garantire credito e liquidità alle imprese.

 

Il senatore LANNUTTI (Misto-IdV) ritiene che il parere si traduca in un elenco di auspici, mentre occorrerebbe recuperare e approfondire le implicazioni del concetto di economia di guerra, che richiede di sospendere ulteriormente il patto di stabilità e autorizzare un significativo scostamento di bilancio, nell'ordine di almeno 30-40 miliardi di euro, restando inteso che tutto dipenderà dalla durata del conflitto, i cui effetti, in ogni caso, si protrarranno a lungo.

Non potrà perciò esprimere un voto favorevole per non rendersi complice di un Documento di economia e finanza che ritiene inadeguato.

 

Verificata la presenza del prescritto numero di senatori, il PRESIDENTE pone in votazione la proposta di parere favorevole con osservazioni presentata dalla relatrice, che è approvata.

 

 

(2588) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali, approvato dalla Camera dei deputati

(Parere alle Commissioni 10ª e 13ª riunite. Esame e rinvio)  

 

     Il relatore COMINCINI (PD) dà brevemente conto dei contenuti del provvedimento, che giunge in Senato dopo l'approvazione da parte della Camera dei deputati.

Tra le disposizioni si sofferma in particolare: sull'articolo 2, che estende fino a giugno 2022 la riduzione dell'IVA sulla produzione e i consumi di gas, sul rafforzamento per lo stesso periodo del bonus sociale elettrico e gas, oggetto dell'articolo 3, sul credito d'imposta del 20 per cento per le imprese cosiddette energivore (all'articolo 4) e del 15 per cento per quelle a forte consumo di gas naturale  (all'articolo 5) sullo snellimento dell'iter per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili, disciplinato dagli articoli 9 e seguenti, sugli interventi a favore del settore dell'automotive, oggetto dell'articolo 22.

 

Su richiesta del senatore BAGNAI (L-SP-PSd'Az), che deve allontanarsi per una riunione, precedentemente convocata, del proprio Gruppo, il PRESIDENTE acconsente anticipatamente a rinviare ad altra seduta il voto del parere sul provvedimento in esame.

 

            Si apre la discussione generale.        

 

La senatrice TOFFANIN (FIBP-UDC) si sofferma sulle disposizioni dell'articolo 29-bis che introducono la possibilità, per le banche, di una quarta cessione del credito, rispetto alla quale il Servizio del bilancio del Senato ha rilevato criticità.

Poiché non vi sarà la possibilità di modificare il provvedimento presso questo ramo del Parlamento, chiede che la Commissione vigili sull'applicazione di tali norme, al fine di intervenire, se del caso, nell'ambito  di un provvedimento successivo.

 

Il senatore LANNUTTI (Misto-IdV) rileva come le disposizioni sul settore automotive, che sulla base degli ultimi dati avrebbe visto un calo del 30 per cento, siano del tutto insufficienti.

 

Il senatore DE BERTOLDI (FdI) si esprime in termini estremante critici sulla disposizione del comma 3 dell'articolo 29-bis, che rende di fatto inapplicabile la possibilità dell'ulteriore cessione del credito, disponendo che questa si applichi solo alle comunicazioni della prima cessione del credito o dello sconto in fattura inviate all'Agenzia delle entrate a partire dal 1° maggio 2022. Occorre a suo avviso un'operazione di onestà, anche perché, come è noto, il problema deriva dalla circostanza per cui le banche hanno all'attivo ormai troppi crediti e rinviare il problema non contribuisce certo alla sua soluzione.

 

Il PRESIDENTE avverte che, ove i lavori delle Commissioni riunite 10ª e 13ª lo consentiranno, verrà convocata un'ulteriore seduta domani mattina, prima della seduta già convocata in sede riunita con la Commissione industria, per la conclusione dell'esame in sede consultiva del provvedimento in titolo.

 

            Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

 

            La seduta termina alle ore 12,20.