SENATO DELLA REPUBBLICA

COMMISSIONE BILANCIO (5ª)

MERCOLEDI' 22 GENNAIO 2003
258a Seduta
Presidenza del Presidente AZZOLLINI

Intervengono il Ministro per gli affari regionali La Loggia e il sottosegretario

di Stato per l'economia e le finanze Contento.

 

La seduta inizia alle ore 15,25.

IN SEDE CONSULTIVA

(1545) Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3
(Parere all'Assemblea sugli emendamenti 6.150 (testo 2), 9.108 (testo 2), 1.0.200 e 9.105. Seguito e conclusione dell'esame degli emendamenti. Parere in parte favorevole, in parte favorevole condizionato, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, in parte contrario, ai sensi della medesima norma costituzionale)

Si riprende l'esame sospeso nella seduta di ieri.

Il presidente AZZOLLINI, in qualità di relatore, fa presente che sono stati trasmessi dall'Assemblea gli ulteriori emendamenti 6.150 (testo 2), 9.108 (testo 2) e 1.0.200, relativi al testo proposto dalla Commissione di merito per il disegno di legge recante disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3. Ricorda che l'emendamento 6.150 (testo 2) individua nei collegati di sessione, anziché in disegni di legge annuali, i provvedimenti con i quali effettuare il trasferimento delle risorse, prevedendo, in prima applicazione e con effetti limitati nel tempo, lo strumento del DPCM. Segnala, inoltre, che l'emendamento 1.0.200 prevede, tra l'altro, l'individuazione delle funzioni fondamentali tra gli enti locali, da attuarsi attraverso uno o più decreti legislativi, disponendo che per il trasferimento delle risorse, allo scopo necessarie, trovino applicazione le disposizioni di cui all'articolo 6 del provvedimento. Rileva, infine, che non vi sono osservazioni sull'emendamento 9.108 (testo 2).

Il ministro LA LOGGIA evidenzia che la nuova formulazione dell'emendamento 6.150 è stata predisposta dal relatore al fine di offrire una soluzione alle questioni emerse nel corso del dibattito presso la Commissione bilancio. In particolare, infatti, il nuovo testo prevede che le misure adottate con DPCM in sede di prima applicazione decadano con l'entrata in vigore dei disegni di legge collegati. In ogni caso, sottolinea che il meccanismo indicato è preordinato a garantire alle regioni la possibilità di disporre, in tempi brevi, delle risorse necessarie all'esercizio di funzioni che rientrano nella loro competenza esclusiva, in attesa che trovi compiuta attuazione un sistema fiscale di tipo federale. Ribadisce, comunque, che l'indicazione del suddetto trasferimento nella risoluzione parlamentare relativa al Documento di programmazione economico-finanziaria e la previsione del parere delle Commissioni competenti sugli schemi di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri rappresentano valide garanzie per il controllo parlamentare, anche tenuto conto della previsione della decadenza inserita nel nuovo testo dell'emendamento.

Il presidente AZZOLLINI, in qualità di relatore, sottolinea che le competenze della Commissione bilancio possono essere esercitate in modo più efficace, con la sanzione costituita dal parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, solo in riferimento ad iniziative di carattere legislativo, dal momento che - nel caso di schemi di atti normativi del Governo - la Commissione è chiamata a fornire semplici osservazioni. Pertanto, tenendo altresì conto dell'ingente quantità delle risorse da trasferire, appare necessario rendere efficace il controllo parlamentare, limitando il più possibile l'intervento di atti di normazione secondarie e consentendo al Parlamento un'ampia valutazione sulla congruità dei trasferimenti. Propone, quindi, di esprimere un avviso contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sul secondo comma dell'emendamento 6.150 (testo 2).

Il senatore CADDEO, esprimendo parole di apprezzamento per la proposta del Presidente, sottolinea la necessità che il trasferimento di competenze sia contestuale a quello delle risorse necessarie all'esercizio delle funzioni trasferite, consentendo, in ogni caso, al Parlamento la potestà di verificare la congruità delle risorse trasferite.

Il senatore MICHELINI evidenzia che non risulta sufficientemente chiaro se il trasferimento delle risorse venga inteso come mero passaggio di risorse e beni dal bilancio dello Stato a quello delle Regioni e delle autonomie locali, oppure se tale trasferimento implichi anche una valutazione dell'onere connesso alle funzioni che vengono trasferite. In ogni caso, sottolinea l'inadeguatezza del ricorso allo strumento dei disegni di legge collegati alla manovra finanziaria, posto che si tratta di un meccanismo procedurale che, se da un lato non vale a garantire una maggior certezza di tempi per l'approvazione del provvedimento, dall'altro appare affidare ai disegni di legge collegati funzioni incompatibili con la loro natura.

Il senatore MORANDO, dopo aver dichiarato di condividere le osservazioni svolte dal Presidente in relazione all'emendamento 6.150 (testo 2), sottolinea che detta proposta emendativa affronta un problema tecnicamente molto complesso, data l'esigenza di raggiungere un bilanciamento tra i trasferimenti di competenza, che necessariamente dovranno essere definitivi e completi, ed il trasferimento delle risorse che – in assenza di un compiuto assetto di federalismo fiscale – non potranno non essere ulteriori rispetto a quelle previste in bilancio per il finanziamento delle medesime funzioni ora svolte dalle Amministrazioni centrali. Fermo restando il proprio avviso conforme al relatore sull'attuale formulazione dell'emendamento in questione, ritiene che una differente soluzione volta a graduare le materie da trasferire, in misura corrispondente al volume di risorse individuate nella proposta emendativa in questione, potrebbe essere, dal punto di vista tecnico, accolta dalla Commissione.

Il ministro LA LOGGIA chiede, poi, che la Commissione riconsideri il parere reso nella seduta di ieri sull'emendamento 9.105, evidenziando che l'utilizzo di personale collocato in posizione di fuori ruolo o di aspettativa non comporta maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato dal momento che non si prevede un aumento delle dotazioni organiche complessive.

Il presidente AZZOLLINI, preso atto delle dichiarazioni del Ministro, propone di esprimere il parere favorevole alla condizione che sia introdotta l'indisponibilità dei posti resi vacanti a seguito dell'attribuzione dell'incarico di rappresentante dello Stato.

Con riferimento all'emendamento 1.0.200, il ministro LA LOGGIA evidenzia che si pongono problematiche analoghe a quelle già sollevate dagli emendamenti 1.0.105 e 1.0.106, sui quali la Commissione ha espresso un parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione; ricorda che nei suddetti emendamenti non era previsto un meccanismo di trasferimento dei beni e delle risorse necessarie all'adempimento delle funzioni da trasferire agli enti locali. A tal fine, l'emendamento 1.0.200 prevede, invece, l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 6.

Dopo che il senatore FERRARA ha evidenziato alcune problematiche connesse al mero rinvio a quanto disposto dall'articolo 6, il senatore CADDEO sottolinea che l'emendamento in questione prevede, tra l'altro, una delega al Governo ad individuare le funzioni fondamentali dei comuni che - in base all'articolo 118 della Costituzione - dispongono di una competenza amministrativa residuale; ritiene, in proposito, che non sia assolutamente quantificabile il volume dei beni e delle risorse strumentali da trasferire in relazione a tali funzioni, anche tenendo conto che appare assai difficile individuare compiutamente quali siano i capitoli di bilancio interessati dal trasferimento.

Il presidente AZZOLLINI, dopo aver sottolineato che talvolta è possibile rinviare alla fase di attuazione della delega la definizione puntuale degli aspetti finanziari ad essa connessi, rileva che nel caso dell'emendamento in questione non ricorre un'analoga fattispecie dal momento che non si tratta di una delega priva di oneri a carico dello Stato. Ritiene, pertanto, che, in considerazione della mancata contestualità tra oneri e copertura finanziaria, la Commissione debba esprimere un parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sull'emendamento 1.0.200.

Il sottosegretario CONTENTO prende la parola per esprimere avviso conforme al relatore sull'emendamento 1.0.200.

Il presidente AZZOLLINI, in qualità di relatore, tenuto conto degli esiti del dibattito, formula quindi una proposta di parere del seguente tenore: "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli emendamenti 6.150 (testo 2), 9.108 (testo 2), 1.0.200 e 9.105, per quanto di propria competenza, esprime parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sugli emendamenti 6.150 (testo 2) (limitatamente al comma 2-bis) e 1.0.200. Esprime, altresì, parere di nulla osta sugli emendamenti 9.108 (testo 2) e 6.150 (testo 2) (limitatamente al comma 2). A parziale rettifica del parere precedentemente reso, la Commissione esprime infine parere di nulla osta sull'emendamento 9.105, a condizione che, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, vengano resi comunque indisponibili, nei relativi organici, un numero corrispondente di posti di funzione equivalente."

La proposta del relatore, posta successivamente ai voti, viene quindi approvata dalla Commissione.


La seduta termina alle ore 16,05.

 

torna all'indice