CAMERA DEI DEPUTATI

COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

GIOVEDÌ 20 MARZO 2003

Presidenza del presidente Donato BRUNO

Intervengono il ministro per gli affari regionali Enrico La Loggia

e il sottosegretario di Stato per l'interno Antonio D'Alì.

 

 

SEDE REFERENTE

La seduta comincia alle 13,05.

(…)

Adeguamento dell'ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale n. 3 del 2001.

C. 3590 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione)

La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 marzo 2003.

Donato BRUNO, presidente, ricorda che nella seduta del 18 marzo 2003 sono stati accantonati gli articoli aggiuntivi 1.01 del Governo, Bressa 1.02 ed Enzo Bianco 1.03, gli emendamenti Osvaldo Napoli 9.7 (seconda versione), 9.1 del relatore, 9.100 del Governo, 9.11 del Governo, Menia 9.8, nonché l'articolo aggiuntivo Cabras 10.02.

Nicolò CRISTALDI (AN), relatore, esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 1.01 del Governo, riservandosi tuttavia di approfondire il punto 6 nel corso dell'esame in Assemblea.

Il sottosegretario Antonio D'ALÌ sottolinea che, in seguito all'approvazione dell'emendamento 6.13 del relatore, si rende necessaria l'integrazione della lettera e) del comma 5, in cui non è stata considerata la materia dei controlli interni, essendo prevista nel testo originario del disegno di legge, all'articolo 6 ultimo periodo. Propone pertanto una riformulazione dell'articolo aggiuntivo 1.01 del Governo del seguente tenore: "attribuire all'autonomia statutaria degli enti locali la potestà di individuare sistemi di controllo interno, al fine di garantire il funzionamento dell'ente, secondo criteri di efficienza, efficacia e di economicità dell'azione amministrativa, nonché forme e modalità di intervento secondo criteri di neutralità, di sussidiarietà e di adeguatezza, nei casi previsti dagli articoli 141, commi 2 e 8, 193, comma 4, 243, comma 6 lettera b), 247 e 251 del decreto legislativo n. 267 del 2000".

Nicolò CRISTALDI (AN), relatore, esprime parere favorevole sulla riformulazione proposta dal rappresentante del Governo, a condizione che sia riformulata anche la lettera p) dell'articolo aggiuntivo 1.01 aggiungendo dopo le parole "giurisprudenza costituzionale" le parole "e fare salve le competenze spettanti alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e di Bolzano".

Il sottosegretario Antonio D'ALÌ accoglie la riformulazione proposta dal relatore.

Gianclaudio BRESSA (MARGH-U), nel condividere la modifica proposta alla lettera e) dell'articolo aggiuntivo 1.01 del Governo, ricorda che con l'emendamento 6.13 del relatore sono stati soppressi gli ultimi tre periodi del comma 6 dell'articolo 6, restituendo in tal modo alla Corte dei conti un'antiquata funzione di controllo formale che è stata fonte di molte difficoltà nei rapporti con gli enti locali. Riterrebbe coerente ripristinare l'originaria formulazione dell'articolo 6 del disegno di legge, soprattutto alla luce della modifica proposta alla lettera e) dell'articolo 1.01 del Governo. Nel ricordare che il suo gruppo si è dimostrato sin dall'inizio contrario al ricorso allo strumento della delega legislativa per la definizione della materia in oggetto, ritenendo più opportuna la presentazione di un disegno di legge sulla materia, giudica gli articoli aggiuntivi Bressa 1.02 ed Enzo Bianco 1.03 maggiormente rispettosi delle prerogative degli enti locali, sottolineando peraltro che la loro formulazione ripropone il contenuto di un accordo intervenuto tra ANCI, UPI e Governo.
Con riferimento alla titolarità di un "nucleo di funzioni tra quelle attribuite", di cui alla lettera b) dell'articolo aggiuntivo 1.01 del Governo, osserva si introduce un elemento di discrezionalità non previsto dall'articolo 118 della Costituzione in una materia particolarmente delicata.

Nicolò CRISTALDI (AN), relatore, sottolinea che la soppressione degli ultimi tre periodi del comma 6 dell'articolo 6 riguarda, per i primi due periodi, questioni di dettaglio. Precisa altresì che non è possibile ripristinare l'ultimo periodo, in quanto il riferimento agli interventi sostitutivi in caso di inerzia dell'amministrazione è già disciplinato in altra parte del disegno di legge.

Il sottosegretario Antonio D'ALÌ si dichiara disponibile a riformulare la lettera b) del comma 1 dell'articolo aggiuntivo 1.01 del Governo espungendo le parole " di un nucleo di funzioni tra quelle attribuite". Sottolinea inoltre che ulteriori proposte emendative potranno essere valutate nel corso dell'esame in Assemblea.

Marco BOATO (Misto-Verdi-U), osservato che la riformulazione proposta è sicuramente migliorativa del testo dell'articolo aggiuntivo 1.01 del Governo, ricorda che gli articoli aggiuntivi Bressa 1.02 e Enzo Bianco 1.03 ripropongono nella sostanza un testo concordato tra ANCI, UPI e Governo. Stigmatizza pertanto la modalità di procedere ad un confronto con gli enti locali senza che poi la maggioranza presti alcuna attenzione alle posizioni da questi manifestate.
Con riferimento alla soppressione degli ultimi tre periodi del comma 6 dell'articolo 6, invita il relatore a non banalizzare una questione di grande rilievo, relativa alle competenze della Corte dei conti, sulla quale la Commissione affari costituzionali è impegnata in un dibattito che dura da almeno dieci anni. Nel giudicare opportuna un'accentuazione delle competenze economiche della Corte dei conti che consenta un'evoluzione del controllo giuridico-formale sul piano dell'efficienza e dell'efficacia, sottolinea che il primo e il secondo periodo, degli ultimi tre soppressi al comma 6 dell'articolo 6, erano ispirati a questa impostazione.

Giampiero D'ALIA (UDC), nel prendere positivamente atto delle riformulazioni proposte dal sottosegretario Antonio D'Alì, valuta favorevolmente l'articolo aggiuntivo 1.01 del Governo che introduce una materia non trattata dal Senato. Riterrebbe tuttavia opportuno riformulare anche la lettera m) del comma 1 nella parte in cui si fa riferimento al controllo sugli organi degli enti locali che potrebbe dare adito alla reintroduzione di controlli esterni.
Giudica infine positivamente la soppressione degli ultimi tre periodi del comma 6 dell'articolo 6, ritenendo che le competenze della Corte dei conti debbano essere tipizzate.

Gianclaudio BRESSA (MARGH-U) nell'esprimere apprezzamento per le riformulazioni proposte, dichiara tuttavia voto contrario per la scelta dello strumento della delega e non per il merito dell'articolo aggiuntivo 1.01 del Governo.

La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 1.01 del Governo. Sono pertanto preclusi gli articoli aggiuntivi Bressa 1.02 e Enzo Bianco 1.03.

La Commissione approva l'emendamento Osvaldo Napoli 9.7 (seconda versione), fatto proprio da D'Alia.

Nicolò CRISTALDI (AN), relatore, riformula il suo emendamento 9.1, nel senso di espungere dal relativo testo le parole "le norme del presente articolo nonché".

Karl ZELLER (Misto-Min.linguist.) conferma il suo voto contrario sull'emendamento 9.1, considerando la nuova formulazione peggiorativa rispetto quella originaria.

Marco BOATO (Misto-Verdi-U), richiamata la dichiarazione di un esponente politico di Alleanza Nazionale pubblicata su un organo di stampa locale in ordine al permanere dell'accordo con il Governo centrale sull'emendamento 9.1, esprime una valutazione negativa sulla riformulazione proposta.
Ritiene che la Casa delle libertà, sollecitata da Alleanza Nazionale, abbia compiuto una scelta politica riguardante un atto di imposizione unilaterale nei confronti delle province di Trento e di Bolzano. Ricordato che la Commissione nella precedente seduta ha approvato l'emendamento 9.2, che individua per le regioni a statuto speciale una procedura rispettosa della gerarchia delle fonti, esprime il proprio sdegno per l'approvazione di una norma volta a colpire una regione in quanto governata da una maggioranza di centrosinistra e destinata ad aumentare il grado di conflittualità nel paese.
Si tratta di una scelta politica a suo avviso non conveniente per la stessa maggioranza, che tuttavia intende contrastare con forza in nome di una cultura di governo e istituzionale.

Gianclaudio BRESSA (MARGH-U) osserva che l'emendamento 9.1, presentato per compiacere una parte politica, mette in discussione regole fondamentali dei rapporti tra lo Stato e le autonomie speciali. Esprime quindi il proprio rammarico dovendo presentare, con riferimento alla specifica previsione normativa, una pregiudiziale di costituzionalità su un provvedimento di grande rilevanza che ha registrato un consenso pressoché unanime. Invita pertanto il Governo ad una riflessione sul punto, nella speranza che non venga compromesso un lavoro meritevole della massima attenzione.

Nicolò CRISTALDI (AN), relatore, precisa di aver presentato l'emendamento 9.1 attesa l'assenza del prefetto nelle province di Trento e di Bolzano. Sottolineato che gli uffici territoriali del Governo svolgono una funzione di coordinamento delle varie amministrazioni e di sostegno delle autonomie, sottolinea l'esigenza dello Stato di avvalersi di organismi propri.

Giuseppe DETOMAS (Misto-Min.linguist.) ribadisce le proprie perplessità sull'emendamento 9.1 in quanto non rispettoso del principio della gerarchia delle fonti. Sottolinea quindi la preoccupazione, emersa sulla stampa locale, rispetto ad una decisione che viene considerata come espressione della volontà di attuare una sorta di "rappresaglia politica" e di una scarsa attenzione alle esigenze del mondo delle autonomie. Ritiene pertanto che l'emendamento in esame, se approvato, non potrà non incidere sulla prossima campagna elettorale ed aprire una stagione di difficili rapporti istituzionali e politici.

Luigi OLIVIERI (DS-U) ritiene che la maggioranza, nell'attuare il proprio indirizzo politico, debba rispettare i principi che regolano l'attività normativa e, nel caso particolare, la disciplina prevista dallo statuto del Trentino Alto Adige e dalle relative norme di attuazione, in quanto le ragioni di carattere politico non possono portare ad uno stravolgimento del sistema delle fonti.

Pietro FONTANINI (LNP) annuncia il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento 9.1 del relatore anche in considerazione dell'esigenza di rispettare il principio della gerarchia delle fonti.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 9.1 del relatore (nuova formulazione) e 9.100 del Governo, risultando pertanto assorbiti gli emendamenti 9.11 del Governo e Menia 9.8.

Gianclaudio BRESSA (MARGH-U) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo Cabras 10.02, con il quale si intende avviare la discussione sull'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione. Preannuncia quindi l'intenzione di ripresentare la proposta emendativa per l'esame in Assemblea nella speranza che il Governo dia quanto meno elementi di certezza circa la volontà di dare attuazione ala previsione costituzionale.

Marco BOATO (Misto-Verdi-U) dichiarato di condividere le considerazioni del deputato Bressa, dichiara voto favorevole sull'articolo aggiuntivo Cabras 10.02, di cui è cofirmatario.

La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Cabras 10.02.

Marco BOATO (Misto-Verdi-U), riservandosi di mutare il proprio orientamento in Assemblea in base all'andamento della discussione sull'emendamento 9.1 del relatore, come già preannunciato, a seguito dell'approvazione di quella proposta emendativa annuncia con rammarico il proprio voto contrario sul mandato al relatore a riferire favorevolmente il Assemblea.

Gianclaudio BRESSA (MARGH-U), a seguito dell'approvazione dell'emendamento 9.1 del relatore, pur condividendo il contenuto del disegno di legge in esame, dichiara il proprio voto contrario sul mandato al relatore a riferire favorevolmente il Assemblea.

I deputati Karl ZELLER (Misto-Min.linguist.), Carlo LEONI (DS-U) e Giuseppe DETOMAS (Misto-Min.linguist.) si associano alle considerazioni svolte dai deputati Boato e Bressa.

La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame, nonché di richiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Donato BRUNO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

 

La seduta termina alle 14.25.

 

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