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Piazza Fontana, Casellati dedica un minuto di raccoglimento in Senato: “Fu attacco frontale alla democrazia, oggi è un dovere desecretare gli atti”
"Il 12 dicembre del 1969 un vile attentato terroristico colpì la Banca Nazionale dell'Agricoltura di Milano. Le vittime di quella che è passata tristemente alla storia come la strage di piazza Fontana furono 17, alle quali vanno aggiunti 88 feriti.
Si trattò di un vero e proprio attacco frontale alla democrazia italiana, completato con tre ordigni che esplosero nei minuti successivi a Roma, causando ulteriori 16 feriti.
Da quel giorno il Paese conobbe il buio degli anni di piombo, dell'eversione, dell'attacco sovversivo allo Stato di diritto.
Nei 50 anni che ci separano da piazza Fontana il terrorismo stragista è stato sconfitto, grazie ad una unità di intenti che ha visto cittadini, corpi intermedi e istituzioni difendere a tutti i livelli la democrazia.
Nei 50 anni che ci separano da piazza Fontana è mancata però la possibilità di accertare i fatti e le responsabilità. Nessun esecutore materiale, depistaggi e distorsioni hanno negato la giustizia alle vittime, ai loro familiari, all'intero Paese.
È per questo che nei loro confronti le istituzioni hanno ancora oggi un debito di verità: onorare questo debito - anche procedendo con solerzia alla desecretazione degli atti, come stiamo facendo con il Presidente Fico -, significa onorare i principi cardine della Repubblica e i valori del nostro vivere civile. Invito i senatori ad un minuto di raccoglimento".
Così oggi il Presidente del Senato ha aperto l'aula invitando i senatori a un minuto di raccoglimento nel giorno del 50esimo anniversario della strage di Piazza Fontana.
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