Premesso che:
il Governo ha, nei mesi, condiviso l'urgenza di provvedere al finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga da destinare alla Regione Sardegna per l'anno 2014, in considerazione della grave situazione di tensione sociale che si registra nel territorio regionale, con migliaia di persone prive oramai da lunghi mesi di ogni forma di sostegno al reddito;
il Governo si era impegnato all'adozione di una delibera Cipe di assegnazione in favore della Regione Sardegna, dell'importo derivante dai meccanismi sanzionatori disposti con la delibera Cipe n. 21 del 2014, pari a circa 110 milioni di euro, per il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga ovvero, in subordine, qualora la predetta assegnazione incontrasse ostacoli, a garantire comunque l'integrale copertura finanziaria degli impegni assunti con i lavoratori;
ad oggi, tale copertura finanziaria non è mai pervenuta;
ad aggravare ulteriormente la situazione di migliaia di lavoratori è intervenuta una disposizione INPS che dichiara la propria indisponibilità ad effettuare i pagamenti dei trattamenti di mobilità in deroga per l'anno 2015, nel caso di decretazione regionale "per periodi non continuativi rispetto all'evento del licenziamento o rispetto a trattamenti già conclusi" (messaggio n. 7189 del 27 novembre 2015);
tale posizione dell'istituto trarrebbe origine da un non meglio precisato "avviso ministeriale", il cui contenuto non è stato mai comunicato agli uffici competenti;
nessuna disposizione limitativa, nel senso indicato dall'INPS, è prevista dal decreto interministeriale 83473 del 1° agosto 2014 che disciplina la materia, o dalle successive circolari ministeriali esplicative;
delle oltre 16.000 istanze di mobilità in deroga per il 2014, oltre 4.000 hanno visto immediatamente cessare i trattamenti, a seguito dei nuovi criteri introdotti con effetto retroattivo dal decreto interministeriale 83473 ed altre 5.000 hanno subito la stessa sorte alla fine del 2014;
con un impegno straordinario, sia in termini di risorse finanziarie, che di sperimentazione di strumenti di politica attiva del lavoro, l'attuale Giunta regionale ha fatto fronte alle pesanti ricadute sul piano sociale provocate da tale massiccia fuoriuscita di lavoratori dal sistema degli ammortizzatori sociali in deroga;
in questo già delicato quadro, la posizione assunta dall'INPS sul pagamento della mobilità in deroga 2015 colpirebbe immediatamente almeno altri 4.500 lavoratori;
i lavoratori interessati, in assenza di disposizioni contrarie, hanno maturato un legittimo affidamento sulla possibilità di fruire dell'ammortizzatore in questione per il 2015, anche a fronte della'adozione da parte della Regione Sardegna dei relativi provvedimenti autorizzatori, frutto di un oneroso lavoro istruttorio protrattosi per mesi;
questa ulteriore limitazione, inattesa e non giustificata, comporterebbe inevitabilmente conseguenze difficilmente gestibili sotto il profilo sociale in un territorio che, con difficoltà, sta cercando di uscire dalla crisi,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia al corrente di questa grave situazione;
se ritenga giuridicamente giustificato il messaggio dell'INPS n. 7189 del 27 novembre 2015 e coerente con gli impegni assunti dal Governo per gestire il contesto degli ammortizzatori sociali in deroga della Sardegna, situazione del tutto peculiare rispetto alle altre regioni del Paese;
cosa intenda fare per garantire il legittimo affidamento dei circa 4500 lavoratori di poter usufruire del suddetto ammortizzatore sociale per il 2015, in coerenza con il decreto interministeriale 83473 del 1° agosto 2014.