GIUNTA PER IL REGOLAMENTO
MARTEDI' 19 DICEMBRE 2017
20a seduta

Presidenza del Presidente del Senato
GRASSO


La seduta inizia alle ore 10,40.

Il PRESIDENTE avverte che la Giunta è convocata, ai sensi dell'articolo 167, comma 4, del Regolamento, per l'esame degli emendamenti presentati in Assemblea alla proposta di riforma organica del Regolamento (Doc. II, n. 38). Dopo aver dichiarato l’improponibilità degli emendamenti 2.30, 3.1. e 3.30, nonché l’inammissibilità delle proposte 1.11 e 4.1, comunica infine che l'emendamento 1.4 (testo 2) è stato ritirato. Invita quindi il relatore, senatore Calderoli, a riferire alla Giunta.

Il relatore CALDEROLI informa la Giunta che nel corso di una riunione del Comitato ristretto si è convenuto di proporre l’espressione di un parere favorevole soltanto sugli emendamenti sui quali è stato riscontrato un consenso unanime.
Con riguardo alle proposte di modifica riferite all'articolo 1 del Documento, propone di esprimere un parere favorevole sugli emendamenti 1.100 (testo 2) e 1.23, nonché sulla proposta 1.1 in un testo riformulato. In relazione all'emendamento 1.100 (testo 2), segnala che le modifiche proposte sono dirette ad evitare che la sanzione della decadenza dall'incarico di componente dell'Ufficio di Presidenza si applichi anche ai senatori la cui cessazione sia stata deliberata dal Gruppo di appartenenza, ovvero in caso di scioglimento o fusione con altri Gruppi parlamentari. L’emendamento recepisce inoltre le specifiche istanze rappresentate dai senatori di diritto e a vita in materia di adesione ai Gruppi parlamentari.
Per quanto concerne il tema dei rapporti tra maggioranza e opposizione, fa presente che la riformulazione modifica la disciplina per la distribuzione dei senatori eccedentari nelle Commissioni permanenti, prevedendo altresì che il Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari sia eletto tra i rappresentanti dell’opposizione.
Propone quindi di formulare un invito a ritirare gli emendamenti 1.2, 1.3 e 1.5, in quanto preclusi o assorbiti dall'eventuale approvazione della proposta 1.100 (testo 2) nonché gli emendamenti 1.24 e 1.0.1, riferiti a tematiche per le quali appare preferibile la presentazione di un ordine del giorno in sede di esame del bilancio interno. Sui restanti emendamenti propone l'espressione di un parere contrario.
Sulle proposte di modifica riferite all'articolo 2, rileva l'opportunità di esprimere parere contrario fatta eccezione per gli emendamenti 2.3 e 2.100 (testo 2). Sottopone quindi all'avviso della Giunta una riformulazione con parere favorevole dell'emendamento 2.6, diretta a bilanciare l'esigenza di piena pubblicità dei lavori delle Commissioni con le peculiarità della sede referente. Esprime parere favorevole anche sull'emendamento 2.15 segnalando alcune necessarie correzioni di drafting.
Invita quindi ad esprimere un parere favorevole sugli emendamenti 3.100 (testo 2) e 3.21, dei quali propone una riformulazione; sulle restanti proposte invita la Giunta ad esprimere un parere contrario. Segnala infine l'opportunità di ritirare l'emendamento 3.0.1, in ragione della necessità di raccordo con la Camera dei deputati, mentre si esprime favorevolmente sulle proposte 4.0.100 (testo 2) e 4.0.101.

Il senatore BUCCARELLA segnala che, in materia di allattamento per le senatrici madri, il Parlamento europeo ha approvato una disposizione analoga a quella proposta con l'emendamento 3.8, del quale presenta una riformulazione, con l'auspicio di una valutazione favorevole da parte della Giunta.

Con riguardo alla riformulazione proposta, il PRESIDENTE suggerisce di affidare la valutazione delle diverse esigenze, caso per caso, all’apprezzamento della Presidenza di turno, non ritenendo necessaria una espressa previsione regolamentare sul punto.

Il senatore PALMA chiede chiarimenti in merito al parere contrario espresso sull'emendamento 3.18. A suo avviso, infatti, la proposta sarebbe meritevole di accoglimento in quanto ridurrebbe il rischio di una eccessiva compressione dei tempi di intervento dei senatori firmatari di proposte emendative in contrasto con la linea prevalente del Gruppo di appartenenza. Privare del tutto il singolo senatore di illustrare all'Aula le proprie proposte emendative non appare sintonico con il rispetto del divieto di vincolo di mandato, costituzionalmente tutelato.
Esprime perplessità per la mancata applicazione delle disposizioni in materia di decadenza dalla carica di componente dell'Ufficio di Presidenza ai senatori Questori. In ogni caso, il tema della decadenza pone un problema di compatibilità con il principio costituzionale della libertà di mandato parlamentare, che rischia di essere svuotato nel suo significato più profondo da disposizioni che limitano la possibilità per un Senatore di esprimersi diversamente dalle indicazioni del Gruppo di appartenenza.
Nel soffermarsi sulla questione dell'allattamento in Aula, reputa più opportuno rimettersi alla prudente valutazione della Presidenza, anche per rispetto delle sensibilità diverse delle madri e dei figli.
In merito alla riformulazione dell'emendamento 2.6, ritiene che la possibilità di prevedere la piena pubblicità dei lavori delle Commissioni in sede referente potrebbe prestarsi a finalità propagandistiche nelle mani della maggioranza, laddove invece la pubblicità dei lavori in Aula garantisce visibilità all'opposizione.

Il senatore Mario FERRARA ritiene che lo spirito complessivo della riforma regolamentare contrasti con la configurazione storica del Senato quale "Camera Alta" del Parlamento.
Infatti, il Senato è stato concepito dai Padri Costituenti con caratteristiche diverse dalla Camera dei deputati, come testimoniato dalla differenza nel numero e nell'età degli eletti, nella composizione del corpo elettorale e nella previsione di un'elezione su base regionale.
Lo stesso rapporto tra eletto ed elettore è al Senato più sfumato rispetto a quello della Camera.
Pertanto, ritiene incoerente con tale impostazione l'insieme delle novelle regolamentari volte ad omogeneizzare i meccanismi di funzionamento del Senato con quelli della Camera, tra cui - a titolo esemplificativo - la nuova valenza assunta dal voto di astensione e la possibilità per il rappresentante del Governo in Commissione di sostituire un senatore del proprio Gruppo. Pur apprezzando il faticoso lavoro del relatore e del Comitato ristretto, ritiene non condivisibile il punto di mediazione raggiunto, in quanto incide sui principi fondamentali di funzionamento del Senato.

La senatrice DE PETRIS sottolinea di aver presentato un solo emendamento, che a suo parere risolve alcune criticità relative alla possibilità di costituire Gruppi in deroga.
In particolare, rileva che attraverso il combinato disposto delle nuove norme antiframmentazione e della vigente legge elettorale potrebbe presentarsi il caso di un partito o movimento che abbia ottenuto alle elezioni il cinque per cento dei consensi, che si vedrebbe privato della possibilità di costituire un gruppo autonomo, in contrasto con il mandato elettorale ricevuto. Inoltre, la proposta di riforma non tiene conto della peculiare natura del Gruppo misto e delle sue componenti, con specifico riferimento a quelle elette in un unico partito.
Tali criticità sono peraltro strettamente collegate alle modifiche del Regolamento che introducono un'eccessiva compressione degli spazi di intervento, come ad esempio nel caso della limitazione nell'illustrazione degli emendamenti ad un Senatore per Gruppo.
Si domanda poi quali siano le conseguenze connesse ad un eventuale cambiamento di Gruppo da parte dei Presidenti delle Commissioni di garanzia, come la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari.
In merito al tema dell'allattamento dei neonati da parte delle senatrici, segnala la necessità che sia in ogni caso garantito il diritto alla riservatezza di tutti i soggetti coinvolti, nonché l'opportunità di individuare soluzioni che consentano anche ai padri di svolgere appieno il proprio mandato parlamentare.

La senatrice LANZILLOTTA osserva che l'introduzione di forme di piena pubblicità dei lavori delle Commissioni in sede referente, potrebbe snaturare i punti di forza di tale procedimento, che si configura come momento di confronto e di convergenza delle diverse posizioni politiche.
Evidenzia - con riferimento alla decadenza correlata a cambiamenti di Gruppo - la differenza tra il ruolo dei Vicepresidenti, le cui modalità di elezione prescindono dall'esigenza di rappresentatività dei Gruppi, e quello dei Segretari.
In merito alla questione dell'allattamento, ritiene sicuramente necessario individuare soluzioni che tutelino la maternità, ma dissente da quanto previsto dagli emendamenti in esame, che non tengono conto dalla garanzia del diritto alla riservatezza dei neonati.

Il senatore Mario FERRARA risponde alle osservazioni della senatrice De Petris rilevando che condizionare la formazione di Gruppi con meno di dieci senatori al collegamento con liste presentatesi alle elezioni potrebbe comportare il rischio di una sorta di congelamento forzoso delle denominazioni dei partiti.
Evidenzia quindi le criticità connesse alla decadenza conseguente a cambiamenti di Gruppo, con particolare riferimento ai Vicepresidenti, esprimendo al riguardo le proprie perplessità.

Il senatore BUCCARELLA rivendica l'importanza di fornire un segnale sulla dibattuta questione della piena pubblicità dei lavori delle Commissioni in sede referente. Il Regolamento vigente consente già di svolgere dibattiti in una sede informale e riservata come quella del Comitato ristretto: prevedere la possibilità di una pubblicità piena e diretta dei lavori delle Commissioni in sede referente, previa deliberazione delle Commissioni stesse e su autorizzazione della Presidenza, costituirebbe pertanto un segnale di apertura e trasparenza da parte del Senato.
Sensibilizza poi la Giunta sulla tematica dell'allattamento in Aula da parte delle senatrici, precisando che nel testo riformulato dell'emendamento 3.8 la presenza durante le sedute dei figli delle senatrici nel periodo di allattamento sarebbe limitata ai soli casi in cui le votazioni si protraessero per un tempo considerevole, attribuendo di fatto alla saggezza della Presidenza la valutazione caso per caso delle diverse necessità.

Il PRESIDENTE fa presente che presso il Parlamento europeo tali decisioni sono rimesse ad apposite deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza; domanda pertanto al senatore Buccarella se non ritenga più opportuno formulare un ordine del giorno che impegni il Consiglio di Presidenza ad esaminare la problematica.

Il senatore ZELLER esprime forti perplessità in ordine alla concreta possibilità di garantire forme di piena pubblicità dei lavori delle Commissioni in sede referente.

Il senatore ZANDA sottolinea che i lavori del Comitato ristretto sono stati indirizzati all’individuazione di soluzioni condivise, in modo da consentire l'approvazione della riforma organica da parte di una maggioranza la più ampia possibile. Con riferimento alla pubblicità dei lavori delle Commissioni, ritiene che la riformulazione proposta dal relatore Calderoli su indicazione del Comitato ristretto rappresenti un punto di equilibrio ragionevole, anche considerata la necessità - ai fini dell'attivazione della pubblicità - di acquisire sia l'assenso della maggioranza della Commissione interessata che quello del Presidente del Senato.
Risponde quindi alle osservazioni della senatrice Lanzillotta precisando che, ferma restando la diversità di ruoli e funzioni di Vicepresidenti e Segretari, l'obiettivo del Comitato è stato quello di scongiurare il rischio che il cambiamento di Gruppo, sempre consentito in conformità alle disposizioni costituzionali, potesse alterare il rapporto tra maggioranza e opposizione in seno al Consiglio di Presidenza e alle Commissioni.

Non essendovi ulteriori interventi, il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione e sospende brevemente la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 12, è ripresa alle ore 12,10)

Il relatore CALDEROLI - nel ribadire i criteri di condivisione che hanno accompagnato i lavori del Comitato ristretto nel formulare una proposta di riforma che modifica oltre sessanta articoli del Regolamento - ritiene necessario fornire alcuni chiarimenti in merito alla sanzione della decadenza dalla carica ricoperta nell'Ufficio di Presidenza in caso di cambio di Gruppo. I Questori sono stati esclusi da tale disciplina in quanto svolgono compiti di ordine pubblico in Senato; diversamente, è stata prevista la decadenza anche per i Vicepresidenti in quanto il trasferimento volontario ad altro Gruppo incide sul rapporto tra maggioranza e opposizione nelle diverse sedi.
Evidenzia quindi la possibilità di addivenire ad una ulteriore riformulazione dell'emendamento 3.18, per consentire anche al senatore dissenziente l'illustrazione degli emendamenti, fermo restando il limite di tempo dei dieci minuti per Gruppo.
In merito alle critiche avanzate dalla senatrice De Petris sulla costituzione dei Gruppi in deroga, dà conto delle differenti posizioni emerse in sede di Comitato ristretto, che non è stato possibile ricondurre ad unità, e precisa che la sanzione della decadenza in caso di cambiamento di Gruppo potrebbe a suo avviso applicarsi anche ai Presidenti delle Giunte, analogamente a quanto previsto per le Commissioni permanenti.
Con riferimento alla questione dell'allattamento, suggerisce di affidare tale possibilità ad una deliberazione del Consiglio di Presidenza.
Sul tema della pubblicità dei lavori ribadisce l'importanza dei correttivi proposti con la riformulazione dell'emendamento 2.6, in base alla quale sarà comunque sempre necessario l'assenso della Commissione e della Presidenza del Senato. Richiama inoltre l’attenzione della Giunta sul ruolo centrale che le Commissioni permanenti, alla luce delle modifiche apportate all'articolo 34 del Regolamento, saranno chiamate a svolgere nelle sedi redigente e deliberante, per le quali già il Regolamento vigente prevede adeguate forme di pubblicità.
Replica quindi alle critiche formulate dal senatore Ferrara sul collegamento tra i Gruppi e le liste presentatesi alle elezioni, segnalando che per i primi non esiste un divieto di mutamento di denominazione: l'emendamento 1.100 (testo 2) da lui proposto consente anzi proprio tale opzione, prevedendo espressamente che il Gruppo debba comunicare alla Presidenza ogni variazione nella denominazione.

Il senatore PALMA esprime perplessità sulla riformulazione dell'emendamento 3.18 proposta dal relatore, in quanto sembra limitare comunque la possibilità di illustrare emendamenti a due soli senatori per Gruppo. Chiede quindi chiarimenti in merito ai criteri per stabilire quando il mutamento di Gruppo da parte del Presidente della Giunta delle Elezioni e delle Immunità possa configurare il passaggio alla maggioranza: la modifica proposta dall'emendamento 1.100 (testo 2) all’articolo 19 del Regolamento, infatti, rischia di inasprire lo scontro politico in seno ad organismi che svolgono funzioni della massima delicatezza.

La senatrice DE PETRIS ribadisce di non condividere la disciplina sui Gruppi in deroga, nonostante i chiarimenti forniti dal relatore, poiché il criterio che consentirebbe la formazione di un Gruppo parlamentare al Senato sarà rappresentato dal solo fatto di essersi presentati alle elezioni con liste collegate. Paradossalmente, singoli senatori eletti in collegi uninominali ma in liste collegate potrebbero costituire un Gruppo; diversamente, i senatori di un partito che, pur avendo superato la soglia di sbarramento, avesse conseguito un numero di eletti inferiore a dieci, sarebbero costretti a confluire nel Gruppo misto.

Il relatore CALDEROLI replica che solo i senatori eletti in liste collegate che superino la quota di dieci componenti potranno formare un Gruppo parlamentare, in quanto l’obiettivo della riforma è proprio quello di eliminare la possibilità di costituire Gruppi in deroga.

Il senatore BUCCARELLA, alla luce del dibattito svoltosi in Giunta e recependo le indicazioni del Presidente, propone una ulteriore riformulazione dell'emendamento 3.8 diretta ad attribuire al Consiglio di Presidenza il potere di adottare disposizioni che consentano l'ingresso in Aula di estranei in funzione di particolari esigenze di senatrici e senatori, anche legate al periodo di allattamento.

Il senatore SANTANGELO rimarca il valore simbolico di una disposizione che sancisca direttamente nel Regolamento la tutela della maternità delle senatrici.

Il relatore CALDEROLI si dichiara favorevole all'ulteriore riformulazione dell'emendamento 3.8.

Il PRESIDENTE, dopo aver riepilogato i pareri espressi dal relatore sugli emendamenti presentati per l’esame in Assemblea, invita la Giunta ad esprimersi su tali proposte.

La Giunta conviene con le indicazioni formulate dal relatore.



La seduta termina alle ore 13,05.