Premesso che a quanto risulta agli interroganti:
a Stivor, una località nei pressi di Prnjavor (Bosnia-Erzegovina), abitata da popolazione di origine trentina, il 21 marzo 2015 si è tenuta un'assemblea pubblica sulla ridefinizione dei confini catastali, alla presenza di oltre 200 persone e la partecipazione del sindaco e dei tecnici del comune i quali hanno inizialmente spiegato come la modifica dei confini della località fosse un "atto dovuto" e inderogabile nel rispetto delle norme definite dal Governo centrale di Banja Luka, e che pertanto trattavasi di una procedura essenzialmente tecnica che nulla avrebbe comportato dal punto di vista pratico;
ciononostante i presenti all'assemblea hanno contestato tali affermazioni, sostenendo che l'atto non sarebbe stato "neutro" sotto il profilo politico in quanto riguardante, tra tutti i Paesi inclusi nel comune di Prnjavor, esclusivamente quello di Stivor e per le conseguenze pratiche non indifferenti che avrebbe prodotto. In particolare è stato espresso il timore che sia in corso il tentativo di negare in qualche modo l'esistenza stessa di una comunità italiana locale o perlomeno di negarne la legittimità. Infatti, la riduzione dell'estensione territoriale di Stivor si inserirebbe nel processo, in atto da tempo, volto a stroncare ogni aspirazione degli stivorani ad una propria, limitata, autonomia amministrativa per arrivare, in ultima istanza, a cancellare l'esistenza stessa di una località denominata Stivor. Mentre tra le conseguenze pratiche sono state citate quelle in cui si verrebbero a trovare molte persone costrette a dover modificare i propri documenti, a causa del cambio di denominazione dei loro luoghi di nascita e di residenza, fatto che andrebbe a toccare un tasto molto delicato come quello dell'identità e dell'appartenenza, tanto più lacerante per persone che hanno vivo il significato di possedere una propria identità in un contesto complesso come quello bosniaco;
tenuto conto che:
la comunità italiana di Stivor esiste da 130 anni ed ha sempre convissuto pacificamente nel contesto locale, inserendosi positivamente nella vita civile, economica e sociale della regione, apportando un contributo importante sotto il profilo culturale e delle relazioni tra Italia e Bosnia e in particolare la Provincia autonoma di Trento ha stabilito relazioni cordiali con le istituzioni locali;
la Provincia di Trento, attraverso l'"Associazione trentini nel mondo" ha realizzato importanti interventi di cooperazione nell'area di Stivor e nell'intero comune di Prnjavor come, ad esempio, il cofinanziamento dell'acquedotto potabile destinato a servire 2.700 famiglie nella regione settentrionale del comune;
considerato che a parere degli interroganti:
la progressiva riduzione territoriale e la paventata cancellazione della località di Stivor dalle mappe della regione costituirebbe una dolorosa negazione di una storia che, seppur con difficoltà, ha legato 2 territori tra loro lontani con vincoli di amicizia e di reciproco sostegno;
appare piuttosto sconcertante la scelta del comune di Prnjavor di ridimensionare l'estensione territoriale di Stivor, in quanto tale iniziativa non sembra produrre alcun effetto pratico migliorativo rispetto al mantenimento dello status quo, tanto per la comunità serbo-bosniaca quanto per quella italo-bosniaca;
Stivor è per tutti i trentini luogo di grande valore simbolico e rappresentativo nella storia dell'emigrazione,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno attivarsi, con le misure ritenute adeguate e necessarie, presso le autorità bosniache a sostegno delle ragioni degli italiani di Stivor, a difesa dei loro diritti di una minoranza storicamente residente e della loro identità.