SCIBONA, AIROLA, SERRA , PEPE, BLUNDO, CIOFFI, VACCIANO, CAPPELLETTI, LEZZI, COTTI, BOCCHINO, PAGLINI, CASTALDI, BOTTICI, ENDRIZZI- Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che: il passaggio attraverso il colle di Tenda si inserisce in una direttrice nord-sud che consente il collegamento diretto della pianura Padana (province di Cuneo e Torino) con la Costa Azzurra e la costa ligure attraverso le propaggini occidentali delle Alpi Marittime lungo la valle Vermenagna (in Italia) e la valle della Roya (in Francia): in particolare, mediante la strada statale 20 si raggiunge il colle di Tenda in direzione sud per poi proseguire in Francia lungo la RN204 dopo aver superato la galleria di valico e il confine; il collegamento fa parte dell'itinerario europeo E74 e consente di unire il capoluogo piemontese con Ventimiglia e la Costa Azzurra; su impulso della Commissione intergovernativa per il miglioramento dei collegamenti franco-italiani nelle Alpi del Sud (CIG) è stato redatto, e successivamente approvato, il progetto per la realizzazione del nuovo tunnel del colle di Tenda; la stazione appaltante di tale opera risulta essere ANAS SpA (Azienda nazionale autonoma delle strade), società statale ad intero capitale pubblico; per stessa dichiarazione di ANAS SpA, sul proprio sito Internet, i tempi previsti per la realizzazione dell'opera sono pari a circa 7 anni; considerato che: ANAS si avvale di uno staff tecnico addetto al controllo dei lavori, che svolge ulteriori mansioni di verifica e supervisione che la legge impone alle stazioni appaltanti; agli interroganti risulta che fino a poco tempo fa lo staff tecnico era composto da personale dipendente del compartimento di Torino di ANAS, attualmente invece è stato incaricato personale proveniente dai compartimenti della regione Lombardia, in particolare da quello di Milano; a parere degli interroganti tale scelta comporta sicuramente maggiori oneri per la trasferta dei lavoratori (viaggio con auto di servizio, spese di vitto e alloggio, indennità di trasferta, eccetera) quantificabili in circa 225.000 euro in più per tutta la durata dei lavori, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, ed in caso negativo se intenda attivarsi per esserne edotto; quali siano i criteri per cui è stata compiuta la scelta di incaricare nuovo personale del compartimento di Milano e come questa sia giustificabile a fronte di maggiori oneri per le già scarse finanze pubbliche; se non ritienga di attivarsi presso l'ANAS SpA per ripristinare la situazione originaria che vedeva impiegato personale del compartimento di Torino, altamente esperto e professionalmente qualificato.
PEZZOPANE, FAVERO, GIACOBBE, LUCHERINI, MATTESINI, MOSCARDELLI, NENCINI, RICCHIUTI, SPILABOTTE, ASTORRE, PELINO, VALENTINI, BUEMI, AMATI- Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che: dal 1° gennaio 2014 sono scattati i rincari delle tariffe autostradali approvati con decreti interministeriali dei Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze con aumenti diversificati; a fronte di un aumento medio del 3,9 per cento come riportano i dati diffusi dal Ministero delle infrastrutture, le tratte autostradali abruzzesi A24 e A25, gestite dalla società Autostrada dei parchi SpA, costano l'8,28 per cento in più; risulta il rincaro più alto di tutta la rete autostradale nazionale che, per giunta, viene applicato a una delle tratte già più costose e meno servite in Italia; sulle due tratte autostradali, ovvero L'Aquila-Roma e la diramazione per Pescara si arriverà a pagare, a seconda del casello di ingresso e di uscita, tra i 10,90 e i 13,40 euro. Un balzello eccessivo, anche in considerazione della difficile crisi economica che il nostro Paese sta attraversando, che ricadrà soprattutto sui numerosi pendolari che quotidianamente si spostano lungo tale asse viario per motivi di lavoro e di studio non potendo contare su un'efficiente servizio ferroviario, viste le pessime condizioni della rete ferroviaria; considerato che come si evidenzia in una nota del Ministero gli incrementi dei pedaggi autostradali "lievemente superiori alla media sono stati comunque riconosciuti a quei concessionari impegnati nella realizzazione di opere di rilevante interesse per lo sviluppo del Paese", si chiede di sapere: per quale ragione si consenta un aumento diversificato dei pedaggi autostradali e per quale motivo rispetto ad un aumento medio nazionale del 3,9 per cento in Abruzzo si sia raggiunto il picco dell'8,28 per cento; quali siano "gli interventi di rilevante interesse per lo sviluppo del Paese" tali da dover giustificare un rincaro pari all'8,28 per cento sulle autostrade abruzzesi; se gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in corso sulle tratte in questione non rientrino tra gli obblighi del concessionario; se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno ed urgente ritirare il provvedimento che ancora una volta penalizza l'Abruzzo e rivedere le tariffe sulla base della reale offerta dei servizi; se non ritenga opportuno intervenire per far sì che sui pedaggi autostradali vengano previsti sconti o abbonamenti per i tanti pendolari che quotidianamente si spostano lungo la rete autostradale per motivi di lavoro e studio.