GIUNTA PER IL REGOLAMENTO
GIOVEDI' 16 FEBBRAIO 2012
13a seduta

Presidenza del Presidente del Senato
SCHIFANI

ESAME E RINVIO DELLA PROPOSTA DI MODIFICAZIONE DEL REGOLAMENTO: QUAGLIARIELLO E ZANDA - RIFORMA ORGANICA DEL REGOLAMENTO DEL SENATO (DOC. II, N. 29)

Introduce i lavori il PRESIDENTE, precisando, come già preannunciato nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari dell'8 febbraio scorso, di aver convocato la Giunta per il Regolamento a seguito della presentazione, da parte dei senatori Quagliariello e Zanda, della proposta di modificazione organica del Regolamento del Senato (Doc II, n. 29). Sin dal conferimento di tale incarico, nella ormai risalente riunione del 13 gennaio 2009, ci si era posti l'obiettivo di delineare una base di riforma regolamentare che potesse trovare larghe convergenze, entro la fine della XVI legislatura. Il documento predisposto congiuntamente dai senatori Quagliariello e Zanda si articola secondo tre direttrici principali: il rafforzamento dell'efficacia dell'azione parlamentare del Governo; il conferimento di maggiore incisività alle prerogative delle opposizioni e agli strumenti di democrazia diretta; infine, l'aumento dell'efficienza e della trasparenza delle decisioni parlamentari.
Invita i senatori Quagliariello e Zanda ad illustrare più dettagliatamente i contenuti della proposta.

Il senatore ZANDA avvia la propria illustrazione svolgendo alcune precisazioni di metodo, la prima delle quali riguarda le caratteristiche del mandato a redigere una proposta di modifica del Regolamento da lui ricevuto, insieme con il senatore Quagliariello, nel gennaio 2009.
Si trattava di un mandato che non prevedeva limiti di materia né precise e stringenti indicazioni sugli istituti da sottoporre a revisione. Un mandato aperto, dunque, che è stato assolto - e questa è la seconda premessa di metodo - alla luce di un impegno personale che non rende la proposta in illustrazione un atto parlamentare appartenente al proprio Gruppo di provenienza. In realtà, il lavoro di redazione, condotto in sintonia e confronto continuo con il senatore Quagliariello, non è stato oggetto di ulteriori consultazioni con altri esponenti dei Gruppi. Osserva, quindi, che la crisi di Governo, la quale ha mutato gli equilibri di questa XVI legislatura, ha contribuito ad accelerare la stesura del testo che, comunque, va inteso come pienamente riferibile al quadro costituzionale attuale. Al contempo, esprime l'avviso che le modifiche regolamentari debbano essere esaminate e lette in prospettiva di un più largo orizzonte riformatore che non può non coinvolgere la revisione della legge elettorale e il tema, ben più ampio, delle riforme costituzionali.
Alla luce di questa premessa, il testo tende ad introdurre significative modifiche nel tessuto regolamentare del Senato secondo tre linee di intervento già evocate dal Presidente e che consistono nel rafforzamento dell'azione parlamentare del Governo; nell'aumento del rendimento delle prerogative delle opposizioni e degli strumenti di democrazia diretta; nello sviluppo di un maggior grado di trasparenza e di efficacia delle decisioni parlamentari. Ciascuna di queste tre direttrici di modifica si sviluppa attraverso disposizioni certo di dettaglio, ma assai incisive di cui svolge una sintesi seguendo l'ordine dei Capi in cui è ripartita la proposta di modifica del Regolamento.
Le prime disposizioni mirano a salvaguardare la personalità del voto e la sua regolarità attraverso puntuali modifiche delle attribuzioni del Presidente del Senato e del Consiglio di Presidenza.
Norme volte a precludere la frammentazione dei Gruppi parlamentari sono poi affiancate da disposizioni che riguardano gli organi del Senato e, segnatamente, la Giunta per il Regolamento, le competenze della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e l'introduzione del Comitato per la legislazione.
Le procedure di Commissione vengono modificate sia per quanto riguarda l'attività legislativa sia per quelle informativa e di indirizzo. Non mancano previsioni concernenti il regime di pubblicità delle sedute, l'ammissibilità e l'ordine di votazione delle proposte emendative in Aula. Le norme concernenti l'organizzazione dei lavori delle Commissioni e dell'Assemblea sono improntate a una riserva di spazio per l'esame istruttorio nei collegi minori e, poi, a un sistema di corsie preferenziali d'esame anche in favore delle iniziative legislative popolari e regionali.
Norme di garanzia per il procedimento legislativo concernono strumenti per il mantenimento dell'omogeneità di materia e l'obbligo di presentazione della relazione tecnica. Infine, si sofferma brevemente sulle nuove previsioni in materia di computo degli astenuti, di sessione di bilancio, di audizioni della Corte dei conti e di riforma del question time.
Conclude, quindi, ribadendo che la proposta illustrata mira a porre in campo un disegno che, sebbene certo migliorabile, si risolve in una coerente ed equilibrata modifica delle regole che presiedono ai lavori del Senato.

Il senatore QUAGLIARIELLO, riconoscendosi nell'illustrazione svolta dal senatore Zanda, conferma la natura sistemica della proposta in titolo, osservando che essa si presenta come ambiziosa, ma anche volta a far fronte ad un contesto caratterizzato da una crisi della politica che assume contorni nazionali, europei e perfino globali. Conferire una nuova forza alla politica - a suo modo di vedere - è un obiettivo che passa per la modifica dei Regolamenti i quali non vanno visti in una superata logica internistica, ma costituiscono, oggi, un decisivo capitolo nella sfida per rafforzare il parlamentarismo. È in questi orizzonti che va ascritto l'intento di rafforzare il ruolo del Governo in Parlamento e, più in generale, la capacità decidente del Senato, tramite le procedure d'urgenza e le corsie preferenziali di cui si è detto.
Complementare a questa direttrice d'intervento è l'incremento della trasparenza e della garanzia nella deliberazione parlamentare, con l'esplicito fine di contenere, nell'ambito del procedimento legislativo, il ricorso all'istituto del maxi-emendamento, ormai da tutti considerato uno strumento perturbativo della dialettica parlamentare. Completa il quadro l'intento di rafforzare la dimensione parlamentare degli istituti di democrazia diretta e offrire forza ed effettività alle prerogative e alle garanzie delle opposizioni in Senato. I modelli di riferimento - prosegue il senatore Quagliariello - non potevano non essere il "sistema Westminster" e, almeno in parte, alcune specifiche componenti del Regolamento della Camera, non senza correttivi che ne migliorino il rendimento alla luce dell'esperienza di questi anni. È questo un profilo volto a stemperare eccessivi tratti di divergenza tra gli impianti regolamentari delle due Camere, così da predisporre un terreno di convergenza che possa preludere, in termini di dialogo futuro, anche alla revisione costituzionale e all'approvazione di una nuova legge elettorale.
Conclude ringraziando il Presidente e la Giunta tutta per la fiducia accordatagli e si dichiara aperto ad accogliere apporti migliorativi sulla proposta che ha contribuito a redigere.

Dopo un breve intervento del PRESIDENTE, che ringrazia i due Senatori intervenuti per l'accurato lavoro e l'esaustiva illustrazione, ha la parola il senatore BELISARIO il quale si sofferma brevemente su un profilo di metodo riservandosi, nel merito, di poter approfondire gli interessanti spunti che emergono dalla proposta di modifica al Regolamento illustrata nella seduta odierna. A suo giudizio, non ci si può esimere dal notare, in primo luogo, che la designazione dei senatori Quagliariello e Zanda rispondeva a logiche di equilibrio tra maggioranza e opposizione che ora sono mutate.
Appare dunque opportuno poter integrare l'opera di redazione della novella regolamentare con l'apporto di Gruppi che non sostengono l'attuale Governo, tanto più che da parte dell'Italia dei Valori, ad esempio, era stata avanzata una proposta di carattere sistematico già negli ultimi mesi del 2008. Sotto il profilo contenutistico, peraltro, il contributo di un membro della Giunta non appartenente all'attuale maggioranza potrebbe consentire un più largo orizzonte di analisi sulle modifiche regolamentari senza determinare soluzioni precostituite in una fase tanto delicata per i processi di riforma.

Il senatore CALDEROLI si domanda se, sul piano del metodo, non sia opportuno avviare un percorso di coordinamento con l'omologo organismo della Camera dei deputati, sul modello di quanto si è fatto in comune, di recente, in materia di trattamenti economici e previdenziali dei membri del Parlamento. Anticipa, quindi, sul piano del merito, ciò che si riserva di poter meglio esplicitare nel seguito dei lavori della Giunta per il Regolamento, e cioè che, a prima vista, alcuni profili, appena sfiorati dalle modifiche regolamentari proposte, meriterebbero di essere attentamente considerati. Cita, in particolare, il tema dei limiti massimi di intervento degli oratori in Senato; l'ipotesi che si proceda ad una redazione delle prassi e delle convenzioni applicative delle procedure parlamentari raccolte in appositi strumenti di consultazione; il problema di un'attenta disamina dei poteri dell'opposizione parlamentare da intendersi alternativamente o in chiave di forza unica oppure in termini di diverse e plurali componenti partitiche. Infine, ritiene si debba pensare al tema, di non trascurabile rilievo, del momento dell'entrata in vigore delle eventuali modifiche regolamentari su cui, in ipotesi, si perverrà ad un accordo.

Il senatore ZANDA interviene brevemente per precisare il suo precedente riferimento al cambio di equilibri politici determinatosi in seguito alla crisi di Governo nell'ultima parte del 2011, affermando che, nella prospettiva delle riforme istituzionali - e quindi di quelle regolamentari - sul Parlamento incombe l'onere di curare i processi riformatori, mentre il Governo non può non svolgere un ruolo di particolare incidenza in materia di politica economica e finanziaria. Si augura che questo scenario di compiti politici gravosi ma, in certo modo, chiaramente ripartiti, possa preludere a una felice stagione di riforme.

Dopo un intervento del senatore QUAGLIARIELLO, volto a precisare che alcuni colloqui sono intercorsi con esponenti dell'altro ramo del Parlamento, dove risulta peraltro che sia in corso d'opera un'attività di redazione di proposte di novella regolamentare, il PRESIDENTE, nel ringraziare tutti i presenti per l'attenzione, preannuncia alla Giunta che il seguito dell'esame del documento illustrato avrà luogo in una seduta da convocare nelle prossime settimane, al fine di procedere alla discussione generale.

La Giunta prende atto. La seduta termina alle ore 16.40.