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COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA
sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato nelle missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui vengono stoccati munizionamenti, nonché le popolazioni civili nei teatri di conflitto e nelle zone adiacenti le basi militari sul territorio nazionale, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico

MARTEDÌ 12FEBBRAIO 2008

14a seduta

Presidenza della Presidente

BRISCA MENAPACE


La seduta inizia alle ore 14,50.



SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

La Presidente BRISCA MENAPACE avverte che sarà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.


Schema di relazione finale sulle risultanze dell’inchiesta svolta dalla Commissione.
(Seguito e conclusione dell’esame)

La PRESIDENTE ricorda che quella odierna è l'ultima seduta della Commissione, in quanto coincidente con la data di scadenza del mandato. Dopo aver espresso il suo rammarico per l'impossibilità di proseguire i lavori, che avrebbe consentito di approfondire alcuni importanti tematiche dell'inchiesta rimaste ancora da approfondire, ringrazia i Vice Presidenti Bulgarelli e Costa e tutti i commissari per la collaborazione costante ed il proficuo contributo offerto ai lavori della Commissione, che ha comunque consentito di arrivare ad alcuni importanti risultati, sintetizzati nello schema di relazione finale in esame.
Chiarisce quindi che il documento tiene conto di gran parte delle proposte di modifica presentate nel termine concordato nella seduta precedente. Si tratta di emendamenti integrativi e migliorativi del testo precedentemente distribuito, recepiti integralmente ovvero mediante una rielaborazione formale. Gli emendamenti rimasti (in tutto dodici, circa un quarto rispetto a quelli pervenuti) non sono sembrati accoglibili, perché in tutto o in parte incompatibili con il testo in esame, di cui auspica l’approvazione con la più ampia convergenza possibile.
Invita pertanto i presentatori a ritirarli, precisando che, in caso contrario, dovranno essere posti in votazione.

Il senatore CASSON (PD-Ulivo) ringrazia la Presidente e gli Uffici per l'impegno profuso nella redazione dello schema di relazione in esame, vista la difficoltà di coordinare il testo precedente con le modifiche proposte.
Con riferimento agli emendamenti da lui presentati e che la Presidente ha ritenuto di non accogliere, accoglie l’invito a ritirarne uno, insistendo per l’accoglimento dei rimanenti, volti a sottolineare, pur in mancanza di dati conclusivi, il potenziale ruolo delle esposizioni ai fattori di rischio nell’insorgenza delle patologie oggetto dell’inchiesta e la necessità di acquisire ulteriori elementi di valutazione sul personale che ha operato nei poligoni militari. Si dichiara infine favorevole alla parte restante del documento.

La PRESIDENTE conferma la propria perplessità, in particolare sull’accoglimento della proposta del senatore Casson circa il ruolo delle esposizioni ai fattori di rischio nell’insorgenza delle patologie oggetto dell’inchiesta, trattandosi di questione non ancora compiutamente accertata. Si rimette comunque alla Commissione, mentre si dichiara favorevole al recepimento delle altre proposte di modifica indicate dal senatore Casson.

Il senatore NIEDDU (PD-Ulivo) ringrazia la Presidente ed i commissari per il prezioso lavoro svolto nel corso dell’inchiesta e rinnova la propria solidarietà alle vittime delle patologie ed ai loro familiari, la cui tutela è stata sempre al centro delle preoccupazioni della Commissione.
Si dichiara quindi favorevole allo schema di relazione finale, del quale richiama sinteticamente i principali aspetti, soffermandosi in particolare sulle difficoltà incontrate nell’inchiesta, relativamente alla carenza di dati e alla conseguente impossibilità di accertare in termini scientifici un rapporto diretto di causa-effetto tra le patologie ed i possibili fattori di rischio, e alle conseguenti iniziative assunte dalla Commissione. Valuta poi favorevolmente l’adozione del criterio di probabilità ai fini della valutazione del rapporto tra patologie e fattori di rischio e del conseguente diritto delle vittime e dei loro familiari ad accedere alle forme di assistenza e di indennizzo previste dalle disposizioni vigenti, che dovrebbero però essere accompagnate anche da specifiche misure di carattere sociale.
Ringrazia infine la Presidente per aver accolto le sue proposte emendative, volte a garantire al personale militare interessato il riconoscimento di tutti i benefici, allorquando non sia possibile escludere espressamente il nesso tra patologie contratte e fattori di rischio, nonché la registrazione della storia sanitaria individuale di ciascuno.

Il senatore BULGARELLI (IU-Verdi-Com) concorda con il senatore Nieddu circa l’esigenza di poter disporre da ora in avanti di dati completi sulla storia sanitaria dei militari che abbiano operato nelle missioni internazionali all’estero.
Conferma il suo giudizio positivo sul lavoro svolto dalla Commissione, nonché il rammarico per il poco tempo a disposizione, che non ha consentito di approfondire, tra le altre tematiche, il ruolo delle possibili concause non è possibile adottare una prevenzione efficace per i soggetti esposti. Si dichiara inoltre pronto a ritirare gli emendamenti da lui presentati qualora venga accolta la proposta di modifica avanzata dal senatore Casson in merito all’impossibilità di esprimere valutazioni sui possibili rischi all’interno dei poligoni militari a causa della mancanza di dati certi, posto che questo segnalerebbe adeguatamente l’esistenza del problema di tutela sia di coloro che lavorano all’interno dei poligoni sia delle popolazioni civili residenti nelle aree adiacenti.

Il senatore RAMPONI (AN) esprime il proprio rammarico per le modifiche recepite nello schema di relazione finale rispetto alla precedente versione illustrata nel corso della precedente seduta. Mentre, infatti, ritiene la precedente versione sostanzialmente “onesta” ed equilibrata, quella attuale gli appare invece più parziale e critica nei confronti del Ministero della difesa, che ha invece mostrato grande spirito di collaborazione. Inoltre, lamenta che non sia stato dato adeguato risalto al fatto che gli esperti interpellati dalla Commissione abbiano escluso espressamente il ruolo dell’uranio impoverito sia nei teatri operativi in cui hanno operato le truppe italiane sia nei poligoni militari in Italia. Anche le segnalazioni sui rischi delle vaccinazioni e sulle necessità dei controlli gli appaiono eccessive, atteso che tali verifiche sono già da tempo svolte da parte degli organi preposti.
Dopo aver evidenziato come la scelta del criterio di probabilità non sia stata formalizzata dalla Commissione, ma si tratti invece di un’impostazione adottata dal Ministero della difesa e trasfusa poi in norma, al fine di consentire alle vittime delle patologie ed ai loro familiari di accedere comunque ai benefici previsti dalle norme vigenti, contesta poi le affermazioni secondo cui i dati sui militari ammalati o deceduti forniti dal Ministro della difesa sarebbero approssimati per difetto. I dati vanno infatti addirittura nella direzione opposta, mentre le affermazioni contenute nello schema potrebbero indurre la falsa opinione che tutti i militari inviati in missione all’estero siano inevitabilmente destinati ad ammalarsi, conclusione errata che potrebbe facilmente essere strumentalizzata anche a fini politici. Infine, esprime alcune perplessità sull’ultima parte delle conclusioni e proposte, relativa alle modalità con cui gli organismi parlamentari d’inchiesta dovrebbero avvalersi di istituti ed enti pubblici di ricerca.

La Presidente BRISCA MENAPACE conferma che la parte relativa al ruolo degli istituti ed enti di ricerca pubblici nell’ambito delle inchieste parlamentari mira a ribadire la necessità che tali organismi, ove interpellati, forniscano consulenze ad hoc , fruibili però nei tempi e nei limiti necessariamente ristretti dell’inchiesta parlamentare.

Il senatore CASSON (PD-Ulivo) precisa che il riferimento all’incompletezza ed alla parzialità dei dati forniti dal Ministro della difesa non intende mettere in dubbio la fondatezza degli stessi, ma solo la loro utilizzabilità dal punto di vista epidemiologico e statistico. Concorda poi con le perplessità espressa dal senatore Ramponi circa il riferimento all’attività degli enti pubblici di ricerca interessati dalle inchieste parlamentari.

La senatrice VALPIANA (RC-SE) ringrazia la Presidente per l’impegno profuso nell’elaborazione dello schema di relazione in esame, che ritiene equilibrato e corretto. Soffermandosi sulla conclusioni della relazione, sottolinea la necessità che si garantisca, attraverso procedure snelle e semplificate, una effettiva possibilità di accesso alle forme di assistenza e di indennizzo, previste dalle disposizioni vigenti, a tutte le vittime ed ai loro familiari, atteso che in molti casi ciò non è stato possibile. Ribadisce quindi l’opportunità di sensibilizzare le autorità sanitarie e militari competenti circa la necessità di accurati controlli in ordine alle vaccinazioni alle quali vengono sottoposti i militari in procinto di partire per le missioni all’estero, specie per quanto concerne gli effetti sul sistema immunitario.
Conferma infine il proprio consenso allo schema di relazione sottolineando come il lavoro della Commissione debba non solo dare una risposta doverosa alle vittime delle patologie ed ai loro familiari ma anche indicazioni per il futuro.

La senatrice RAME (Misto) ringrazia la Presidente e gli Uffici per il lavoro svolto nella stesura dello schema in esame. Pur condividendo il giudizio positivo sull’attività della Commissione, esprime il proprio rammarico per la scarsa partecipazione ai lavori da parte di molti commissari.
Sottolinea la gravità delle tematiche oggetto dell’inchiesta ed i rischi a cui hanno accettato di esporsi molti dei militari che hanno partecipato alle missioni all’estero. A questo riguardo dichiara che l’assunzione dei rischi costituirebbe oggetto di apposita sottoscrizione preventiva richiesta agli interessati.

Il senatore RAMPONI (AN) esclude in modo categorico tale circostanza, invitando la senatrice Rame a documentare la sua affermazione.

La senatrice RAME (Misto) prosegue il suo intervento richiamando altresì le drammatiche difficoltà vissute dalle vittime delle patologie e dai loro familiari: nonostante il ministro Parisi abbia, meritoriamente, rimosso gli ostacoli normativi per consentire loro l’accesso alle forme di assistenza e di indennizzo, sono ancora troppi coloro che attendono una risposta o che hanno ricevuto solo cifre irrisorie.
Pur dichiarando il proprio favore allo schema di relazione finale proposto dalla Presidente, sollecita l’accoglimento di alcune proposte emendative a sua firma che ribadiscono la necessità di un approfondimento degli studi epidemiologici sugli effetti nocivi dell’uranio impoverito, sia nei poligoni militari, sia nei teatri di guerra all’estero.

Il senatore BODINI (PD-Ulivo) osserva che le indicazioni contenute negli emendamenti proposti dalla senatrice Rame sull’esigenza di un approfondimento degli studi epidemiologici nelle materie oggetto dell’inchiesta sono in effetti già recepite adeguatamente nel testo della relazione finale. Peraltro, tale esigenza di approfondimento emerge chiaramente anche dai dati forniti dal Ministro e richiamati nella stessa relazione.
Si dichiara quindi favorevole al documento, osservando però l’opportunità di attenuare il riferimento all’adozione del criterio di probabilità ai fini della valutazione del rapporto tra patologie e fattori di rischio. Pur comprendendone la finalità, sottolinea infatti che si tratta di un criterio non esatto dal punto di vista scientifico, atteso che dovrebbe essere accompagnato di una valutazione del livello di probabilità del rischio che non appare al momento possibile.

La senatrice PISA (SDSE) dichiara il voto favorevole allo schema di relazione, che offre, a suo avviso, un quadro corretto del lavoro svolto dalla Commissione e avanza importanti e puntuali indicazioni per il futuro. Richiama in particolare, la possibilità del personale militare interessato di accedere ai benefici previsti dalle disposizioni vigenti anche in assenza della dimostrazione di un rapporto diretto tra patologie e fattori di rischio, sulla base del principio di probabilità destinato a divenire di precauzione. Sottolinea che si tratta di un criterio utilizzato correntemente nell’ordinamento in rapporto ad altre fattispecie e che può quindi trovare applicazione anche con riferimento alle patologie oggetto dell’inchiesta. Ringrazia poi la Presidente per aver recepito nel testo in esame molte delle proposte emendative da lei presentate congiuntamente alla senatrice Valpiana, con particolare riguardo a quelle che raccomandano l’adozione di adeguate forme di prevenzione a favore del personale militare e civile operante nei teatri bellici all’estero.

Il senatore AMATO (FI), pur esprimendo anch’egli apprezzamento per il proficuo lavoro svolto dalla Commissione, dichiara di condividere le riserve avanzate dal senatore Ramponi sul nuovo testo dello schema di relazione finale, presentato nella seduta odierna. Sottolinea, in particolare, il tono, a suo avviso inutilmente ed ingiustamente polemico, adottato in taluni passaggi nei confronti del Ministero della difesa, laddove quest’ultimo si è sempre dimostrato corretto e collaborativo. Condivide, inoltre, l’analisi del senatore Ramponi circa il rischio di strumentalizzazioni politiche a cui potrebbero prestarsi talune affermazioni, specialmente allorquando il Parlamento dovrà esaminare il provvedimento di rifinanziamento delle missioni internazionali all’estero.

La presidente BRISCA MENAPACE ringrazia tutti i senatori intervenuti per il proficuo contributo offerto ai lavori, ed esprime convinto dissenso nei riguardi di eventuali strumentalizzazioni, che sarebbero particolarmente gravi in considerazione della delicatezza e del dramma umano che sottendono le tematiche dell’inchiesta.
Infine, accertata la presenza del numero legale, pone in votazione il documento in titolo, integrato con le proposte di modifica scaturite nel corso del dibattito.

La Commissione approva quindi il documento (con l’astensione dei senatori Ramponi, Amato e Lorusso), conferendo altresì mandato alla Presidente di effettuare il coordinamento finale.


Schema di delibera sulla pubblicazione finale degli atti
(Esame)

La PRESIDENTE illustra uno schema di delibera sulla pubblicazione degli atti, ai sensi dell’articolo 21 del Regolamento interno della Commissione.

Non essendovi iscritti a parlare, posto ai voti, è approvato lo schema di delibera (il cui testo è pubblicato in calce al presente resoconto sommario).


La seduta termina alle ore 16,15.


DELIBERA SULLA PUBBLICAZIONE FINALE DEGLI ATTI


La Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato nelle missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui vengono stoccati munizionamenti, nonché le popolazioni civili nei teatri di conflitto e nelle zone adiacenti le basi militari sul territorio nazionale, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico delibera di rendere pubblici:

a) gli atti e i documenti d’archivio formati o acquisiti dalla Commissione nel corso dell’inchiesta;

b) gli elaborati prodotti dai commissari e dai collaboratori della Commissione;

ad eccezione di quelli sui quali la Commissione abbia posto un vincolo di segretezza o di riservatezza ovvero che riguardino dati sensibili.

La Commissione dà mandato all’Ufficio di segreteria della Commissione di dare corso alla presente delibera, provvedendo al successivo versamento all’Archivio storico del Senato della Repubblica.

La Commissione stabilisce che sia data la più ampia diffusione, anche attraverso il sito Internet del Senato, ai resoconti stenografici delle sedute (ad eccezione di quelle per le quali permanga un vincolo di segretezza o di riservatezza) ed alla relazione finale, nonché all’indice generale dei documenti formati o acquisiti dalla Commissione.