SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XIV LEGISLATURA --------------------

3a Commissione permanente
(AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE)


47a seduta: giovedì 18 aprile 2002, ore 15


ORDINE DEL GIORNO

PROCEDURE INFORMATIVE

I. Indagine conoscitiva sul funzionamento delle istituzioni finanziarie internazionali: audizione del Sottosegretario per gli affari esteri sugli esiti della Conferenza di Monterrey e sulla preparazione del Vertice di Johannesburg.

II. Interrogazione.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Esame, ai sensi dell'articolo 139-bis del Regolamento, degli atti:
1. Schema di riparto delle somme iscritte nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri relative a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi per l'esercizio finanziario 2002. - Relatore alla Commissione PROVERA.
(Previe osservazioni della 5ª Commissione)
(Parere al Ministro degli affari esteri, ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448)
(n. 90)

2. Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente "Modifiche ed integrazioni al regolamento emanato con il decreto del Presidente della Repubblica 11 maggio 1999 n. 267, recante norme per l'individuazione degli uffici di livello dirigenziale generale, nonché delle relative funzioni, dell'Amministrazione del Ministero degli affari esteri". - Relatore alla Commissione PIANETTA.
(Previe osservazioni della 1ª e della 5ª Commissione)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell'articolo 4, comma 5, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 e dell'articolo 17, comma 4-bis, della legge 23 agosto 1988, n. 400)
(n. 95)

INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO

VIVIANI, TONINI, ANGIUS, BUDIN, DE ZULUETA, MARTONE, DANIELI Franco. – Al Presidente del Consiglio dei ministri e Ministro degli affari esteri. – Premesso che:
in Madagascar dal dicembre scorso, da quando si è tenuto il primo turno delle elezioni presidenziali, si svolge un braccio di ferro tra l’opposizione, che dichiara di aver già vinto le elezioni con il suo candidato, M. Ravalomanana, e il governo del presidente uscente D. Ratsiraka che, appellandosi a una sentenza della corte suprema, esige che si tenga il secondo turno delle elezioni stesse;
i risultati elettorali ufficiali proclamati in gennaio, nonostante i numerosi brogli elettorali accertati e denunciati dagli oppositori di Ratsiraka, dichiaravano il 46,21 per cento di voti a Ravalomanana contro il 40,89 per cento a Ratsiraka;
da tre mesi il Madagascar è in lotta «non violenta» per difendere l’esito delle elezioni del 16 dicembre e per ribellarsi al dittatore Didier Ratsiraka che da 25 anni opprime il paese con tutti i mezzi possibili, mantenendolo nella paura;
dietro lo scontro politico premono tradizionali contrapposizioni etniche (maggioranza Merinos contro altre 17 entità etniche, minoranza cristiana contro maggioranza musulmana), regionali (la capitale Antananarivo, gli altipiani e le aree costiere), sociali (ristrette élite privilegiate contro una gran maggioranza della popolazione, mai uscita dalla povertà in 40 anni d’indipendenza); intanto, il paese è paralizzato e vede aggravarsi le proprie difficoltà economiche;
il clima di tensione sociale appare molto forte: ogni giorno migliaia di persone manifestano in favore e in difesa del presidente Ravalomanana e in azioni di polizia e in scontri di piazza si sono già avuti numerosi morti;
la comunità internazionale è rimasta inerte e disinteressata rispetto a questi avvenimenti e della tragedia che sta vivendo il Madagascar non parla quasi nessuno (giornali, radio e TV), mentre sempre più forte avanza il rischio dell’esplosione di una guerra civile, si chiede di sapere:
quale sia l’attuale situazione nel paese malgascio e quali iniziative urgenti nelle sedi internazionali e comunitarie siano state intraprese per l’affermazione della legalità e per il rispetto dei diritti umani;
quali iniziative intenda assumere il Governo sia in senso bilaterale che multilaterale per promuovere sanzioni cosiddette «intelligenti», come è avvenuto nel caso dello Zimbabwe, e per assicurare la presenza sul territorio di osservatori internazionali ed europei.
(3-00382)