DIFESA (4a)

MERCOLEDI' 7 GIUGNO 2000

226a seduta
Presidenza del presidente
DI BENEDETTO


Intervengono il ministro della difesa Mattarella, il sottosegretario di Stato per lo stesso Dicastero Minniti e il Capo di Stato Maggiore per la difesa, generale Arpino.


La seduta inizia alle ore 15.


PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'audizione, ai sensi dell'articolo 47 del Regolamento, del Capo di Stato Maggiore della Difesa in relazione allo schema di decreto legislativo concernente disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 28 novembre 1997, n. 464, recante riforma strutturale delle Forze armate.

Riprende l'audizione, sospesa al termine della seduta di ieri.

Il generale ARPINO integra brevemente la sua esposizione di ieri, soffermandosi nel dettaglio sugli Arsenali di Messina e della Maddalena il cui termine ad quem per la chiusura (di cui al decreto n. 459) è spostato al 31 dicembre 2004. Precisa che la realtà arsenalizia di Messina ha un futuro concreto legato alla manutenzione del naviglio minore della Marina e che comunque la città di Messina continuerà a caratterizzarsi per la presenza anche di altri Comandi, come quello della brigata Aosta. Le motivazioni invece che portarono la Maddalena ad essere sede del comando militare marittimo autonomo della Sardegna (assieme a Cagliari) appaiono oggi del tutto superate per le non adeguate potenzialità di ormeggio e di supporto logistico generale.
Rende altresì noto che il personale civile, altrove impiegato, sarà nella maggioranza dei casi reimpiegato entro 30 chilometri dall'attuale sede.

Il senatore MANCA, apprezzate la costante presenza in Commissione del Governo al massimo livello e l'impostazione di altro profilo enunciata nella seduta di ieri, chiede di sapere quale sia l'attenzione riservata alle Scuole di Formazione dell'Aeronautica militare: paventa infatti per quella Forza armata una ingiustificata, minore attenzione rispetto alle analoghe Scuole delle altre Forze armate. Si sofferma quindi sulla scarsa attenzione rivolta alla qualità di vita dei militari sul luogo di lavoro e sui notevoli problemi scaturenti dai periodici trasferimenti delle rispettive famiglie. Teme infine che lo schema in esame si discosti troppo dalle linee portanti del decreto n. 464, al quale, nelle intenzioni originarie del legislatore, si dovevano apportare ritocchi e non una profonda rimeditazione, come invece si sta profilando.

Il senatore PALOMBO, scusatosi con i colleghi per la sua assenza all'ufficio di presidenza di ieri, chiede di sapere quali siano state le determinazioni assunte.

Il PRESIDENTE ricorda che si decise di modificare l'ordine del giorno dell'odierna seduta, inserendo al primo punto il seguito dell'audizione in corso, con l'auspicio di concludere quanto prima l'esame dei due schemi di decreti all'ordine del giorno - e precisamente quello sui contributi della Difesa da assegnare a favore di enti ed altri organismi per l'anno 2000 e quello concernente le disposizioni correttive ed integrative del decreto n. 464 del 1997- e comunque entro il termine per l'emissione dei pareri.

Il senatore PALOMBO invita, quindi, a considerare con la massima attenzione lo schema di decreto per il quale si sta effettuando l'audizione. E' infatti in discussione un provvedimento di fondamentale importanza per l'avvenire delle Forze armate ed esso necessita di ponderati approfondimenti. Chiede poi al generale Arpino di sapere quali siano i profili di compatibilità fra lo schema di decreto in discussione e l'emananda legge, attualmente in esame alla Camera dei deputati, soppressiva del servizio di leva: paventa, in altre parole, il rischio di vuoti organizzativi e carenze di organico a causa di un non sincronico sovrapporsi fra normative così diverse fra loro, giacché il decreto n. 464 come modificato presuppone un bacino di afflusso costante in forza anche del servizio di leva mentre la futura legge presuppone, al contrario, esclusivamente il servizio militare volontario. Lo schema di decreto, insomma, appare in anticipo rispetto alla futura legge, in corso di esame presso l'altro ramo del Parlamento (e che implica la soppressione di tutti gli Uffici leva). Appare poi discutibile alla luce della legge n. 25 del 1997 sull'unificazione dei vertici, ipotizzare sei comandi territoriali (due per ogni forza armata) oltre ad una serie di comandi ed enti per le attività di supporto. Sarebbe invece opportuno inserire il termine interforze per ogni tipo di attività logistica (a cominciare da quella sanitaria). Chiede altresì di sapere quale sarà in avvenire la gestione dei trasferimenti del personale, che è penalizzato da spostamenti che incidono pesantemente sulla vita dell'intero nucleo familiare.

Il senatore NIEDDU, ringraziati gli esponenti del Governo per la loro gradita presenza, esordisce chiarendo che non è suo intendimento mettere in discussione l'asse portante sia del decreto n. 464, sia dello schema di modifica, attualmente all'esame. Al contrario, sottolinea la scarsa sensibilità mostrata verso le esigenze dell'intera Sardegna. Alla Maddalena dovrebbe - nelle intenzioni del Governo - aver luogo il declassamento dell'infermeria autonoma a mera infermeria di corpo; l'attuale Nucleo logistico della Marina dovrebbe altresì essere assorbito dalla scuola sottufficiali come pure il centro telecomunicazioni. Lamenta anche l'assorbimento della base navale di appoggio operativo. Invita quindi a tener conto che le cifre relative alla Maddalena, apparentemente di poco conto, sono invece di grande impatto, considerata la dimensione globale dell'insediamento della Marina in quell'isola.
Auspica pertanto un profondo ripensamento da parte delle competenti autorità.

Il senatore TABLADINI ritiene che la trasformazione delle Forze armate in professionali impone una precisa riflessione, e in particolare se non ci si esponga a rischi controproducenti sul piano della tenuta democratica delle medesime.

Il senatore PELLICINI ricorda che la sua parte politica è sempre stata favorevole all'introduzione del servizio volontario, ma, in relazione alla paventata drastica riduzione delle gloriose truppe alpine, chiede di sapere cosa si preveda per evitare tagli che colpirebbero quel corpo d'élite dell'Esercito del quale l'Italia va orgogliosa.

Il relatore GIORGIANNI, riprese le parole del collega Palombo, auspica che venga approfondita la tematica della compatibilità fra l'ipotizzata riorganizzazione delle Forze armate e la imminente cessazione dell'afflusso di giovani di leva. Chiede di sapere quale sia la precisa collocazione dell'Ispettorato per il reclutamento e le forze di completamento e paventa in taluni rinvii, menzionati dal generale Arpino, il rischio di un differimento nel tempo di chiusure già decise aprioristicamente.

Il senatore LORETO, condivisa l'impostazione di fondo del dibattito, pone all'attenzione in termini problematici alcuni aspetti di dettaglio, relativi a mutamenti di rotta che sembrano introdotti con il provvedimento in titolo alla linea di sviluppo scaturente dalla legge delega del 1995 e dal relativo decreto n. 464 del 1997. Il compromesso, faticosamente raggiunto con il decreto del 1997, sembra essere scalfito da alcune soluzioni attualmente prospettate, come ad esempio in ordine all'insediamento di un reparto dell'Aeronautica militare a Martina Franca. Teme cioè la mancanza di indicazioni condivisibili a sostegno delle novità che si intendono introdurre al decreto del 1997.

Replica agli intervenuti il generale ARPINO, citando le cifre relative al numero del personale civile coinvolto nei provvedimenti di soppressione e alle modalità di reimpiego dei medesimi. Con riferimento all'organizzazione sanitaria fa presente che si è provveduto a valorizzare le strutture destinate al sostegno delle forze operative e di proiezione realizzando economie di scala. Il processo di semplificazione adottato riduce le attuali ridondanze mediante la riconfigurazione degli enti preesistenti. Con riferimento al problema degli alloggi del personale prende spunto dall'illegittima occupazione degli alloggi di servizio da parte degli utenti senza titolo: il recupero forzoso avviene esclusivamente su specifica autorizzazione del Gabinetto, in particolare del Sottosegretario competente.
Ricorda altresì che lo sviluppo della Difesa a livello europeo impone determinate accelerazioni nella struttura delle Forze armate italiane. Specifica poi che il decreto n. 464 era stato redatto mentre era vigente un regime misto, per cui le Forze armate si alimentavano con un duplice afflusso, la leva e la scelta volontaria: le attuali modifiche scaturiscono invece dall'opzione che sospende il gettito della leva e presuppone un flusso di personale proveniente solo dai volontari. In relazione infine all'annoso problema degli alloggi di servizio illegittimamente occupati da utenti senza titolo, sottolinea che a nulla sono valse le innumerevoli pressioni esercitate dagli Stati Maggiori sul Gabinetto del Ministro per la revoca della sospensiva; fa presente che l'assenza dei proventi derivanti dall'alienazione del patrimonio abitativo non più utile alle esigenze della Difesa, non ha permesso all'amministrazione di costruire e/o acquisire sul mercato nuovi alloggi di servizio. Aggiunge che inoltre la percentuale prevista dalla legge n. 724 del 1994 (20% del 50% delle riassegnazioni dei canoni di concessione) è risultata irrisoria tanto da consentire interventi di modesta entità e non di ampio respiro.

Il relatore GIORGIANNI ricorda che in un recente passato le osservazioni espresse e le condizioni poste dalla Commissione difesa non erano state tenute nella dovuta considerazione in sede di emanazione dei decreti legislativi e paventa soluzioni-tampone che differiscono nel tempo decisioni che sembrano essere state assunte da tempo, cioè anteriormente al vaglio parlamentare.

Il PRESIDENTE ringrazia il generale Arpino per il contributo reso ai lavori della Commissione e dichiara chiusa l'audizione.

La seduta termina alle ore 16,30.