DIFESA (4a)

MARTEDÌ 26 NOVEMBRE 1996


34a Seduta

Presidenza del Presidente
GUALTIERI

Interviene il Sottosegretario di Stato per la difesa Brutti.

La seduta inizia alle ore 15,20.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
(A007 000, C04a, 0030o)

Il presidente GUALTIERI sollecita i gruppi di maggioranza e di opposizione a designare i rispettivi rappresentanti nel Comitato che dovrà valutare i fenomeni di corruzione all'interno delle Forze armate, come stabilito dall'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi nella riunione del 13 novembre scorso.

IN SEDE CONSULTIVA
(1706) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 1997 e bilancio pluriennale per il triennio 1997-1999, approvato dalla Camera dei deputati
-(Tabb. 12, 12-bis e 12-quater) Stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 1997 e relative Note di variazioni
(1705) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1997), approvato dalla Camera dei deputati
(1704) Misure di razionalizzazione della finanza pubblica, approvato dalla Camera dei deputati
(Rapporto alla 5a Commissione per i disegni di legge nn. 1705 e 1706; parere alle Commissioni 5a e 6a riunite per il disegno di legge n. 1704. Seguito dell'esame congiunto e rinvio; disgiunzione dell'esame del disegno di legge n. 1704)

Riprende l'esame congiunto sospeso nella seduta del 21 novembre scorso.

Il presidente GUALTIERI ricorda che nella seduta precedente sono state svolte le relazioni sui documenti di bilancio e sul disegno di legge collegato alla manovra finanziaria; la seduta di oggi sarà quindi dedicata alla discussione generale sui suddetti provvedimenti, mentre domani potrà avere inizio l'esame degli eventuali ordini del giorno ed emendamenti per la cui presentazione il termine è stato fissato alle ore 19 di oggi martedì 26 novembre.

Si apre quindi la discussione generale.

Il senatore PALOMBO rileva che il progetto di bilancio della difesa per il 1997 reca una considerevole riduzione di risorse per la funzione difesa pari a circa 133 miliardi, mentre è previsto un incremento pari a 400 miliardi per le spese di investimento. Tale scelta compiuta dal Governo ha comportato l'adozione di misure molto penalizzanti per il personale militare, come il blocco della ausiliaria e la riduzione del numero degli ausiliari nelle forze dell'ordine ed in particolare nei Carabinieri. Tale misura non mancherà di incidere negativamente sull'espletamento dei loro compiti, condizionandone fortemente la funzione di controllo sul territorio. Forti perplessità suscita inoltre la cosiddetta regionalizzazione del servizio militare, contenuta nel disegno di legge collegato alla manovra finanziaria; la norma prevede in sostanza che il servizio deve essere prestato il più vicino possibile alla residenza e comunque non oltre cento chilometri da essa, senza considerare le esigenze operative e strategiche delle Forze armate. Si tratta quindi, a suo avviso, di misure difficilmente applicabili e comunque fortemente penalizzanti per l'efficienza dello strumento militare.
Il senatore Palombo critica poi l'eccessivo ricorso alla delega legislativa per la revisione della normativa in materie particolarmente delicate quali il reclutamento, lo stato giuridico, l'avanzamento degli ufficiali, la revisione del trattamento previdenziale e la normativa sul servizio di leva. In conclusione rileva che la manovra finanziaria, per quanto riguarda il comparto difesa, avrebbe dovuto tener conto delle esigenze relative al nuovo modello di difesa e invece presenta un tale tasso di improvvisazione e di scarsa comprensione per le necessità del settore che spinge la sua parte politica a manifestare un avviso fortemente contrario.

Il senatore MANCA, dopo aver ringraziato i relatori per l'approfondita valutazione dei provvedimenti all'esame della Commissione e il Ministro per aver fornito un'utile chiave di lettura del bilancio della difesa per il 1997, afferma di condividere in gran parte le considerazioni testè espresse dal senatore Palombo sulla manovra finanziaria relativa al comparto della difesa.
L'oratore rileva che la costruzione del bilancio per la difesa non ha rispettato la logica che veniva seguita fino agli anni '90 in Italia per individuare le risorse necessarie a garantire l'efficacia e l'efficienza dello strumento militare. Tale metodologia prevedeva che si procedesse ad un esame del quadro di riferimento geo-politico e della sua evoluzione, al calcolo dei rischi connessi ai teatri di interesse del paese, all'approfondimento alle modificazioni intervenute in tema di sicurezza in ambito europeo transatlantico e nazionale e infine alla individuazione degli obiettivi dello strumento militare. In base quindi alla valutazione dei suddetti elementi, venivano individuate le risorse finanziarie relative. Deve rilevare che la valutazione dei suddetti elementi dovrebbe comportare non una riduzione, ma piuttosto un ampliamento delle esigenze da fronteggiare, attribuendo compiti più differenziati e certamente meno prevedibili dello strumento militare, con un incremento quantitativo e qualitativo delle unità operative; in realtà si registra una tendenza alla riduzione delle stesse e ciò a causa delle difficoltà economiche che affliggono quasi tutti i paesi industrializzati.
Il senatore Manca rileva che una efficace programmazione e pianificazione delle spese per la difesa deve tener conto non soltanto della realtà di bilancio nazionale ma anche di quanto i principali partners europei destinano alle rispettive Forze armate, per assicurare in tal modo credibilità politico-militare in campo internazionale al nostro paese. L'incidenza delle spese per la difesa sul prodotto interno lordo in Italia nel 1995 - ultimo anno per il quale sono disponibili dati consolidati - era pari all'1,05 per cento, mentre nello stesso anno la Francia ha destinato il 2,23 per cento, la Germania l'1,43 per cento e la Gran Bretagna il 2,96 per cento. Anche i dati sulle spese per la difesa procapite per abitante evidenziano che l'Italia è il fanalino di coda rispetto ai suddetti partners europei. Riguardo poi alla qualità della spesa, la situazione non cambia. Infatti sempre con riferimento al 1995 l'Italia destinava 57,5 milioni di lire per militare, la Francia circa 131 milioni, la Germania circa 156 milioni e la Gran Bretagna circa 204 milioni. I suddetti dati rilevano quindi che la politica di bilancio per la difesa ha ridotto in modo preoccupante il grado di credibilità operativa delle nostre Forze armate e impone di assumere provvedimenti volti ad ampliare la spesa procapite per militare, sia incrementando la quantità di risorse, sia riducendo il personale militare. Essendo peraltro molto difficile operare in modo radicale sulla dimensione delle nostre Forze armate, occorrerebbe prevedere piuttosto un incremento delle risorse destinate alla difesa destinando circa 15.000 miliardi annui per il funzionamento e 7.000 miliardi per le spese di investimento, con un fabbisogno complessivo per la funzione difesa pari a 22.000 miliardi equivalenti all'1,16 per cento del PIL. Poichè peraltro per il 1997 sono state destinate al settore investimento risorse sensibilmente inferiori a quelle che egli ritiene ottimali, occorrerebbe ipotizzare per i prossimi esercizi finanziari un progressivo incremento di circa 500 miliardi all'anno fino al 2001. Ribadisce quindi che sarebbe opportuno per i prossimi esercizi finanziari avere sempre un riferimento puntuale al PIL per le risorse assegnate alla difesa; ciò darebbe più stabilità e certezza di programmazione.
In conclusione il senatore Manca ritiene che vada senz'altro perseguito, pur tenendo conto dell'esigenza di contenere le spese dello Stato, un diverso dimensionamento delle spese per le Forze armate, non solo per restituire credibilità operativa al nostro apparato militare, ma anche per evitare i pericoli connessi ad una carenza di progettualità finanziaria in materia di pianificazione e programmazione. Per le suddette considerazioni la sua parte politica esprime parere contrario sui provvedimenti in titolo. Preannuncia inoltre la presentazione di un emendamento volto a incrementare i capitoli relativi all'ammodernamento e di altre proposte di modifica sul disegno di legge collegato alla finanziaria.

Il senatore PELLICINI, nel dare atto a tutte le forze politiche di un atteggiamento costruttivo per risolvere i problemi del settore della difesa, deve rilevare che esso è spesso frustrato dalla volontà del Governo di conservare l'attuale sistema che ha da tempo mostrato le sue carenze. Di fronte invece alla mutazione del quadro geo-politico internazionale e all'incremento dell'impegno richiesto all'Italia in operazioni di peace-keeping, occorrerebbe procedere decisamente alle riforme strutturali che consentano di garantire all'Italia uno strumento militare adeguato ed efficiente. Si è data invece priorità anche in Parlamento a tematiche quali l'obiezione di coscienza che, in questo quadro, non sono certamente le più urgenti. Il Governo peraltro nella definizione della manovra finanziaria per il settore della difesa non ha tenuto conto degli obiettivi posti nel nuovo modello di difesa.
Il senatore Pellicini chiede quindi che tutte le Forze politiche si impegnino ad avviare finalmente una stagione di riforme per le Forze armate, pena la perdita di credibilità a livello internazionale.

Il senatore UCCHIELLI si congratula per la chiarezza e la puntualità con cui il Ministro ha illustrato le novità che caratterizzano il bilancio della difesa per il 1997 e ringrazia i relatori per l'approfondita relazione sui provvedimenti all'esame della Commissione. Rileva che lo stato di previsione per la difesa va valutato nel contesto, tenendo conto dell'esigenza di contenere le spese nel comparto pubblico per procedere più decisamente verso il risanamento dei conti dello Stato. Nonostante tali difficili condizioni finanziarie le risorse destinate alla difesa sono sostanzialmente analoghe a quelle previste per lo scorso esercizio finanziario, con una apprezzabile opera di riqualificazione della spesa che ha consentito di incrementare di 400 miliardi le spese per l'investimento. Sono state inoltre avviate rilevanti riforme strutturali che non mancheranno di consentire ulteriori risparmi di spesa; a questo proposito non ritiene che possa essere criticato il ricorso alle deleghe legislative che indubbiamente consentono di accelerare i tempi per la revisione di normative ormai superate. Le forze politiche potranno poi valutare se ridurre il numero delle deleghe contenute nel disegno di legge collegato, ma occorre essere consapevoli che vanno garantiti al Governo gli strumenti per procedere decisamente verso la modernizzazione dello Stato. Del resto il Parlamento ha già potuto intervenire efficacemente su materie particolarmente rilevanti per migliorare le prestazioni delle Forze armate, come la riforma sui vertici militari che attende soltanto la definitiva approvazione da parte dell'Assemblea del Senato.
La Commissione difesa ha inoltre già approvato la riforma della disciplina sull'obiezione di coscienza e il Governo ha preannunciato la presentazione di un disegno di legge per l'istituzione del servizio civile. E' stato poi già approvato dal Senato il disegno di legge n. 1034 anch'esso collegato alla manovra finanziaria che reca alcune disposizioni per consentire ai giovani, una volta garantito il necessario contingente di leva di chiedere di prestare il servizio civile presso l'Amministrazione dei beni culturali e il corpo dei vigili del fuoco. Si tratta quindi di un complesso di interventi sul comparto della difesa che non mancheranno di esplicare benefici effetti sulla funzionalità dello strumento militare.
Il senatore Ucchielli in conclusione esprime parere favorevole sui documenti di bilancio proposti dal Governo e sul disegno di legge n. 1704.

L'esame complessivo dei documenti di bilancio presentati dal Governo non consente certo, ad avviso del senatore DOLAZZA, di rinvenire quei contenuti di ottimizzazione e razionalizzazione della spesa militare che sarebbero invece urgentemente necessari.
Sono innumerevoli, prosegue il senatore Dolazza, gli esempi che continuano a dimostrare il contrario; basti pensare al programma dell'Eurofighter, che finirà per assorbire ben 20 mila miliardi e che porterà in linea di volo macchine ormai obsolete, al velivolo AMX che ha dato prova di grave inaffidabilità, al costosissimo prototipo di elicottero EH-101, alla sfortunata serie del carro Ariete, alla stessa errata decisione di spendere ben 2.500 miliardi per l'adeguamento di apparecchi da tempo obsoleti quali sono gli F-104.
Il senatore Dolazza lamenta poi che la maggioranza non abbia voluto prendere in considerazione le proposte formulate dalla Lega Nord in materia di obiezione di coscienza; con esse, respingendo seduzioni elettoralistiche cui invece altre forze politiche sono sensibili, si intendeva valorizzare ed orientare il fenomeno dell'obiezione con lo scopo di potenziare le risorse umane a disposizione della protezione civile.
Rilevata poi una sorta di sudditanza, che sembra albergare anche in molti parlamentari, nei riguardi dell'Arma dei carabinieri la quale vede pressochè regolarmente accolte in sede legislativa tutte le sue richieste, il senatore Dolazza sostiene che le decisioni in materia di armamenti vengono sistematicamente prese in ossequio ai voleri e alle esigenze dell'apparato industriale che alimenta lo sviluppo di programmi inutili e l'acquisto di materiale scadente e pericoloso, adatto forse alle parate ma certo incapace di fornire protezione e sicurezza ai nostri militari.
Richiamata poi l'attenzione sugli effetti negativi che l'attuale legislazione in materia di export di armi comporta per le nostre imprese del settore e messo in guardia sui pericoli cui sarebbero esposti i nostri reparti impiegati in Bosnia in caso di rapido ripiegamento, il senatore Dolazza auspica un drastico cambiamento nel sistema della negoziazione contrattuale che va finalmente aperto senza restrizioni al libero mercato.
Da ultimo desidera sollecitare nuovamente il rappresentante del Governo a fornire i dati relativi al numero degli ufficiali dei carabinieri che risultano a tutt'oggi inquisiti.

Il senatore DANIELI, rilevato che in ogni caso, al di là di sporadici e assai circoscritti episodi, l'Arma dei carabinieri continua ad essere uno dei pilastri della nostra Repubblica, giudica il bilancio del Difesa assolutamente inadeguato a contrastare il degrado strutturale che devono quotidianamente affrontare quanti servono la nazione nelle Forze armate. Si continua a perdere tempo, prosegue il senatore Danieli, con argomenti di contorno e comunque non attinenti in via primaria al ruolo e alle funzioni del nostro strumento militare, per il quale occorre una profonda revisione sia qualitativa che quantitativa.

Per il senatore SEMENZATO, dopo la fine della guerra fredda, è in crisi in tutto il mondo il ruolo e l'identità stessa delle Forze armate; ne è testimone la stessa evoluzione della NATO, come il travaglio profondo attraversato dall'ONU la cui funzione di mantenimento della pace ha subito lo scacco sia nella ex-Jugoslavia che in Somalia.
Le nostre stesse Forze armate, prosegue il senatore Semenzato, le cui prospettive di fondo non sono ancora definite, poichè non è chiaro un disegno coerente di politica della sicurezza, si confrontano oggi con documenti di bilancio ove sono prevalenti, a suo avviso, gli elementi di continuità a scapito di quelli di innovazione, con il rischio di perpetuare modelli caratterizzati da ampi spazi di inefficienza e di spreco.
Sembra infatti che invece di riorganizzare le Forze armate sulla base delle scarse risorse disponibili, si voglia continuare ad erogare risorse senza chiarezza di obiettivi, con la velleità di svolgere ruoli di media potenza che suscitano perplessità. Si tratta di preoccupazioni fondate, se è vero che ci si accinge a potenziare i mezzi aeronavali da un lato e a proseguire una massiccia opera di acquisizione di carri dall'altro.
La sua parte politica, che giudicherebbe positiva una pausa di riflessione su tutto l'insieme delle spese militari, si augura quindi che il Governo voglia affrontare la questione dando forti segnali di inversione di tendenza, anche per restituire al Parlamento un ruolo primario e centrale nelle decisioni che riguardano la Difesa.
Il senatore Semenzato chiede poi che siano forniti adeguati elementi di conoscenza sugli ampliamenti in atto in molte delle nostre basi militari e che si affrontino anche, con la predisposizione di adeguate garanzie, i gravi disagi imposti a molte popolazioni dalla presenza delle basi: si pensi alla base navale statunitense della Maddalena, dove sembra essere assai alto il rischio di inquinamento radioattivo.

Il senatore LORETO desidera innanzitutto sottolineare che il bilancio della Difesa si inquadra non solo nel più ampio contesto della manovra di risanamento del bilancio pubblico, ma coincide anche con profondi mutamenti intervenuti nella concezione della sicurezza da una lato e nell'atteggiamento dell'opinione pubblica dall'altro.
Per quanto riguarda per esempio il servizio di leva, è ormai una acquisizione del patrimonio comune dell'opinione pubblica l'esigenza non solo di concentrare i periodi di addestramento ma soprattutto di valorizzare tutte le opportunità formative. In tal modo le Forze armate, che anche in passato sono state occasione di crescita civile e sociale, potranno continuare a svolgere in forme diverse tale vitale funzione, a fianco e in integrazione di altri strumenti di comunicazione e di integrazione sociale.
Ad avviso del senatore Loreto i documenti di bilancio, per quanto riguarda la materia della Difesa, sembrano rispecchiare in modo coerente ed equilibrato tale contesto, inserendo sia pure con opportuna gradualità evidenti elementi di discontinuità e di innovazione.
Infatti, di fronte alla sostanziale invarianza degli stanziamenti previsti per quest'anno rispetto all'esercizio finanziario precedente, si assiste ad una incisiva riallocazione delle risorse, incrementando di circa 400 miliardi, pari al 10 per cento del totale, le spese per investimento e dando luogo ad una vera e propria inversione di tendenza, che si accompagna, del resto, ad una forte riduzione delle spese per il personale, conseguita attraverso provvedimenti assai incisivi ma certamente necessari.
Vanno altresì giudicate positivamente le misure rivolte a rendere più appetibile lo stesso servizio di leva e quelle destinate a favorire la formazione di un'ampia base di volontari, secondo un graduale approccio all'attuazione del Nuovo modello di difesa in tempi finalmente più determinati e concentrati.
Il senatore Loreto, nel giudicare quindi con soddisfazione l'insieme delle misure che finiscono di fatto per arricchire la gamma dei modi in cui i giovani cittadini possono servire il Paese, sottolinea positivamente il criterio, introdotto nella delega per il riordino delle carriere degli ufficiali, che prevede modalità di integrazione con le strutture militari sovranazionali cui aderiamo.
Il giudizio quindi della sua parte politica è largamente positivo, proprio per i numerosi e validi elementi di discontinuità con il passato che i documenti di bilancio recano.

Ad avviso del senatore DE SANTIS le misure introdotte con i provvedimenti finanziari costituiscono la traduzione normativa della politica condotta per anni dai partiti di sinistra, i quali hanno sempre espresso valutazioni negative sulle Forze armate che si sono invece sempre poste come baluardo della nostra democrazia.
Si è voluto incidere pesantemente sul personale ed in particolare sugli ufficiali, inserendo nel collegato misure fortemente penalizzanti in materia di carriera e di previdenza e alimentando tra i quadri malessere e disincentivazione, forse nella consapevolezza che gli uomini con le stellette non sono adusi ad atteggiamenti di isterico ribellismo, ma restano sempre fedeli alle istituzioni e adempiono ai propri doveri con spirito di sacrificio.
Desta preoccupazione, prosegue il senatore De Santis, anche la misura rivolta a ridurre il numero degli ausiliari nelle forze di polizia, che potrà avere come conseguenza un pericoloso abbassamento dei livelli di sicurezza soprattutto nel mezzogiorno.
Dinanzi all'ingente numero di deleghe disseminate in tutto il collegato e riguardante anche l'organizzazione e la struttura delle Forze armate, la sua parte politica non può non esprimere preoccupazione, al cospetto dell'incombente minaccia di sottrarre al Parlamento funzioni e competenze. Per il Centro Cristiano Democratico, conclude il senatore De Santis, non è certo questa la democrazia.

Il senatore RUSSO SPENA, dopo aver ringraziato i senatori Robol e Petrucci che hanno svolto esaurienti e puntuali relazioni, ritiene che i positivi elementi innovativi recati dai documenti di bilancio - si pensi alla riduzione del periodo di leva e alla sua regionalizzazione, da coordinare peraltro con la futura normativa sul servizio civile - costituiscano solo i primi passi verso più incisivi e più vasti interventi, capaci finalmente di segnare quella discontinuità che le attuali decisioni in materia di spesa della Difesa non presentano, essendo del resto confermative dei volumi finanziari degli esercizi precedenti.
Gli è che, prosegue il senatore Russo Spena, il nostro Paese svolge un ruolo subordinato e passivo nel dibattito che si sta svolgendo a livello internazionale sulla funzione che è chiamata a svolgere l'Organizzazione delle Nazioni Unite, insidiata dall'atteggiamento criticamente aggressivo degli Stati Uniti. Parimenti stenta ancora ad assumere una sua autonoma configurazione, rispetto all'organizzazione della NATO, l'identità di difesa europea.
Altra circostanza che la sua parte politica giudica con preoccupazione è la recente decisione assunta dal nostro Governo di dare vita, insieme con Spagna e Portogallo, ad EUROFOR, con una scelta che sembra palesemente in contrasto con la recente conferenza di Barcellona sulla cooperazione e la sicurezza nel Mediterraneo, tutta orientata a creare reciproca fiducia e solidarietà tra i Paesi rivieraschi del Mediterraneo, europei da un lato e nordafricani dall'altro.
Si deve altresì lamentare, aggiunge il senatore Russo Spena che di tale decisione il Ministro della difesa non abbia ritenuto di informare il Parlamento ed in particolare proprio le Commissioni difesa di Camera e Senato.
Il senatore Russo Spena, dopo aver dichiarato che la sua parte politica contrasterà qualunque tentativo di introdurre surrettiziamente nei documenti finanziari parti significative del Nuovo modello di difesa, su cui è necessario uno specifico e separato approfondimento in una sede propria, individua alcuni elementi negativi contenuti nella tabella di bilancio e nel collegato: si riferisce non solo all'aumento di spesa per i volontari, ma alla crescita generalizzata dei programmi di ammodernamento per i quali , tenendo conto da una lato dei rilievi mossi più volte dalla Corte dei Conti e dall'altro dalla fine stessa della guerra fredda, si sarebbe dovuto procedere ad una significativa riduzione.
Per il senatore Russo Spena poi è urgente porre in essere un efficace sistema di controlli sulle procedure contrattuali, perchè l'attuale regime è esposto a rischi gravissimi di fenomeni di illecito anche penale.
Sono queste le ragioni, conclude il senatore Russo Spena, che inducono la sua parte politica a presentare pochi selezionati emendamenti ed alcuni ordini del giorno, per evidenziare quei necessari segnali di discontinuità che allo stato i documenti di bilancio non presentano.

Il senatore MANFREDI, nel giudicare preoccupante la riduzione della spesa prevista per il 1997 rispetto all'esercizio precedente, ritiene in ogni caso che sia necessario procedere ad incisivi interventi di razionalizzazione, soprattutto per ridurre il volume delle spese correnti a vantaggio di quelle in conto capitale.
Rilevato poi che dei circa 31 mila miliardi assegnati al Ministero, in realtà solo 21 mila riguardano propriamente la funzione Difesa, il senatore Manfredi si sofferma ad elencare, a titolo d'esempio, alcune delle voci che potrebbero essere o eliminate dal bilancio, quelle per l'obiezione di coscienza o per il rifornimento idrico delle isole, o drasticamente ridotte, onoranze ai caduti e arruolamento e selezione dei giovani di leva.
Altre economie, prosegue il senatore Manfredi, potrebbero essere conseguite attraverso l'unificazione dei servizi (sanità, commissariato, protezione sociale), la concentrazione delle aree addestrative, la redistribuzione sul territorio di enti e reparti, la pianificazione della costruzione delle strutture logistiche.
Giudicato invece che la riduzione della leva non consentirà riduzioni di spesa, ma forse, al contrario, comporterà aumenti di costo, il senatore Manfredi ritiene che l'intera materia dei programmi di ammodernamento andrebbe sottoposta ad un generale riesame per concentrare i programmi, che oggi sono troppi, e per rivedere la stessa normativa sulla contrattualistica, ove i casi di trattativa privata sono forse troppo numerosi. Anche in tal modo potrebbero essere conseguite significative riduzioni di spesa.
Per quanto riguarda infine le numerose deleghe in materia di difesa contenute nel collegato, il senatore Manfredi ritiene che per affrontare questioni attinenti il Nuovo modello di difesa sarebbe stato assai più opportuno affidare al Parlamento il compito di elaborare la normativa necessaria.

Il senatore DE GUIDI non condivide quanto sostenuto da parte di alcuni oratori, secondo i quali le forze politiche che nel corso di questi anni hanno perseguito una cultura della pace siano responsabili della crescente disaffezione da parte dell'opinione pubblica nei confronti delle Forze armate; infatti perseguire una politica rivolta alla costruzione della pace non significa certo essere anti-militaristi; al contrario occorre riconoscere che le istituzioni preposte alla difesa della patria hanno avuto grandi meriti e stanno dimostrando grande capacità ed efficienza nelle ormai numerose missioni di peace-keeping. Bisogna peraltro rilevare che un atteggiamento di eccessiva chiusura e difesa corporativa e di scarsa capacità nell'instaurare un aperto rapporto con i cittadini può aver nuociuto alla popolarità delle Forze armate presso la società civile. Va quindi posto grande impegno per ridurre questo divario e in tale ottica l'istituzione di una Commissione di inchiesta sui fenomeni di corruzione all'interno delle Forze armate avrebbe potuto dare risposte concrete proprio all'esigenza di trasparenza che viene avvertita nell'opinione pubblica.
Riferendosi poi ai documenti di bilancio rileva che circa il 63 per cento delle risorse è destinato alle spese per il personale; occorrerebbe quindi a suo avviso realizzare una redistribuzione degli stanziamenti per incrementare le spese di investimento, processo già avviato dal Governo che ha costruito il bilancio incrementando di circa 400 miliardi i capitoli relativi all'ammodernamento. Occorre infatti essere consapevoli che soltanto in tal modo sarà possibile realizzare un nuovo assetto della difesa nazionale che tenga conto dei sempre maggiori impegni che le nostre Forze armate vanno assumendo nel contesto europeo e mondiale. In tale prospettiva si augura che l'Amministrazione della difesa delinei sollecitamente il nuovo modello di difesa, in ordine al quale il Parlamento non mancherà di svolgere i suoi compiti di indirizzo e controllo.

Il presidente GUALTIERI rileva che coloro i quali hanno espresso giudizi negativi sul progetto di bilancio presentato dal Governo per il settore difesa non hanno tenuto nel debito conto che esso si inserisce in un quadro complessivo di contenimento delle spese, affinchè si possa centrare l'obiettivo del risanamento dei conti pubblici. La scarsità di risorse limita in modo rilevante anche il processo di riorganizzazione dello strumento militare che può comportare costi notevoli. Ritiene peraltro apprezzabile lo sforzo compiuto dal Governo di riqualificazione della spesa che ha condotto ad una riduzione di spese discrezionali, per privilegiare l'incremento delle spese per l'ammodernamento. Il Presidente Gualtieri afferma che la Commissione, dopo che il Parlamento avrà approvato il bilancio e il disegno di legge collegato, dovrà impegnarsi per definire uno strumento di indirizzo sul nuovo modello di difesa, approfondendo in quella sede se le Forze armate italiane debbano essere riorganizzate conservando l'attuale modello misto o piuttosto se si debba privilegiare il modello professionale.
In conclusione rileva con soddisfazione che il dibattito si è svolto serenamente e che ha evidenziato l'esigenza di una riapertura del dialogo tra le forze di maggioranza e di opposizione sulle questioni più rilevanti poste dalla manovra finanziaria.

Il relatore ROBOL, replicando agli intervenuti, rileva che da più parti il bilancio della difesa per il 1997 è stato qualificato quale bilancio di transizione; da più parti si è espresso inoltre apprezzamento per lo sforzo compiuto dal Governo di avviare un processo di riqualificazione della spesa, nella prospettiva di rendere più efficiente lo strumento militare. Il Governo non ha soltanto incrementato la quantità delle risorse per gli investimenti, ma ha anche dato alcune chiare indicazioni in ordine alle priorità per l'ammodernamento dello strumento militare con le misure contenute nel disegno di legge collegato.
In conclusione ritiene che le forze che sostengono il Governo siano consapevoli della esigenza di valorizzare le Forze armate e che molte delle critiche avanzate al bilancio per la difesa potrebbero essere superate da una valutazione più approfondita dei documenti di bilancio che evidenziano una nuova progettualità nel comparto della difesa.

Il relatore PETRUCCI tiene a sottolineare che il disegno di legge n. 1704 introduce misure di razionalizzazione della spesa e non può quindi dare risposte definitive in ordine alla riorganizzazione e ristrutturazione delle Forze armate, come da alcune parti politiche viene richiesto. Risposte in quella prospettiva sono venute invece già dal Parlamento che sta per approvare la riforma dei vertici militari e la revisione della legislazione sull'obiezione di coscienza; inoltre nei prossimi mesi la Commissione adotterà uno strumento di indirizzo sul nuovo modello di difesa come ricordato dal presidente Gualtieri, dando quindi un importante impulso al processo di riforma delle Forze armate. La manovra finanziaria va invece valutata nel quadro dell'opera di risanamento dei conti pubblici che il Governo ha assunto quale priorità nel suo programma e non può quindi che assumere un carattere di transizione, pur introducendo primi elementi di riorganizzazione che vanno nella direzione da tutti auspicata. Inoltre l'incremento delle spese per gli investimenti rappresenta una positiva inversione di tendenza rispetto all'andamento registrato negli ultimi esercizi finanziari, che segnala l'impegno del Governo a valorizzare i programmi di ammodernamento e di ricerca.
Il relatore Petrucci rileva che da più parti è stata affermata l'esigenza di restituire rilievo alla prestazione del servizio di leva. Non ritiene, come affermato dal senatore De Santis, che l'azione di alcune forze politiche sia responsabile della disaffezione dei giovani nei confronti della istituzione delle Forze armate; occorre piuttosto riconoscere che spesso vi è stato un atteggiamento di chiusura e di negazione delle nuove sensibilità che andavano crescendo nella società civile che ha determinato un progressivo deterioramento del rapporto di fiducia che deve legare i cittadini alle istituzioni preposte alla difesa nazionale; le forze politiche devono quindi impegnarsi per favorire l'avvicinamento dell'opinione pubblica alle Forze armate. In questa prospettiva si colloca anche l'istituzione del servizio civile, alla quale il Parlamento potrà dedicarsi dopo aver varato la riforma dell'obiezione di coscienza.
In conclusione il relatore Petrucci ribadisce il suo parere favorevole sul disegno di legge n. 1704.

Il sottosegretario BRUTTI esprime a nome del Governo la disponibilità a valutare le obiezioni avanzate dai gruppi di opposizione nel corso del dibattito, auspicando che essi vogliano partecipare anche alla discussione in Assemblea, permettendo quindi al Governo di esprimere in quella sede le sue considerazioni definitive.
Ripercorrendo gli interventi dei diversi oratori, il sottosegretario Brutti rileva che da più parti sono state espresse perplessità sulla consistenza delle risorse destinate alla difesa, asserendo che dalla complessiva manovra di bilancio trasparirebbe una incertezza circa la vocazione e l'assetto che il Governo intende assegnare alle Forze armate. Tale critica è stata più fortemente ribadita dal senatore De Santis che attribuisce alle forze della sinistra la volontà di deprimere le Forze armate. Altri hanno sostenuto l'esigenza di interrompere alcuni dei programmi di ammodernamento attualmente in corso e di procedere decisamente alla riduzione delle dotazioni di mezzi e strumenti dei quali attualmente le Forze armate dispongono. Molti peraltro riconoscono che il bilancio della difesa per il 1997 assume un carattere di transizione, non essendo ancora stato definito il nuovo modello di difesa.
Il sottosegretario Brutti rileva poi che il senatore Russo Spena ha criticato la mancata definizione delle prospettive strategiche nelle quali l'azione di Governo deve collocarsi e l'incertezza con cui l'Italia si presenta sul tema della revisione del ruolo dell'ONU. I senatori Ucchielli, Loreto e Petrucci hanno poi sottolineato che il bilancio della difesa deve essere valutato nell'ambito dell'azione di risanamento dei conti pubblici, sulla cui necessità convergono tutte le forze politiche e gli esperti di economia. Sono stati peraltro apprezzati i primi elementi di novità contenuti nel bilancio e nel disegno di legge collegato. A questo proposito il sottosegretario Brutti rileva che nel corso del 1994 si è registrato un vero e proprio crollo delle risorse destinate agli investimenti; nei successivi esercizi finanziari l'amministrazione della difesa ha operato per realizzare un inversione di tendenza, ottenendo nel progetto di bilancio del 1997 un incremento di 400 miliardi per le suddette spese. Secondo il Governo tale incremento qualifica la spesa in modo estremamente positivo; infatti rendere più efficienti i mezzi di cui dispone lo strumento militare corrisponde da un lato ad una esigenza di sicurezza e dall'altro alla necessità di qualificare il contributo delle Forze armate italiane a strutture di difesa sovranazionali cui sono attribuiti sempre più spesso compiti di peace-keeping.
Il Governo è consapevole che occorre finalmente definire il nuovo modello di difesa non potendo essere riproposto un documento ormai datato e elaborato dallo Stato Maggiore della difesa; in questo ambito va quindi avviata una profonda riflessione e sono stati peraltro già assunti alcuni interventi legislativi che anticipano la riorganizzazione delle Forze armate.
Quanto alla richiesta di chiarimenti del senatore Russo Spena circa il ruolo dell'ONU, il sottosegretario Brutti assicura che il Governo sta svolgendo nelle sedi internazionali una incessante azione volta a rafforzare la rappresentatività e la democraticità della suddetta istituzione, affinchè essa possa assumere un ruolo più incisivo ed attivo nello scenario internazionale, per evitare insuccessi quali quello registrato con la missione in Somalia o il ricorso ai più efficaci strumenti offerti dalla NATO, come avvenuto in Jugoslavia. La scarsa efficacia dell'azione dell'ONU si sta rilevando anche in questi giorni per la crisi nello Zaire; occorrerebbe dare invece una risposta sollecita, dimostrando che i Paesi occidentali intervengono quali polizia internazionale per salvaguardare la vita umana e non soltanto quando occorra difendere interessi economici. A questo proposito ricorda che il Ministro ha già dichiarato che saranno comunque assunte iniziative per assistere quelle disgraziate popolazioni.
Il sottosegretario Brutti, dopo aver descritto brevemente le diverse fasi che hanno portato alla definizione del bilancio della difesa, rileva che esso a seguito dei tagli subiti con la prima nota di variazione e di quelli approvati in sede di esame presso l'altro ramo del Parlamento risulta inferiore a quello approvato dal Parlamento per l'esercizio finanziario 1996. Il Governo non potrà quindi accettare ulteriori riduzioni, considerato anche che le misure assunte per riqualificare la spesa comporteranno notevoli sacrifici per il personale militare. Il disegno di legge collegato contiene alcune novità rilevanti, quale la riduzione del periodo di leva da dodici a dieci mesi che implicherà una riorganizzazione piuttosto rilevante; inoltre è stato previsto un incremento del reclutamento dei volontari; nei prossimi due anni il Governo sarà quindi messo nelle condizioni di valutare se il volontariato potrà diventare lo strumento fondamentale per riqualificare le Forze armate. Il disegno di legge n. 1704 contiene poi alcune norme volte a razionalizzare l'organizzazione e la normativa sul personale militare e per taluni di questi aspetti il Governo ha preferito ricorrere allo strumento della delega, in considerazione della prevalenza delle valutazioni di ordine tecnico che tali materie comportano; il Parlamento potrà peraltro esprimere il suo parere sui decreti legislativi.
Il sottosegretario Brutti in conclusione afferma che il Governo sarà impegnato a difendere nel corso della discussione le sue scelte di politica del bilancio per la difesa, nella convinzione che essa va nella direzione di garantire maggiore efficienza alle Forze armate.

Il presidente GUALTIERI avverte che, essendo terminata la fase della discussione generale congiunta, domani si procederà disgiuntamente all'esame e alla votazione degli ordini del giorno e degli emendamenti relativi ai documenti di bilancio e della relativa proposta di rapporto sulla tabella 12 e connesse parti della legge finanziaria nonchè all'esame della proposta di parere sul disegno di legge n. 1704.
Prende atto la Commissione.

Il seguito dell'esame dei provvedimenti in titolo è rinviato.

La seduta termina alle ore 18,25.