DIFESA (4a)

MERCOLEDI' 9 FEBBRAIO 2000

204a seduta

Presidenza del Presidente
DI BENEDETTO


Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Guerrini.


La seduta inizia alle ore 15 .


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni

Il senatore GUERZONI rende noto che la sua interrogazione n. 3-00570 è ampiamente superata dai fatti e, benché iscritta all'odierno ordine del giorno dei lavori della Commissione, ne preannuncia il ritiro.

Il PRESIDENTE, pur accertata la presenza del rappresentante del Governo per rispondere, prende atto della dichiarazione del senatore Guerzoni e passa alla seconda interrogazione iscritta all'ordine del giorno.

Il sottosegretario GUERRINI risponde all'interrogazione n. 3-00572 precisando che le disposizioni vigenti , consentendo l'uso dell'abito civile durante le licenze e i permessi e durante la libera uscita, sono il risultato di un lungo percorso inteso a ridurre i fattori di separazione tra mondo militare e società civile. Qualsiasi iniziativa in controtendenza rappresenterebbe un passo indietro sul terreno dell'integrazione tra i giovani in servizio militare e la realtà - non solo giovanile - nella quale il servizio stesso viene reso. Ovviamente, la tutela delle particolari esigenze di servizio, di sicurezza ovvero operative che giustificano limitazioni all'uso dell'abito civile nelle ore di libera uscita (secondo quanto previsto dall'articolo 5, della legge n. 382 del 1978), deve collocarsi nel quadro dell'integrazione suddetta. A tale ultimo scopo, in particolare, sono volti anche specifici programmi concordati con gli enti locali, per l'utilizzazione, da parte dei giovani militari, di strutture civili di carattere culturale, ricreativo, sportivo e per l'uso agevolato di mezzi di trasporto, così come previsto dalla legge 24 dicembre 1986, n. 958.

Replica il senatore CAPALDI per dichiararsi soddisfatto.

Il PRESIDENTE, stante l'assenza del proponente, dichiara decaduta l'interrogazione n. 3-00647.

Il sottosegretario GUERRINI risponde all'interrogazione n. 3-03325 facendo presente che il velivolo G-222 abbattuto in Bosnia il 3 settembre 1992 partecipava, con un altro velivolo dell'Aeronautica Militare C-130, al ponte aereo predisposto dalle Nazioni Unite per portare generi di soccorso agli abitanti della città di Sarajevo. Nell'immediatezza del fatto fu nominata, da parte del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, una Commissione incaricata di individuare le cause e stabilire la dinamica ed i fattori che avevano determinato l'evento, anche a fini di prevenzione. Il giorno 4 settembre 1992 due ufficiali membri della Commissione, accompagnati da un funzionario del Ministero degli affari esteri, si recarono sul luogo del disastro effettuando un primo sopralluogo e recuperando le salme dell'equipaggio. Data l'incertezza su un possibile ritorno in zona ed a causa delle obiettive difficoltà del contingente ONU di custodire il relitto, i due ufficiali provvidero a recuperare e a riportare in Italia alcune parti del velivolo, ritenute di interesse ai fini dell'indagine, per sottoporle a controlli chimici, fisici e tecnologici. In quella circostanza furono anche raccolte, tramite gli ufficiali francesi del contingente ONU accorsi in zona, le dichiarazioni, discordanti, di testimoni oculari. La Commissione, inoltre, si adoperò raccogliendo dati sulla situazione aerea, sulle comunicazioni terra-bordo-terra, sulle emissioni radar associabili a batterie antiaereee e comparando le caratteristiche dei missili terra-aria di produzione sia occidentale che orientale con le risultanze dei controlli effettuati sui reperti del velivolo, anche in collaborazione con altre nazioni alleate ed amiche. Dalla relazione conclusiva della Commissione (inviata alla Procura militare della Repubblica di Roma), si evince, tra l'altro, che il G-222 precipitò perché colpito da due missili superficie-aria a guida all'infrarosso, probabilmente del tipo SA-9. Per quanto attiene alla dotazione di velivoli G-222, la Forza armata ne ha in inventario 38, di cui 4 sono attualmente forniti di difese passive e di sistemi attivi di rilevazione, contrasto ed inganno di missili, nonché di corazzature. Per l'impiego specifico dei G-222 della Forza armata a Timor Est, va evidenziato che sono impiegati velivoli non protetti e che si procede alle operazioni di volo solo quando le informazioni sulla minaccia confermano un basso o inesistente livello di pericolo. Il programma di ammodernamento e miglioramento dei sistemi di difesa dei velivoli, partito anche a seguito del tragico evento di cui alla presente interrogazione, è in prosieguo. La problematica risulta condivisa da altre nazioni europee che al momento dell'abbattimento del G-222 installavano tale protezioni solo su velivoli destinati a forze speciali per operazioni in territorio ostile e non per voli in corridoio considerato sicuro, come nel caso considerato. Al riguardo, si ritiene opportuno segnalare che la Forza armata ha intrapreso un radicale riordino delle linee del trasporto aereo tattico che vedrà schierati in linea, nel prossimo futuro, il C-130J ed il C-27J. Tali velivoli saranno tutti protetti dalla minaccia missilistica con sistemi aggiornati.

Replica il senatore PELLICINI per dichiararsi soddisfatto.

PER LA DISPOSIZIONE DI UN'INDAGINE CONOSCITIVA SULLE MOTIVAZIONI CHE HANNO INDOTTO AL SUICIDIO ALCUNI SOLDATI DI LEVA NELLE STRUTTURE MILITARI.

Il PRESIDENTE, preso spunto dall'iniziativa assunta a nome del Gruppo del Partito Popolare Italiano dal senatore Giorgianni nel corso di una precedente seduta, per l'istituzione di un'indagine conoscitiva sulle motivazioni che hanno indotto al suicidio alcuni soldati di leva nelle strutture militari, ipotizza l'audizione per l'Arma dei Carabinieri del gen. Borruso (Capo I reparto Personale) e del col. Medico Ribatti (Direttore di Sanità del Comando Generale); per l'Aeronautica Militare del gen. Tricarico (Direttore Istituto di Medicina legale) e del gen. Tosi (Capo I Reparto Personale); per la Marina Militare dell'ammiraglio di divisione Pavone (Capo I Reparto Personale); per l'Esercito del Capo del I Reparto Personale; del prof. Tatarelli (Capo Dipartimento Scienze psicologiche e psichiatriche dell’Università di Roma "La Sapienza"; dell'amm. isp. (medico) Natalicchio (Direttore Generale Sanità militare); del ten. col. (psicologo) Gasbarri (Responsabile osservatorio epidemiologico sul suicidio presso Dir. Gen. Sanità militare) e di una rappresentanza del COCER.

Il senatore GUBERT chiede di coinvolgere non solo i dirigenti , ma anche i commilitoni (o i familiari) dei militari defunti.

Il senatore PELLICINI auspica un'indagine ambientale per tentare di cogliere i nessi causali fra i tragici episodi.

Il senatore NIEDDU reputa utile l'effettuazione di un'indagine, qualora la percentuale dei suicidi fosse superiore rispetto alla media nazionale.

Il senatore AGOSTINI ed il senatore PELLICINI intervengono in senso adesivo alla proposta del Presidente.

Il sottosegretario GUERRINI, premessa la estraneità del Governo alla decisione sull'istituzione di un'Indagine conoscitiva, sottolinea con favore ogni iniziativa volta a meglio comprendere il tragico fenomeno. Assicura la massima collaborazione, anche in quanto titolare della delega sulla qualità della vita nelle strutture militari.

Posta ai voti, la proposta del Presidente è approvata con la riserva del senatore GUBERT che auspica una prossima integrazione dell'elenco degli audendi.


IN SEDE REFERENTE

(3464) Nuove norme sulla rappresentanza militare, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Gasparri ed altri; Ruzzante ed altri; Carratelli Romano ed altri; Nardini ed altri e di un disegno di legge d'iniziativa governativa.

(2337) RUSSO SPENA ed altri. - Riforma della rappresentanza militare e diritto di associazione del personale delle Forze armate.
(Esame congiunto e rinvio)

Il PRESIDENTE ricorda che nella seduta del 2 febbraio fu disposto il trasferimento dei disegni di legge dalla sede deliberante alla sede referente su richiesta del prescritto quorum di senatori.

Il relatore LORETO prende spunto dalla sentenza n.449/99 della Corte costituzionale che brevemente illustra e, data per acquisita la sua relazione introduttiva del 3 febbraio 1999, propone la fissazione di un termine per la presentazione degli emendamenti che consenta di poter varare quanto prima un testo per l'Assemblea.

Il senatore AGOSTINI si dichiara favorevole a snellire al massimo i tempi d'esame.

Su proposta del PRESIDENTE, la Commissione conviene di effettuare nella prossima seduta la discussione generale, al termine della quale verrà fissato un termine per la presentazione degli emendamenti.


(3673) Antonino CARUSO ed altri. - Modifica dell'articolo 14 della legge 8 luglio 1998, n. 230, in materia di obiezione di coscienza, fatto proprio dal Gruppo di Alleanza Nazionale, ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento
(Seguito dell'esame e rinvio).

Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 26 gennaio.

Il PRESIDENTE, sostituendo il relatore impossibilitato ad essere presente, popone la fissazione di un limite temporale per la presentazione degli emendamenti per martedì 15 febbraio alle ore 14.

Conviene la Commissione.

Il seguito dell'esame è pertanto rinviato.


La seduta termina alle ore 16,10.