AFFARI COSTITUZIONALI (1a)
GIOVEDÌ 8 OTTOBRE 1998

313a Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente
VILLONE

Interviene il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Bettinelli.

La seduta inizia alle ore 8,50.

IN SEDE REFERENTE
(3015) Misure per la prevenzione dei fenomeni di corruzione, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Mammola ed altri; Lucchese ed altri; Pecoraro Scanio; Frattini; Veltri; Veltri ed altri; Veltri ed altri; Tremaglia e Fragalà; Piscitello ed altri
(3339) BERTONI - Misure per la prevenzione della corruzione e di altri delitti contro la pubblica amministrazione
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta pomeridiana del giorno precedente.

Si procede alla trattazione dell'articolo 16, già contenuto nell'emendamento 10.4 del relatore e riformulato, nella parte in esame, come emendamento sostitutivo dell'articolo 15 (15.100).

Il relatore VILLONE ricorda che sull'argomento vi è stata una prima discussione nella seduta precedente.

Interviene quindi il senatore BESOSTRI: egli afferma che la severità delle sanzioni non equivale alla loro efficacia, ricorda che secondo la Costituzione la pena deve avere una funzione di riabilitazione e osserva che nei tempi più recenti alcune pene accessorie hanno assunto una configurazione più afflittiva della pena principale. Può accadere, pertanto, che per alcuni tra i delitti più odiosi la condanna a una pena detentiva anche grave sia seguita da attenuazioni nel regime di esecuzione, fino all'eliminazione della stessa condizione detentiva. Viceversa, potrebbero esservi sanzioni accessorie ad effetto permanente, che in rapporto alla condizione professionale e di vita dell'interessato comportano una sorta di morte civile. Egli invita a riflettere sui possibili, paradossali effetti degenerativi di un simile indirizzo.

Il senatore PASTORE invita a distinguere tra una sanzione riferita a rapporti ancora in atto e sanzioni interdittive per il futuro, considera fondate le preoccupazioni del senatore Besostri e ritiene opportuno articolare le misure sanzionatorie secondo i casi del rapporto di impiego, della carica assunta per nomina e del mandato elettivo.

Il sottosegretario BETTINELLI conviene sull'opportunità di individuare un sistema sanzionatorio non eccessivo e compatibile con i principi fondamentali di civiltà giuridica e propone di limitare le sanzioni interdittive al divieto di assumere incarichi di responsabilità amministrativa.

Secondo il senatore PINGGERA il riferimento ai reati fiscali è troppo generico e comprende anche casi non molto rilevanti di illecito: sarebbe preferibile, pertanto, mantenere nel testo un limite minimo di pena. Il sottosegretario BETTINELLI precisa che si tratta comunque di pene detentive. Conclude il senatore PINGGERA, reputando comunque opportuna l'esclusione degli illeciti colposi.

Il relatore VILLONE si riserva di svolgere un ulteriore approfondimento sulle questioni sollevate nel corso dell'esame, presentando quindi un nuovo testo dell'emendamento, da sottoporre eventualmente anche al parere della Commissione giustizia.
Egli inoltre rammenta che per effetto della distinta approvazione di una serie di articoli desunti dall'emendamento 10.4, sostitutivi degli articoli da 9 a 14 del testo approvato dalla Camera dei deputati, gli emendamenti riferiti in origine a quegli stessi articoli, trattati se compatibili come subemendamenti o altrimenti ritirati, si intendono nel loro complesso assorbiti o preclusi, salvo il caso degli emendamenti dichiarati decaduti per l'assenza dei proponenti. Per le stesse ragioni, si deve intendere omesso dal testo l'attuale articolo 16, la cui materia è compresa nella serie di articoli di cui si tratta.

La Commissione prende atto.

Accantonato quindi l'ulteriore esame dell'emendamento sostitutivo dell'articolo 15, si passa ad esaminare gli emendamenti riferiti all'articolo 17 nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.

Il relatore VILLONE si dichiara contrario agli emendamenti 17.1 e 17.3, mentre esprime un parere favorevole sul 17.2.

Si passa alle votazioni.

L'emendamento 17.1 è dichiarato decaduto per l'assenza del proponente.

L'emendamento 17.3 è ritirato dal senatore BESOSTRI.

Quanto alla formulazione dell'articolo 17, il senatore PASTORE ritiene che il termine di sei mesi possa rivelarsi insufficiente. Secondo il relatore VILLONE, tale termine appare congruo, ma egli si riserva di compiere una valutazione complessiva dei termini introdotti dalla legge, nei loro reciproci rapporti. Il senatore PINGGERA auspica la previsione di termini che assicurino l'effettiva conoscibilità degli obblighi. In tal senso, il sottosegretario BETTINELLI prospetta l'opportunità di far decorrere i termini dalla costituzione della Commissione di garanzia. Concorda il relatore VILLONE. Il senatore LUBRANO DI RICCO rileva un effetto di ultratttività, dall'articolo in esame, per quanti siano cessati dalla carica successivamente alla data di entrata in vigore della legge. Anche il senatore PASTORE richiama l'attenzione su tale aspetto, ritenendo preferibile riferirsi al caso dei soggetti che si trovino in carica o in servizio alla data di entrata in vigore della legge. Conviene il relatore VILLONE, che presenta di conseguenza l'emendamento 17.100.

Viene quindi accolto l'emendamento 17.100.

Accolto anche l'emendamento 17.2, la Commissione approva l'articolo 17 nel testo modificato, con riserva di riconsiderare il termine ivi previsto alla stregua degli altri termini disposti dal testo normativo.

Si passa all'esame dell'articolo 18.

Il relatore VILLONE illustra la sua proposta, articolata in una serie di emendamenti e diretta a prevedere, invece del Bollettino, l'istituzione di un sito Internet nel quale rendere disponibile la documentazione dell'attività contrattuale della pubblica amministrazione.

Il senatore BESOSTRI, preso atto delle proposte avanzate dal relatore, ritira l'emendamento 18.3, ma auspica una denominazione diversa per lo strumento di pubblicità telematica proposto dal relatore.

Secondo il sottosegretario BETTINELLI, la denominazione indicata dal relatore è invece la più pertinente, mentre nell'emendamento 18.5 egli rileva un improprio riferimento al mercato pubblico e nel 18.7 l'erronea indicazione dell'Osservatorio. Propone inoltre di omettere il comma 5 contenuto in quest'ultimo emendamento.

Il senatore ROTELLI sostiene che una forma di pubblicità di natura telematica impedirebbe l'accesso alle notizie per quanti non intendono o non possono avvalersi di strumenti informatici.

Il relatore VILLONE precisa che lo strumento in esame integra quelli già disponibili.

Nell'imminenza dell'inizio dei lavori dell'Assemblea, il PRESIDENTE sospende quindi la seduta, nell'intesa di proseguire l'esame in un eventuale intervallo dei lavori del Senato.

La seduta, sospesa alle ore 9,25, riprende alle ore 11.

Il presidente VILLONE, preso atto dell'impossibilità di proseguire i lavori della seduta antimeridiana, rinvia il seguito dell'esame.

La seduta termina alle ore 11,05.