DIFESA (4a)

GIOVEDI' 17 FEBBRAIO 2000
207a seduta

Presidenza del Vice Presidente
AGOSTINI




Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Guerrini.


La seduta inizia alle ore 15.


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni

Il sottosegretario GUERRINI risponde all'interrogazione n. 3-03445 del senatore Manca ed altri dichiarandosi in sintonia con le risposte rese alla Camera sugli stessi argomenti sollevati dall'interrogazione del senatore Manca. Nè d'altra parte, a distanza di pochi giorni, può fare altrimenti.
Va anzitutto sottolineato che la natura del rapporto intercorso all’epoca tra il Servizio e gli appartenenti alla organizzazione Gladio è stata oggetto di un’articolata disamina al fine di verificare l’eventuale sussistenza dei presupposti giuridici – invocati dall'interrogazione in esame - per l’accoglimento delle istanze, prodotte a suo tempo, dagli interessati. Altra cosa è il giudizio storico-politico che sulla medesima organizzazione si può dare.
Dall’esame, condotto sulla base dei riscontri documentali disponibili, è emerso in sintesi che il rapporto consisteva in impegni spontaneamente e volontariamente assunti da ciascun appartenente all’organizzazione, con l'obbligo di mantenere il più rigoroso segreto sulla organizzazione stessa e sulle conoscenze acquisite.
I suddetti impegni erano specificati in un’apposita “dichiarazione”- nella quale era anche prevista l’eventualità di recesso da parte dell’interessato - che veniva formalmente sottoscritta da ciascun appartenente all’organizzazione all’atto del reclutamento. Dal contenuto della suddetta “dichiarazione”, che costituisce il più consistente elemento di valutazione disponibile, si sostiene sostanzialmente che il complesso degli impegni comportava vincoli che loro stessi definivano collegati alla “tradizione dell’onore militare” ed ai “superiori ideali di libertà ed indipendenza”, ma anche taluni obblighi di carattere giuridico, il più rilevante dei quali appare, indubbiamente, quello di “non rivelare ad alcuno, anche nel caso di eventuale cessazione dell’incarico, le cognizioni in precedenza acquisite sulla organizzazione”.
Sullo stesso piano è da considerare il dichiarato contestuale impegno “ad adempiere con lealtà ai compiti” affidati a ciascuno, intesi ad “assicurare alle autorità nazionali il controllo ed il collegamento con quei territori e quelle popolazioni che dovessero, in caso di deprecabili circostanze, subire l’occupazione da parte di potenze o eserciti stranieri”.
Per quanto attiene specificamente alla natura giuridica del rapporto intrattenuto dagli interessati con la struttura Gladio, occorre necessariamente prendere in esame, separatamente, il personale con precedenti militari da quello privo di tale requisito: facevano parte dell’organizzazione anche donne, oltre che civili. Infatti, le loro istanze tendono ad una ricostruzione di carriera e sono intese al riconoscimento di interessi oggettivi e a carattere individuale.
Nel primo caso è possibile intravedere una sorta di prosecuzione del "servizio militare" a suo tempo prestato, inquadrandosi i periodi svolti per corsi ed esercitazioni nell’ambito della struttura in esame come veri e propri “richiami” temporanei, avvenuti, fino ad un certo punto, mediante regolare cartolina di richiamo inviata dal distretto militare di Udine per il personale con precedenti militari. Successivamente, a seguito di richieste di spiegazioni del citato distretto, il richiamo è avvenuto invece con una procedura coperta per salvaguardare il segreto sull'organizzazione stessa.
Diverse considerazioni emergono, invece, per il personale privo di precedenti militari per il quale – sempre rimanendo nell'ottica di ricostruzione delle carriere- il rapporto intrattenuto non può che qualificarsi come una mera prestazione personale, del tutto peculiare e non esattamente inquadrabile nell’ambito della vigente normativa, volontariamente assunta a favore di una “organizzazione militare speciale” e non subordinata ad eventuali controprestazioni da parte di quest’ultima. Del resto, l’estrema saltuarietà ed aleatorietà dell’incarico che questi ultimi appartenenti all’organizzazione si dichiaravano disponibili a svolgere, non sembra in alcun modo assimilabile ad un vero e proprio atto di “arruolamento”, indispensabile per l’assunzione dello status militare.
In estrema sintesi, si può ritenere che l’esiguità e l’inadeguatezza degli elementi di riscontro in possesso dell’amministrazione non consentono di aderire alle richieste degli istanti. Infatti, non risulta essere mai stata avviata una regolare matricolazione del personale in argomento, i cui dati e le cui attività venivano a suo tempo annotati esclusivamente per quanto di interesse dell’organizzazione medesima. Inoltre, sono presenti in atti solo poche e saltuarie lettere di “convocazione” del personale, sia in chiaro che coperte. Tale carenza cartolare impedisce, di fatto, un efficace accertamento dello svolgimento delle attività svolte.
In conclusione, si chiarisce che oggi si affronta un problema che riguarda lo status del personale, la ricostruzione delle carriere, il rapporto di lavoro. Tuttavia, sotteso ad ogni ragionamento è lo scenario storico, relativo al dopoguerra, alla guerra fredda, alla contrapposizione tra i blocchi, con i riflessi interni al nostro paese che, nel bene e nel male, questi eventi hanno avuto.
La situazione storica in oggetto non può essere affrontata in via ordinamentale o passando attraverso il profilo della progressione di carriera; è in discussione infatti la storia stessa del Paese e quindi della sua ricostruzione una parte spetta agli storici, un'altra spetta alla magistratura, per tutti gli aspetti deviati, un'altra ancora spetta alla politica e alle istituzioni. Si tratta quindi di un discorso limitato a questioni che riguardano i profili della carriera. Il giudizio sull'organizzazione, invece, prescinde da queste risposte perché riguarda uno scenario più generale. La dottrina è divisa e il dibattito ha diviso il Paese. Se lo scopo della Gladio è stato quello di difendere il Paese da una invasione straniera, egli dichiara la disponibilità ad iscriversi anche alla Gladio. Se viceversa lo scopo era quello che pensa l'altra parte del Paese, cioè che Gladio non si sarebbe occupata soltanto della difesa rispetto a un'invasione straniera, ma in qualche modo avrebbe dovuto intervenire direttamente per correggere un esito elettorale eventualmente non gradito, allora egli si dichiara disponibile ad iscriversi al partito opposto, perché il Governo opera nel rispetto della Costituzione di una Repubblica democratica.

Il senatore MANCA, nel ringraziare della sollecita iscrizione dell'interrogazione all'ordine del giorno e della rapida risposta, si dichiara comunque insoddisfatto per le parole pronunciate dal Governo.

Interviene incidentalmente il senatore DOLAZZA, lamentando che l'interrogante abbia potuto replicare per quindici minuti, a superamento del limite temporale fissato dal Regolamento.

Il sottosegretario GUERRINI risponde quindi all'interrogazione n. 3-00701 del senatore Dolazza. Riconosce che gli inconvenienti sui caccia bombardieri ricognitori AMX, richiamati nell’interrogazione, si sono effettivamente presentati, ma in misura normale per come avviene per qualsiasi velivolo. Gli stessi aeromobili, infatti, terminata la fase di collaudo, operano regolarmente, oggi, presso alcuni stormi dell’Aeronautica militare, rispondendo compiutamente agli standard operativi richiesti dalla stessa Forza Armata per quel tipo di aereo.
Per quanto concerne i costi delle riparazioni derivanti da cedimenti strutturali dell’AMX, si fa presente che gli stessi sono stati, sono e saranno posti esclusivamente a carico dell’impresa costruttrice. Infatti, come avviene normalmente nelle varie attività di sviluppo di un velivolo, anche per i problemi emersi nel corso delle prove a fatica la ditta ha già fornito la soluzione, perfezionando il progetto ed effettuando le prove di verifica supplementari, completamente a proprie spese. In termini contrattuali, dunque, l’amministrazione della Difesa ha acquistato velivoli con 4.000 ore di volo di vita e qualunque attività di intervento necessario per raggiungere tali limiti è completamente a carico della ditta.
Per quanto attiene alle forniture di AMX all’Aeronautica Militare del Brasile, non risultano richieste di indennizzo da parte di quel Governo per penalizzazioni sofferte dai velivoli acquisiti.
Per quanto attiene, in ultimo, ai quesiti posti sulle eventuali responsabilità e conseguenti obbligazioni risarcitorie citate dall’interrogante, è tuttora in atto un’inchiesta della magistratura che potrà fare piena chiarezza sulla problematica sollevata.

Replica il senatore DOLAZZA per dichiararsi insoddisfatto.

Il sottosegretario GUERRINI risponde all'interrogazione n. 3-00702 del senatore Dolazza precisando che la Marina militare italiana, destinataria del nuovo elicottero, non è costretta a stabilire i requisiti operativi a posteriori per giustificare un acquisto che, invece, avrebbe dovuto soddisfare diverse logiche decisionali. Tale pregiudizio dell'interrogante non solo è infondato, ma trova puntuale smentita sia nell’interesse dimostrato da altri Paesi all’acquisto del velivolo EH 101, sia nel fatto che la macchina è in grado di soddisfare, nelle diverse versioni, molteplici esigenze: antisom, scoperta aerea, trasporto truppe, ricerca e soccorso ed anche esigenze particolarissime come, per esempio, missioni antartiche su richiesta del Giappone. Per quanto concerne la vicenda della penale pagata all’epoca dal Canada, per una intempestiva cancellazione del programma di acquisto, la successiva riattivazione del programma dimostra il ripensamento di quel Paese nordamericano in merito alla bontà della macchina. Il Canada ha infatti acquistato 15 macchine e vorrebbe acquisirne altre 30. Al riguardo, si ritiene normale che una parte di tale penale venisse corrisposta all’industria italiana che, per tale azzeramento di programma, avrebbe subito delle evidenti conseguenze economiche.
Per quanto attiene all’ipotizzato collegamento tra le condizioni di acquisto dell’EH 101 e dell’elicottero A129, si rileva che l’A129, oggi in fase di aggiornamento da una versione esclusivamente controcarro a una a più ampio spettro di combattimento correlata alle nuove esigenze operative nel diverso contesto strategico, si è rivelata e si sta rivelando una ottima linea di macchine, dimostratasi competitiva anche con mezzi di maggiore dimensione e costo quale l’Apache in teatri operativi come il Kosovo e prima ancora la Bosnia e la Somalia.
Dopo il rilievo della Corte dei conti operato nei confronti di una prima stesura del contratto, antecedente l’entrata in vigore della legge 662/96, si provvide, in data 27 marzo 1997, alla ristesura del contratto per acquisire 16 EH l0l per le esigenze della Marina militare, suddividendo le macchine in tre diverse tipologie: 8 esemplari per la caccia sommergibili, 4 unità per la scoperta aerea e missilistica, ulteriori 4 per il trasporto delle truppe anfibie. Il primo di tali esemplari sarà consegnato nel prossimo luglio. Al termine del 1998 la Corte dei conti ha approvato il controllo sulla gestione del programma EHI 101.
Per quanto concerne gli elicotteri A129, si è già argomentato sul buon esito di tale acquisizione anche se, delle 60 unità commissionate, le ultime 15 sono subordinate alla definizione degli sviluppi del requisito operativo da controcarro a combattimento, come già si è detto in precedenza.
Il positivo sviluppo dei programmi, registratosi nel lasso di tempo trascorso dalla presentazione dell’interrogazione, è di per sé sufficiente, a far ritenere superata e non giustificata l’ipotizzata necessità di aprire indagini o inchieste, come auspicato dal senatore interrogante.
In merito alle eventuali problematiche di carattere occupazionale, che l'interrogante ha voluto a suo tempo ipotizzare nel caso in cui i programmi in questione fossero stati accantonati, si può rilevare come esse non abbiano più allo stato odierno motivo di riscontro: lo sviluppo del programma EH1O1, le richieste in itinere da parte del Portogallo (11 esemplari SAR), del Giappone (12 unità per sminamento mari, 3 per spedizioni in Antartide, circa 40 per attività SAR e navali per un complessivo di circa 50 unità, oltre a quella già acquisita, con cessione della licenza alla Kawasaki), dei paesi scandinavi (70 unità con offerte da presentarsi entro aprile prossimo), del Canada, (ulteriori 30 macchine del programma MHP), della Gran Bretagna (ulteriori 30 unità a supporto delle truppe anfibie, oltre alle già contrattualizzate 66 macchine), appaiono sufficienti a dimostrare la validità del programma e le prospettive occupazionali generate.
Per quanto concerne l’ipotesi di aprire inchieste o indagini sulla gestione dell’Agusta, si osserva che sulla materia contrattuale sussiste il controllo della Corte dei conti, mentre per l’importazione di componenti dall’estero l’amministrazione agisce secondo le leggi in vigore così come nei contratti è ben specificata la quantità di materiale in temporanea importazione da fornitori stranieri. Allo stesso modo i bilanci delle società sono accessibili a chi ne abbia interesse, fermi restando i controlli che gli organi di Polizia tributaria svolgono sulle attività delle industrie.
In merito ai costi orari, essi vengono determinati in base a parametri prestabiliti e tenendo conto dei bilanci delle società interessate ma non sussiste alcuna correlazione tra detti costi e la diversa dislocazione sul territorio delle sedi produttive di ciascuna impresa. Riguardo alla presunta diversità di costi tra i mercati nazionali ed esteri, tali differenze non assumono rilevanza tale da dover imporre la necessità di aprire inchieste sull’argomento, ciò anche in una logica di globalizzazione dei mercati.
In relazione al possibile acquisto della licenza da parte degli Stati Uniti, al momento tale interesse appare decaduto a fronte invece del quadro di commercializzazione in precedenza delineato.
Per quanto riguarda il programma che vede compartecipi l’Italia, la Francia, la Germania e l’Olanda per la costruzione dell’elicottero NH9O, premesso che l’industria francese si è successivamente fusa con quella elicotteristica tedesca dando luogo alla Eurocopter, esso deriva da accordi multinazionali ed è finalizzato alla acquisizione di una nuova macchina grazie ad una agenzia Nato (NAHEMA-Aix en Provence) e ad una joint-venture denominata NIII.
Circa l’ipotesi di verifiche affidabili ad estranei all’amministrazione, fermo restando l’affermazione di intenti del ministro pro tempore nella seduta in Commissione Difesa del Senato del 2 luglio 1996, gli eventi sviluppatisi negli anni seguenti hanno concretamente dimostrato la trasparenza e la correttezza del programma anche per la puntuale attività di controllo operata dalla Corte dei conti.
Non è altresì condivisibile la tesi che la Finmeccanica imponga al Governo scelte sulla politica di approvvigionamento dei mezzi. Sono le esigenze dei teatri strategici e operativi, rappresentate dalle Forze Armate, che vengono soddisfatte con programmi nazionali o multinazionali con partecipazione dell’industria nazionale ogni qualvolta quest’ultima è in grado di offrire prodotti adeguati a condizione di costo/efficacia.
Nel caso specifico dell’industria elicotteristica nazionale appare indiscutibile come l’Agusta costituisca una azienda altamente competitiva sul mercato internazionale, come dimostra la strategia industriale di fusione alla pari con la GKN britannica, che farà del nuovo gruppo italo-britannico il terzo produttore mondiale del settore.

Il senatore DOLAZZA replica per dichiararsi profondamente insoddisfatto


La seduta termina alle ore 16.