TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

GIOVEDI' 1° MARZO 2001
500ª Seduta

Presidenza del Presidente
GIOVANELLI
indi del Vice Presidente
MANFREDI

Interviene, ai sensi dell'articolo 47 del Regolamento, il direttore dell'Agenzia di protezione civile, professor Franco Barberi.

La seduta inizia alle ore 14,40.


PROCEDURE INFORMATIVE

Audizione, ai sensi dell'articolo 47 del Regolamento, del direttore dell'Agenzia di protezione civile, professor Franco Barberi sulla prevenzione del rischio di incendi boschivi e sull'evoluzione ordinamentale del sistema di Protezione civile

Il professor BARBERI ricorda che la legge quadro sugli incendi boschivi prevedeva l'elaborazione di linee guida per i piani regionali anticendio, su iniziativa della Protezione civile e di intesa con il Corpo forestale dello Stato e con i Vigili del fuoco: la predisposizione del relativo schema necessita del previo parere della Conferenza unificata, ma nonostante i molteplici solleciti agli organi di rappresentanza delle autonomie locali non si è ancora riuscito a realizzare una convergenza di tutti i soggetti interessati; in particolare devono superarsi le differenze attualmente esistenti tra i sistemi di previsione e prevenzione delle varie regioni, e inoltre occorre dettare criteri per la perimetrazione delle aree percorse dal fuoco (di non facile attuazione, dovendo essere su scala il più possibile vicina a quella catastale, visto che da essa scaturiscono i vincoli per la proprietà privata previsti per legge).
Sono state svolte sperimentazioni positive con elicotteri ad alta portata in maggiore maneggevolezza dei Canadair; anche l'acquisto di aerei più piccoli potrebbe contribuire ad una migliore copertura del territorio nazionale, oltre a comportare un risparmio di circa dieci volte; del resto, il cambio di gestione dei Canadair ha già consentito di conseguire un abbattimento dei costi del 40 per cento, migliorando i servizi e smentendo le polemiche registratesi in proposito (la cui coda contenziosa parrebbe aver raggiunto la Corte dei conti). Più che problemi di riparazione della flotta aeromobile a disposizione, vanno evidenziate difficoltà di programmazione della manutenzione a lungo termine: un hangar dell'aeroporto di Ciampino, nel quale dovevano essere concentrati gli aerei destinati a tale operazione durante l'inverno, risulta ancora indisponibile in quanto - nonostante i molteplici solleciti rivolti al Ministero delle politiche forestali - ospita i Canadair dismessi, le cui gare di cessione sono andate deserte.
Il riordino delle competenze statali sulla protezione civile (già esercitate dal Dipartimento, da una direzione generale del Ministero dell'interno e dal servizio sismico nazionale) è stato previsto dai decreti legislativi nn. 112 e 300: quest'ultimo testo, prevedendo l'istituzione di un'Agenzia - dotata di peculiarità pari soltanto a quelle fiscali - intendeva garantire una maggiore autonomia (in materia organizzativa, finanziaria e contabile, con personalità giuridica) e tempi più accelerati di entrata in funzione. Si è invece registrato un notevole ritardo: l'unico adempimento effettivamente avvenuto nei termini è stata la nomina del Direttore, intervenuta con decreto del Presidente del consiglio dei Ministri del dicembre 1999 (attributivo di poteri interinali per fronteggiare le emergenze); anche in riferimento a ciò, comunque, è rimasta indeterminata la questione del compenso, risolta solo recentemente dopo che per dieci mesi era stato proposto un contratto lesivo delle caratteristiche di autonomia proprie della struttura.
Il comitato direttivo dell'Agenzia è stato nominato con decreto del Presidente del consiglio dei Ministri solo nel dicembre scorso, ma non è stata ancora ottenuta la registrazione della Corte dei conti (i cui rilievi sono oggetto di una risposta recentemente trasmessa da Palazzo Chigi); in ogni caso, il ritardo è ascrivibile all'anomalia della designazione di dirigenti da parte della Conferenza unificata, espressione di un potere delle regioni nei confronti di organi dello Stato; medio tempore è stato suggerito di utilizzare la ripartizione per materia già esistente presso il Dipartimento, considerando le pregresse strutture. Il comitato direttivo così costituito già sta lavorando allo statuto dell'Agenzia, ma ulteriori problemi derivano dallo strumento necessario per approvarlo: alla tesi che possa essere emanato direttamente un decreto del Ministero dell'interno, si oppone quella che vorrebbe un previo parere del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata; per sormontare tale difficoltà, e l'effetto defatigatorio che ne scaturirebbe, si è in attesa di un parere del Dipartimento della funzione pubblica; in sede parlamentare, poi, risulta la presentazione di documenti di indirizzo che intendono sollecitare il Governo a provvedere al più presto, visto che la stessa emanazione dei regolamenti (quasi ultimati) è subordinata all'adozione dello statuto. Il personale vive in una situazione di incertezza giuridica ed amministrativa che va rapidamente superata, sciogliendo i nodi ordinamentali che si sono venuti a creare.

Seguono domande e considerazioni svolte dai senatori presenti.

Il senatore SPECCHIA richiede se non si ritenga più funzionale l'assegnazione dei Canadair ai territori delle regioni a rischio, piuttosto che mantenere un accentramento operativo; sarebbe utile anche sapere se sono state adottate misure di prevenzione per i luoghi rivelatisi a rischio dopo la campagna estiva dell'anno scorso. La perimetrazione delle aree a rischio, infine, richiederebbe sollecitazioni formali da parte del Governo nei confronti dei comuni inadempienti.

Il senatore CAPALDI mette sull'avviso la Commissione ed il suo ospite circa un'inversione di tendenza che si starebbe perpetrando in materia di ordinamento della protezione civile: nonostante il preciso disposto del decreto legislativo n. 300, incentrato sull'Agenzia, uno schema di regolamento sull'organizzazione del Ministero dell'interno sarebbe stato approvato e contemplerebbe il trasferimento - ad un dipartimento di quel Dicastero - di incisivi poteri sull'Agenzia. Tutto ciò comporta elementi di grave incertezza nella gestione della struttura esistente: le difficoltà che si creerebbero sono ben presenti agli organi parlamentari, che potrebbero in proposito adottare a breve risoluzioni tese ad evitare uno stravolgimento del sistema prefigurato in questa legislatura (visto che sull'attuale schema di decreto la richiesta di parere parlamentare potrebbe giungere a Camere sciolte).

Il senatore IULIANO richiede numero e brevetti degli elicotteri di nuova generazione che potrebbero essere utilizzati nella prossima estate; la loro versatilità si aggiunge ad altre importanti qualità, come l'utilizzazione di acqua dolce che - come è noto - ha minore impatto ambientale dell'acqua salata. E' singolare poi che l'anno scorso si sia imposto un divieto di spegnimento con mezzi aerei nelle aree colpite da colate rapide di fango, con conseguenti difficoltà nel fronteggiare le fiamme a Sarno. Infine, rileva che la perimetrazione delle aree percorse dal fuoco era già un obbligo in base alla legislazione previgente: la recente legge quadro sugli incendi boschivi vi ha solo apposto ulteriori specificazioni - anche in termini di vincoli conseguenti - ma non ha risolto il problema finanziario derivante dagli oneri di tabellazione posti a carico dei piccoli comuni.

Il senatore COLLA richiede notizie sulle esondazioni di novembre del Po, in riferimento alle erogazioni di contributi per coloro che hanno sostenuto spese o hanno subìto danni; il Magistrato del Po dovrebbe recarsi a Parma e Piacenza per accertarsi in prima persona della questione. In alternativa ai Canadair, per le località in cui essi non riescono ad arrivare (a causa della conformazione morfologica del suolo), vi sono azioni volte a circoscrivere a costi bassi gli incendi: di una di queste una società parmense è disponibile a rendere dimostrazione di un intervento del genere.

Il presidente MANFREDI lamenta che nelle ordinanze di Protezione civile successive alle calamità dell'autunno scorso si siano discriminati i comuni in base al requisito dell'emissione di ordinanze di somma urgenza (ovvero sgombero): ciò ha consentito di ottenere la dislocazione negli uffici comunali dei militari di leva, secondo un elenco che in Piemonte contiene vistose omissioni e che andrebbe corretto per consentire anche agli altri comuni gravemente danneggiati di accedere al beneficio.

Replica agli intervenuti il professor BARBERI, dichiarando che i Canadair sono dislocati sul territorio regionale durante la campagna estiva (in funzione del trend storico della stagione precedente) e che il piano dovrà indicare le aree a maggior rischio da privilegiare nella sorveglianza (ad esempio in caso di accanimento di piromani nei confronti di un'area protetta). Riconosce che la perimetrazione, da cui discendono i vincoli, è da tempo un obbligo disatteso dai comuni anche in ragione dei costi di tabellazione; a causa della grandezza degli elicotteri di brevetto russo (il cui spostamento d'aria danneggia il traffico aereo negli aeroporti standard) si è scelto di continuare la sperimentazione con gli elicotteri di fabbricazione statunitense; afferma che non ci sarà più un divieto di spegnimento aereo per le aree colpite in passato da colate rapide di fango e si dichiara pronto ad assistere ad attività dimostrative di spegnimento a terra, ricordando però che la competenza in materia è esclusivamente regionale.
Le risorse complessive finora erogate per le zone alluvionate padane dell'autunno scorso sono circa 2.500 miliardi di lire, che con ordinanza del Ministro dell'interno sono stati recentemente ripartiti; le istanze riguardanti il Magistrato del Po saranno segnalate agli organi competenti. A fronte delle resistenze del Ministero della difesa sull'utilizzo dei militari nei comuni danneggiati da calamità, il criterio dell'ordinanza di protezione civile per il Piemonte era estremamente ampio, ma non poteva certo includere comuni che non avessero emanato neppure un'ordinanza per somma urgenza o di sgombero per inagibilità totale o parziale: l'Agenzia comunque esaminerà nel merito il problema segnalato dal senatore Manfredi.
Metodologicamente non dovrebbe essere consentito pronunciarsi su un testo non formalizzato neppure come schema di decreto: eppure l'oratore non intende sottrarsi al quesito sollevato dal senatore Capaldi né nascondersi dietro una questione di forma, visto che il testo di quello schema di regolamento circola ed egli stesso ne ha avuta copia da rappresentanti sindacali dei vigili del fuoco, cui era stato consegnato nel corso di un incontro al Ministero dell'interno. Orbene, un regolamento non può modificare una norma di rango sopraordinato come il decreto legislativo n. 300: giocare sull'equivoco tra protezione civile e difesa civile, attribuire ad un dipartimento del Ministero dell'interno competenze dirette sull'Agenzia e sottrarre a quest'ultima la funzione esclusiva di predisposizione delle ordinanze di protezione civile, rappresenta un tentativo grossolano di stravolgimento di un assetto di competenze posto direttamente dalla legge delegata. Non soltanto si tratterebbe di una spoliazione foriera di gravi incertezze applicative, introducendo elementi di dubbio in momenti di estrema delicatezza decisionale come quelli in cui si devono fronteggiare le emergenze; in realtà ciò riapre la vexata quaestio del conferimento del potere di vigilanza al Ministro dell'interno in luogo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, soluzione che verrebbe in questo modo ulteriormente sbilanciata. Se a difesa dell'assetto di cui al decreto legislativo n. 300 saranno chiamati a pronunciarsi il Consiglio di Stato e le competenti Commissioni parlamentari, l'oratore non dubita che sapranno garantire il rispetto della gerarchia delle fonti; in ogni caso, laddove il testo dello schema di regolamento non venisse modificato, si renderebbe impossibile l'esercizio dei poteri conferiti al direttore dell'Agenzia.

Il presidente MANFREDI dichiara conclusa la procedura informativa e ringrazia il soggetto audito.

La seduta termina alle ore 15,35.