Resoconto sommario della seduta n. 295 della commissione Giustizia

GIUSTIZIA (2^a)

MERCOLEDÌ 3 GIUGNO 1998

295^a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente
ZECCHINO
indi del Vice Presidente
SENESE

Intervengono i sottosegretari di Stato per la grazia e la giustizia Ayala e Mirone.

La seduta inizia alle ore 15,15.

IN SEDE REFERENTE

(3283) Proroga del termine di efficacia del decreto legislativo 19 febbraio 1998, n. 51, recante norme in materia di istituzione del giudice unico di primo grado, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito e conclusione dell'esame)

Riprende l'esame sospeso nella seduta antimeridiana odierna.

In sede di dichiarazione di voto sull'emendamento 1.1, prende la parola il senatore CENTARO il quale richiama con forza l'attenzione sul fatto che la riforma volta all'istituzione del giudice unico di primo grado necessita di rilevanti aggiustamenti e prevedendo, tra l'altro, l'applicazione davanti al giudice monocratico delle disposizioni relative al rito pretorile, appare altresì carente sotto il profilo delle garanzie.
La riforma deve poi fare i conti con significative insufficienze sul versante delle strutture e degli organici, nonché con la mancata revisione delle circoscrizioni giudiziarie che ne avrebbe rappresentato il naturale completamento.
Per quanto riguarda specificamente il merito del disegno di legge in esame, sarebbe necessario che questa problematica venisse affrontata cercando di individuare una data realistica tale da assicurare effettivamente la possibilità di portare a termine, prima della stessa tutti gli adempimenti necessari al decollo della riforma.
Annuncia in conclusione il voto favorevole del Gruppo Forza Italia sulla prima parte dell'emendamento 1.1.

Il senatore CALLEGARO sottolinea negativamente l'assoluta mancanza di una adeguata spiegazione circa l'individuazione dei tempi della proroga e, sotto un diverso profilo, ritiene poi non condivisibile il metodo di votazione che la Presidenza ha preannunciato di voler adottare, rilevando che in tal modo si impedisce quella ampia discussione all'interno della Commissione che avrebbe consentito una valutazione più approfondita e l'individuazione di un termine più congruo per la definitiva entrata in vigore della riforma.
Annuncia in conclusione il voto favorevole sulla prima parte dell'emendamento 1.1, preannunciando altresì di volersi esprimere nello stesso senso sulla restante parte e su tutti gli altri emendamenti riferiti all'articolo 1.

Il senatore GRECO, intervenendo in dissenso dal Gruppo Forza Italia, annuncia la sua astensione sulla prima parte dell'emendamento 1.1 e sottolinea come la sua forza politica non intenda svolgere un ruolo di opposizione puramente distruttivo. Va invece rilevato come il Governo, con la richiesta di proroga del termine di efficacia originariamente previsto per la riforma del giudice unico, abbia di fatto riconosciuto di non aver adeguatamente valutato e riflettuto su tutte le implicazioni di un intervento di portata epocale che ha comportato la scomparsa di un organo giudicante - quello del pretore - già esistente e a cui corrispondeva sul territorio una struttura di presidi giudiziari che avrebbe potuto essere opportunamente valorizzata. In prospettiva, la riforma del giudice unico appare sempre più inscindibilmente connessa con altri interventi normativi di importanza fondamentale quali la riforma del rito pretorile, la depenalizzazione dei reati minori - relativamente alla quale deve evidenziarsi che gli emendamenti presentati al testo proposto dalla Commissione all'Assemblea rischiano di mettere in discussione una buona parte del lavoro già svolto in sede referente - e infine l'attribuzione della competenza penale al giudice di pace e l'attivazione delle cosiddette sezioni stralcio. Alla luce di tali rilievi appare evidente che il termine del 2 giugno 1999 non può che considerarsi del tutto insufficiente e inadeguato.

Il senatore Antonino CARUSO richiama l'attenzione sul fatto che è mancata del tutto un'adeguata spiegazione della scelta della data del 2 giugno 1999 e ciò sia da parte del relatore Calvi sia da parte del Governo, originario presentatore del disegno di legge che è oggi in discussione. L'oratore prosegue facendo poi presente di ritenere non condivisibile la scelta della Presidenza di utilizzare un metodo di votazione che consente di far decadere con un'unica votazione i 1.367 emendamenti presentati e che suscita inevitabilmente perplessità sotto il profilo regolamentare. Proprio in considerazione di ciò, ritira l'emendamento 1.1.

La senatrice SALVATO dichiara allora di far proprio l'emendamento 1.1, cui il senatore FOLLIERI aggiunge la propria firma.

Il senatore Antonino CARUSO, prendendo atto che tale espediente precedurale è attuato ponendo nel nulla la sua precisa volontà di ritirare l'emendamento 1.1, esprime profondo sconcerto per la chiusura ostentata dalla maggioranza, nonostante egli, mantenendo misura e ragionevolezza, abbia tentato di influire su un testo che non si è voluto modificare in alcun modo. Se tale atteggiamento perdurasse, si vedrebbe a rispondere con la stessa durezza utilizzando tutti gli strumenti a disposizione dell'opposizione.

Prendendo la parola per un richiamo al Regolamento, il senatore PREIONI ricorda che la possibilità di far proprio un emendamento contro la volontà del suo iniziale presentatore è stata in altre occasioni negata dall'Assemblea e, comunque, contesta la decisione della Presidenza di mettere in votazione la prima parte dell'emendamento 1.1.

Il presidente ZECCHINO ricorda al senatore Preioni di essersi limitato ad esercitare un potere di stretta spettanza presidenziale sul quale non necessariamente è richiesto l'avallo della Commissione. Ribadisce che in ogni caso la decisione da lui adottata non è in alcun modo innovativa, ma si inserisce nel solco di una prassi ampiamente consolidata.

La senatrice SALVATO richiama l'attenzione sulla necessità di procedere alla votazione dell'emendamento 1.1.

Nuovamente intervenendo per richiamo al Regolamento, il senatore PREIONI ribadisce che, senza il consenso del presentatore, non è possibile far proprio un emendamento abbandonato dal medesimo.

Dopo che nuovamente il Presidente ha chiarito che in quest'ultimo caso vi è una chiara disposizione del Regolamento che egli si è limitato ad applicare, il senatore BUCCIERO insiste sugli aspetti procedurali sollevati dal senatore Preioni.

Il presidente ZECCHINO esclude, quindi, su richiesta del senatore GRECO la possibilità di ammettere alcune proposte di modifica all'emendamento che, nel testo prospettato, risulterebbero prive di portata modificativa.

Il senatore CIRAMI critica, a sua volta, il metodo di votazione proposto dal Presidente e ritiene che esso rappresenti un precedente che influirà anche sui successivi lavori della Commissione.

Posta, quindi, in votazione la prima parte dell'emendamento 1.1 fino alle parole: "2 giugno 1999", essa risulta respinta dalla Commissione. Conseguentemente viene dichiarata preclusa la seconda parte dell'emendamento e tutti i restanti emendamenti all'articolo 1 (da 1.1 a 1.1367).

Si passa alla votazione sul conferimento del mandato al relatore.

Circa le modalità di conferimento del mandato, il senatore PREIONI propone che esso sia formulato nel senso di proporre l'autorizzazione alla relazione orale. Nel merito dichiara che si asterrà apparendogli carenti negli interventi del Governo e del relatore Calvi le motivazioni alla base del provvedimento in esame. Preannunzia un suo successivo intervento per fatto personale.

Il senatore GRECO ribadisce che il Governo, il quale nella seduta odierna è presente con due rappresentanti, non è riuscito a cogliere appieno questa opportunità e fa mancare alla Commissione le informazioni essenziali per valutare la congruità della data a cui si propone di far slittare l'entrata a regime del giudice unico di primo grado. Tale carenza del Governo sarebbe di ostacolo a possibili ripensamenti della sua parte politica, anche nella prospettiva di un eventuale ritorno alla sede deliberante.

Il senatore CALLEGARO annuncia il proprio voto contrario sul disegno di legge e sottolinea che il Governo non ha messo la Commissione in condizione di comprendere i motivi per i quali propone la richiesta proroga.

Il senatore BERTONI voterà, invece, a favore del disegno di legge, facendo inoltre osservare che nella relazione introduttiva al più ampio provvedimento (atto Camera n. 4625) presentato dal Governo presso l'altro ramo del Parlamento e dal quale è stata stralciata la parte ricompresa nel disegno di legge in esame, erano contenute ampie motivazioni in merito a tale esigenza di proroga.

Il senatore Antonino CARUSO prende atto con amarezza che l'odierno dibattito ha messo in luce l'impraticabilità di un rapporto costruttivo fra maggioranza ed opposizione, che egli aveva ritenuto di poter realizzare, contando sui risultati positivi che, in altre occasioni, la Commissione aveva raggiunto pur mantenendo la dialettica tra le diverse forze politiche. L'esigenza di un rapporto dialettico ma collaborativo fra maggioranza ed opposizione non ha trovato una risposta positiva da parte del Governo il quale, anzi, è apparso in taluni passaggi desideroso di rifiutare il confronto con l'opposizione e più incline ad esasperare la contrapposizione che a cercare la conciliazione. Ritiene che, di fronte all'importanza delle questioni sul tappeto il Ministro di grazia e giustizia avrebbe dovuto essere presente alla discussione, mentre sottolinea che la quantità degli emendamenti da lui presentati, unitamente agli altri sottoscrittori, mentre è stata dalla maggioranza giudicata una manovra strettamente ostruzionistica si giustificava rispetto a questioni di reale importanza e delicatezza. Ribadisce, infine, l'esigenza di rispettare il modo istituzionale svolto dell'opposizione e preannunzia la propria intenzione di abbandonare l'aula della Commissione.

Il sottosegretario AYALA tiene a escludere categoricamente che il Governo abbia mancato di informare adeguatamente la Commissione, ricordando che il disegno di legge originario, da cui il provvedimento in titolo è stato stralciato, recava una corposa relazione la quale motivava anche sul punto dello slittamento dei tempi di entrata a regime dell'istituzione del giudice unico di primo grado.

Il presidente Zecchino, nel dichiarare di condividere le affermazioni del senatore Antonino Caruso sull'importanza del ruolo dell'opposizione, gli da atto dell'apporto costruttivo da lui sempre avuto nell'attività della Commissione. Dopo aver ricordato che l'esigenza di assumere decisioni, anche impopolari, fa tuttavia parte dei doveri della Presidenza di assicurare il buon andamento della discussione, decisioni che purtroppo l'elevatissimo numero di emendamenti ha reso necessario, si augura che non venga a mancare il rapporto costruttivo e dialettico che ha fin qui caratterizzato i rapporti reciproci.

La Commissione conferisce, quindi, mandato al relatore a riferire in senso favorevole sul disegno di legge in titolo e a richiedere all'Assemblea l'autorizzazione a svolgere oralmente la relazione.

PER FATTO PERSONALE
(R087 000, C02^a, 0002^o)

Il senatore PREIONI rileva che nella seduta pomeridiana di ieri il sottosegretario Ayala ha espresso valutazioni improprie in merito alla assiduità con la quale egli partecipa ai lavori della Commissione. Chiede pertanto al Presidente di applicare l'articolo 88 del Regolamento.

Il Presidente ZECCHINO si dichiara disponibile ad investire della questione il Presidente del Senato, ma ritiene più utile un chiarimento amichevole fra il senatore Preioni ed il sottosegretario Ayala, presente alla seduta.

Il sottosegretario AYALA dichiara di aver espresso le valutazioni cui ha fatto riferimento il senatore Preioni in relazione all'addebito - del tutto privo di fondamento - dallo stesso rivolto al Governo di avere presentato ripetutamente emendamenti fuori termine. Peraltro si è trattato di un rilievo che nulla toglie alla considerazione che egli ha del senatore Preioni e che comunque non voleva essere in alcun modo intenzionalmente offensivo.

Il senatore PREIONI si dichiara infine pienamente soddisfatto delle dichiarazioni del sottosegretario Ayala.

La seduta termina alle ore 16,35.

EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE N. 3283

Art. 1.

All'articolo 1 sostituire le parole: «2 giugno 1999» con le seguenti: «15 settembre 2005».
1.1