Premesso che:
in data 27 settembre 2016, la prima firmataria del presente atto ha presentato un'interrogazione (3-03160) ai Ministri in indirizzo, che a oggi non ha ancora ricevuto risposta, per chiedere di fornire informazioni in merito alla detenzione in Libia di una cittadina italiana, Tiziana Gamannossi;
Tiziana Gamannossi è stata detenuta per oltre 11 mesi nelle carceri libiche ed è attualmente agli arresti domiciliari presso una struttura alberghiera;
in data 7 dicembre 2017 la stessa Gamannossi ha scritto un'e-mail alla prima firmataria del presente atto, sostenendo che le accuse rivoltegli dalle autorità libiche sono in gran parte cadute e che, in casi analoghi, riguardanti cittadini di altre nazionalità, gli Stati interessati hanno celermente ottenuto l'estradizione degli imputati;
il prossimo 20 dicembre il Tribunale libico dovrebbe emettere una sentenza sul caso;
l'ambasciata italiana a Tripoli sta seguendo il caso;
la Gamannossi sostiene inoltre che in Libia sono detenuti altri due cittadini italiani;
considerato che:
secondo l'organizzazione umanitaria "Human rights watch", che nel 2015 ha pubblicato diversi articoli sulla detenzione arbitraria e sulle torture nelle carceri libiche, nel Paese i centri di detenzione non rispettano i più elementari diritti umani;
la stessa Gamannossi si è più volte espressa in maniera critica nei confronti dell'intervento militare contro il Governo libico di Gheddafi e ha più volte manifestato le sue perplessità sul nuovo corso degli eventi politici nel Paese;
in qualità di cittadina italiana, l'imprenditrice detenuta rischierebbe la vita in Libia;
considerato inoltre che, a giudizio degli interroganti:
l'attuale confusione nella distribuzione del potere in Libia non permetterebbe di stabilire con assoluta certezza, e in tempi brevi, la situazione giurisdizionale della Gamannossi;
il conflitto tra fazioni locali potrebbe esporre la nostra cittadina al pericolo di sequestro per scopi estorsivi,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di competenza siano state assunte per attivare la traduzione della connazionale nel nostro Paese ed eventualmente attivare le procedure necessarie nei confronti della nostra cittadina;
se risulti la presenza in Libia di altri due detenuti italiani e, in caso affermativo, quali siano le loro condizioni di salute e se siano state attivate le opportune procedure per il loro rientro in Italia.