SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


8a Commissione permanente
(LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI)


**353a e *354a seduta: mercoledì 20 dicembre 2017, ore 8,30 e 15
*355a seduta: giovedì 21 dicembre 2017, ore 8,30

ORDINE DEL GIORNO

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
interrogazioni svolte
IN SEDE REFERENTE

Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Deputato DE CARO ed altri. - Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica (Approvato dalla Camera dei deputati)
(Pareri della 1a, della 4a, della 5a, della 6a, della 7a, della 10a, della 13a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2977)
2. VACCARI ed altri. - Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica
(Pareri della 1a, della 5a, della 7a, della 10a, della 11a, della 12a, della 13a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1451)
3. CONSIGLIO. - Norme per lo sviluppo della mobilità ciclistica, per la promozione dell'uso della bicicletta e per la realizzazione di reti di percorsi ciclabili
(Pareri della 1a, della 5a, della 6a, della 10a, della 11a, della 12a, della 13a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2462)
- Relatore alla Commissione FILIPPI
Seguito esame congiunto e rinvio
ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA

Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, dell'atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà:
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 1073/2009 che fissa norme comuni per l'accesso al mercato internazionale dei servizi di trasporto effettuati con autobus - Relatore alla Commissione Stefano ESPOSITO
(Osservazioni della 3a e della 14a Commissione)
(n. COM (2017) 647 definitivo)
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

ESPOSITO Stefano - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:

Ferrovie del Sud Est e servizi automobilistici (FSE) è una società a responsabilità limitata, il cui capitale sociale è ad oggi integralmente detenuto da Ferrovie dello Stato italiane S.p.A. a seguito dell'operazione di trasferimento di partecipazioni, attuata in data 28 novembre 2016, precedentemente possedute dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

il servizio pubblico di trasporto locale su gomma e ferrovia è svolto da FSE sulla base di un contratto di pubblico servizio sottoscritto con la Regione Puglia in data 29 luglio 2009, il quale prevede il riconoscimento a FSE di un corrispettivo annuo in conto esercizio pari a circa 123,5 milioni di euro;

la durata di tale contratto di servizio è stata successivamente prorogata sino al 30 giugno 2018 con riferimento ai servizi di trasporto su strada e al 31 dicembre 2021 con riferimento a tutti gli altri servizi, giusta delibera della Giunta della Regione Puglia n. 1453/2013;

in considerazione della situazione economica e finanziaria, in data 12 gennaio 2017 FSE ha depositato ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo con continuità aziendale ex art. 161, comma 6, della legge fallimentare, di cui al regio decreto n. 267 del 1942, dichiarata aperta dal Tribunale di Bari con decreto del 12 giugno 2017 e con convocazione dei creditori dinanzi al giudice delegato per il giorno 12 dicembre 2017;

attraverso le notizie apprese a mezzo stampa, le diverse denunce sindacali, i riscontri risultanti dalla relazione e due diligence report della gestione commissariale del 2016 pubblicate sul sito web del Ministero, risulterebbe che: a) FSE gestisce tuttora un rapporto contrattuale di somministrazione di personale interinale con la società Adecco Italia SpA da più di 3 anni, a fronte della scadenza al 2015 originariamente fissata fra le parti; b) FSE ha provveduto senza alcuna procedura di reclutamento all'assunzione a tempo indeterminato di n. 16 ex lavoratori delle società "Centro calcolo" e "Bit informatica", fornitrici di servizi informatici per FSE e segnalate nella relazione del commissario governativo, presumibilmente interessate da procedimenti penali in corso; c) FSE, a fronte di etero-finanziamenti pubblici, avrebbe utilizzato una cospicua parte dei fondi erogati dalla Regione Puglia in favore di dipendenti FSE, dei quali alcuni tuttora in organico con incarichi dirigenziali, a titolo di presunti compensi per attività di Registro ufficiale produttori o di supporto ad esso svolte all'interno dell'azienda medesima;

considerato, in particolare, che, per quanto risulta:

in data 1° aprile 2014, FSE, in persona dell'amministratore unico ingegner Fiorillo, concluse un contratto con l'agenzia interinale Adecco Italia SpA, avente una durata di 18 mesi, per la somministrazione di 25 conducenti;

non risulta che, successivamente, FSE abbia indetto una gara per l'assegnazione, mediante capitolato di appalto, della somministrazione. Diversamente, FSE avrebbe proceduto a prorogare il contratto con Adecco Italia SpA mediante atti successivi, anche in piena procedura di concordato preventivo, con richieste dall'amministratore delegato e direttore generale Andrea Mentasti, prevedendo, peraltro, un aumento progressivo del numero e della tipologia del personale inserito nonché dei costi derivanti;

all'inizio del 2017, FSE avrebbe, inoltre, proceduto ad inserire nella propria attività ulteriori 25 conducenti di autolinee, in aggiunta ai 70 già presenti ed inseriti a più riprese dal 2014, richiamando l'applicazione di un ulteriore contratto di somministrazione con Adecco Italia Spa del 2016 riguardante personale addetto alla manutenzione, anche questo oggetto delle successive proroghe disposte dall'attuale amministratore delegato. La procedura di selezione adottata sarebbe stata gestita direttamente da FSE, mediante una propria commissione interna di dirigenti, presieduta dal direttore operativo nonché direttore acquisti, che avrebbe rifiutato il rilascio agli interessati di copia dei verbali sottoscritti dagli stessi candidati, anche malgrado specifiche richieste formali di accesso agli atti;

considerato, altresì, che, a quanto risulta all'interrogante:

dalla relazione elaborata su incarico del commissario straordinario della FSE, Andrea Viero, del 19 marzo 2016, depositata presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nonché da ulteriori approfondimenti di cronaca giudiziaria, risulterebbe che l'amministratore unico della società abbia appaltato all'esterno attività fondamentali per la gestione aziendale con esborsi milionari. In tal senso, egli avrebbe pagato 42 milioni di euro a Centro calcolo per la gestione contabile delle buste paga, 30 milioni di euro a "Bit Informatica" per i biglietti e 10 milioni a "Eltel", oltre a 116 milioni di euro per i sistemi informativi e a 73 milioni per spese legali, amministrative e di consulenza;

pur in questa gravissima esposizione finanziaria, senz'altro già al vaglio dell'autorità giudiziaria, non è dato sapere perché l'attuale amministratore delegato e direttore generale di FSE Andrea Mentasti abbia deciso, a pochi giorni dalla presentazione del ricorso per l'ammissione al concordato (12 gennaio 2017), di caricare sui costi già dissestati di FSE ulteriori 16 unità amministrative con contratti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2017, tutti ex dipendenti delle società Centro calcolo e Bit informatica, surrettiziamente "licenziati" rispettivamente dalle due società alla vigilia della interruzione del rapporto di affidamento con FSE (dicembre 2015). Dette unità sarebbero state destinate dall'amministratore delegato nelle più disparate funzioni aziendali, dal legale all'amministrazione finanziaria dal personale alle attività di mera attività segretariale, tanto che il servizio di assistenza dei sistemi informativi risulterebbe ancora esternalizzato ad altra società (Eade srl);

considerato, ancora, che, per quanto risulta:

a fronte di finanziamenti sul PO FESR 2007-2013, FSE avrebbe utilizzato una cospicua parte dei fondi erogati dalla Regione Puglia in favore di propri dipendenti a titolo di presunti compensi per attività di Registro ufficiale produttori o di supporto ad esso all'interno della società, pratica non conforme alla normativa vigente in materia, con particolare riferimento al codice degli appalti, di cui al decreto legislativo n. 50 del 2016;

tali compensi sarebbero stati percepiti a titolo di incentivo o compenso da personale anche con incarico dirigenziale, successivamente fuoriuscito dall'azienda e da altro tuttora in forza di FSE (avvocato Nicola Di Cosola), superando altresì il limite stabilito dall'art. 23-bis del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, in tema di compensi per gli amministratori e per i dipendenti delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni;

tali oneri non sono stati riconosciuti dalla Regione Puglia e resteranno a carico dell'azienda per un ammontare plausibilmente stimabile in circa 11 milioni di euro;

ritenuto che la citata relazione del commissario straordinario ha esposto un quadro complessivamente grave, nel quale emergono storture anche in riferimento a sprechi di denaro, ulteriori incarichi ingiustificati anche con riferimento alla gestione dell'archivio storico di FSE,

si chiede di conoscere:
quale sia la valutazione del Ministro in indirizzo in merito alla relazione del commissario straordinario di FSE, Andrea Viero, e, dei fatti rappresentati dagli organi di stampa, nonché dall'interrogante;

se, nel corso della loro attività, i vertici di FSE abbiano riferito in ordine alle iniziative intraprese o abbiano promosso azioni volte a tutela dell'Azienda e degli interessi pubblici ed erariali;

quale sia il giudizio del Ministro sul comportamento e sulle attività poste in essere dagli amministratori di FSE, sulla ritualità e legittimità delle loro scelte di gestione, nonché sulle conseguenti responsabilità;


(3-03999)
MATTESINI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

l'invaso artificiale di Montedoglio, realizzato tra il 1978 e il 1993, si sviluppa dalla stretta di Montedoglio per una lunghezza di 7,5 chilometri, coprendo una superficie di oltre 800 ettari nei territori dei comuni di Pieve Santo Stefano, Anghiari e Sansepolcro (Arezzo);

la diga che ha creato l'invaso è posta a circa 30 chilometri dalla sorgente del fiume Tevere ed è stata costruita a fini irrigui e idropotabili e destinata all'irrigazione di acqua potabile del complesso irriguo delle province di Arezzo, Siena e del bacino del lago Trasimeno in Umbria. Il complesso è gestito dall'Ente irriguo umbro-toscano, con sede ad Arezzo, che è titolare di una concessione settantennale;

circa 7 anni fa, e precisamente il 29 dicembre 2010 alle ore 21.30 circa, 30 metri del muro che separa l'invaso dal canale effluente sono crollati. La breccia aperta ha causato un'ingente fuoriuscita d'acqua che nelle prime ore è stata di oltre 600 metri cubi di acqua al secondo, per poi affievolirsi successivamente. Tale evento ha reso necessaria l'evacuazione, per motivi di sicurezza, di oltre 400 persone nelle zone di Sansepolcro, San Giustino, Città di Castello e Anghiari e ha causato danni ambientali anche ai territori circostanti;

considerato che:

a seguito del crollo, sono state aperte indagini giudiziarie e tecniche per stabilirne le cause, le responsabilità ed individuare gli interventi necessari ed idonei alla messa in sicurezza della diga e quindi di tutto il territorio confinante con l'invaso;

nell'agosto 2012 la Direzione generale dighe del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha reso nota la relazione sulle cause del crollo, con le indicazioni progettuali per gli interventi da effettuare. Da allora è iniziato un lungo percorso istruttorio, che non si è ancora concluso, per la definizione degli interventi;

nel periodo marzo-giugno 2013 è stato presentato il progetto definitivo per le opere di rifacimento della diga che in seguito ad altri saggi e verifiche è stato revisionato una prima volta nel gennaio 2014 ed una seconda volta nell'aprile dello stesso anno. Solo nell'agosto 2015 il progetto è stato approvato dalla Direzione generale dighe, seppure con prescrizioni, e nel maggio 2016 è stata depositata la prima edizione del progetto definitivo. Nell'agosto 2016 sono arrivate pervenute all'Ente acque umbro-toscane da parte della Direzione dighe alcune prescrizioni aggiuntive che hanno comportato ulteriori saggi, verifiche e attività tecniche;

nel mese di luglio 2017 sono stati depositati gli elaborati specialistici della seconda edizione del progetto esecutivo a cui sono seguite, ad ottobre e novembre, una nuova verifica del comportamento idraulico e la relazione idraulica del secondo progetto esecutivo;

tenuto conto che:

la seconda edizione del progetto esecutivo di ripristino della soglia sfiorante dello scarico di superficie della diga di Montedoglio risulta in istruttoria presso la Direzione generale dighe a seguito della consegna avvenuta il 31 luglio 2017 e delle successive integrazioni;

la Direzione dispone di tutti gli elementi necessari per esprimersi, situazione che si è già verificata in passato, ma che è sfociata nella richiesta di nuovi ed ulteriori elementi tecnici e modifiche al progetto che sistematicamente hanno generato nuovi e diversi studi, verifiche ed elaborazioni;

è necessario, e non più prorogabile, dare una risposta al territorio ed ai cittadini della Valtiberina e di tutti i territori serviti dell'invaso di Montedoglio, facendo partire nel più breve tempo possibile l'esecuzione degli interventi per il ripristino della diga che ne garantiscano la piena operatività e la massima sicurezza,

si chiede di sapere a che punto sia l'istruttoria della Direzione generale dighe sul progetto esecutivo riguardante l'invaso di Montedoglio e quali urgenti iniziative si intenda adottare per completare la fase di corretta progettazione e permettere finalmente l'avvio dei lavori di ripristino della diga.


(3-04137)